06/10/2024
direttore Renzo Zuccherini

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In piazza per le famiglie
Contro la nuova legge regionale sulla famiglia

Uno scorcio della manifestazione regionale del 27 settembre in piazza Grande a Perugia contro la nuova legge regionale sulla famiglia.

Riportiamo alcuni passaggi della legge che sono stati esposti e contestati nel corso della manifestazione:
 TUTTE LE FAMIGLIE !
📍Alla denominazione del CAPO I, TITOLO IV – PARTE II, della legge regionale 9 aprile 2015, n. 11 (Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali), le parole: “delle famiglie” sono sostituite dalle seguenti: “della famiglia”.
⚠️Sostituire il termine “le famiglie” con “la famiglia” implica il riconoscimento di un solo modello familiare tradizionale e l’esclusione di tutte le forme di famiglia che non rispecchiano l'idea di una famiglia composta da uomo, donna e figli.
L'adozione del singolare “la famiglia” è in contrasto con i principi costituzionali e internazionali di uguaglianza, che richiedono il rispetto e la protezione di tutte le forme familiari senza discriminazioni.
 DIFENDERE, NON MEDIARE!
📍(Art. 5) La Regione,[ ... ] provvede con i servizi, anche di mediazione familiare, quali strumenti di supporto qualificato a cui, nel rispetto della Convenzione del Consiglio d’Europa sottoscritta ad Istanbul nel maggio 2011, possono liberamente rivolgersi coppie in crisi, allo scopo principale di sostenere i genitori nell’individuazione delle decisioni più appropriate, con riguardo agli interessi dei figli minori.[ ...] La Regione riconosce altresì la priorità educativa dei genitori e la loro libertà di scelta in materia di cura ed educazione dei propri figli.
⚠️Il testo fa riferimento alla Convenzione di Istanbul, che sottolinea l'importanza di proteggere le donne dalla violenza domestica. Tuttavia, la mera presenza della mediazione familiare suggerisce che il conflitto può essere risolto in modo equo e pacifico, ignorando il fatto che, in situazioni di violenza, le dinamiche di potere sono sbilanciate e, di fatto, entrando in aperta contraddizione e violazione degli indirizzi della Convenzione.
L' ABORTO È UN DIRITTO !
📍La Regione, ...tutela e promuove la vita umana fin dal concepimento... favorendo interventi volti a prevenire e a rimuovere le difficoltà economiche, sociali e relazionali che possano indurre all’interruzione di gravidanza, in attuazione e nel rispetto della normativa nazionale vigente, anche attraverso apposite convenzioni con soggetti non istituzionali
⚠️Il riferimento alla tutela della vita "fin dal concepimento" è un chiaro riferimento all'agenda pro-vita. Le associazioni pro-vita e famiglie numerose sono strettamente legate a movimenti che si oppongono all'aborto, alla contraccezione e all'accesso ai servizi di salute riproduttiva. Integrare questi gruppi nelle politiche regionali rischia di compromettere l'accesso a servizi essenziali per le donne e di favorire l’introduzione di programmi di sostegno solo per chi accetta di aderire a un modello familiare anacronistico. Questo approccio riduce le donne a un ruolo predefinito di madri, limitando la loro libertà di scelta e negando altre dimensioni della loro identità e dei loro diritti.
Attività di cura:  DUPLICE AUTODETERMINAZIONE !
📍La Regione, per il raggiungimento degli obiettivi di cui all’articolo 296, promuove e tutela la famiglia, in particolare, attraverso ...l’armonizzazione dei tempi di vita personale e professionale, per conciliare gli impegni familiari con l’attività lavorativa, anche attraverso lo strumento del telelavoro e del lavoro agile...La Regione promuove la solidarietà familiare e riconosce e valorizza l’attività di cura familiare non professionale e gratuita prestata nei confronti di coloro che necessitano di assistenza a lungo termine a causa di malattia, infermità o disabilità gravi.
⚠️Il lavoro di cura promosso e supportato senza una precisa attenzione alla parità di genere perpetua il modello in cui la cura familiare e domestica ricade principalmente sulle donne.
È inoltre importante capire come questo riconoscimento possa influenzare la possibilità di autodeterminarsi delle persone con disabilità. Affidare il lavoro di cura principalmente ai familiari limita le opzioni di assistenza e servizi professionali, il che si traduce in una mancanza di scelte per le persone con disabilità. È essenziale che queste ultime possano avere voce in capitolo riguardo alla loro assistenza, piuttosto che essere considerate semplicemente come "oggetti" della cura.
LAICITÀ 
📍“La Regione, per l’attuazione delle politiche di sostegno alla famiglia, si ispira ai principi di solidarietà, sussidiarietà e reciprocità nelle relazioni familiari, sviluppa e potenzia le politiche sociali regionali mediante azioni nell’area della protezione sociale, dell’abitare, della salute, della tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale, del lavoro, dell’organizzazione degli spazi di vita, dell’istruzione, della formazione e del credito e di tutti gli ambiti in cui la famiglia deve essere sostenuta.”
⚠️Il riferimento alla tutela della vita "dal concepimento alla morte naturale" è un ancora una volta un chiaro riferimento all'agenda delle associazioni pro-vita, che mirano a limitare l'accesso all'aborto e a influenzare le politiche sanitarie con una visione etica strettamente confessionale.
Questi gruppi spesso promuovono una "libertà educativa" che favorisce un'educazione confessionale o conservatrice, a discapito di un'educazione laica e inclusiva non discriminante per le famiglie non tradizionali o le persone LGBTQIA+
EDUCAZIONE PUBBLICA, LAICA E INCLUSIVA !
📍La Regione vuole riconoscere l’alto valore della maternità e paternità coscienti e responsabili, favorendo la tutela delle funzioni genitoriali e della libertà educativa, anche in riferimento ai nuovi mezzi di informazione e comunicazione sociale
⚠️Questa è una strumentalizzazione del principio di “libertà educativa”. Questo concetto è usato per introdurre, tramite gruppi e associazioni di stampo religioso, insegnamenti che discriminano le famiglie non tradizionali o le persone LGBTQIA+ e per limitare l'accesso a programmi educativi progressisti, come l'educazione sessuale basata sul rispetto del genere e dell'orientamento sessuale. Inoltre si riduce il ruolo dello Stato nell'istruzione pubblica, laica e accessibile a tutti, in cui si promuovano i valori di uguaglianza, pluralismo e inclusività.
L'EMANCIPAZIONE NON È UN OSTACOLO!
📍La Regione intende rimuovere gli ostacoli di ordine sociale, culturale ed economico che impediscono le nuove nascite, l’adozione e la vita della famiglia, prevenendo situazioni di particolare disagio, povertà o esclusione sociale, ivi comprese quelle conseguenti a provvedimenti giudiziari afferenti alla separazione o al divorzio, perseguendo una inclusione attiva volta al superamento delle varie situazioni di disagio
⚠️Questo è un Attacco implicito alla legge sul divorzio e alla libertà di scelta, quindi è un attacco ai diritti. Parlando di "ostacoli culturali" che impediscono la nascita di nuove famiglie, si può leggere una critica ai cambiamenti sociali che hanno promosso l’uguaglianza di genere, l'emancipazione delle donne e il loro diritto a scegliere se, quando e quanti figli avere. Implicitamente, si dà più valore alla crescita demografica che al rispetto delle scelte personali di ciascun individuo o famiglia.
🏳️‍🌈Autodeterminazione è:
libertà di scegliere se, quando e come avere figli,
se, quando e come formare una famiglia,
se, quando e come avere cure, ricevere assistenza, vivere la propria disabilità.
🏳️‍🌈Autodeterminazione è:
considerazione e rispetto per tutte le famiglie!
🏳️‍🌈Autodeterminazione è:
essere le persone che volgiamo essere, vivere come vogliamo vivere, libere e liberi di scegliere!




Inserito domenica 29 settembre 2024


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