Il consenso informato preventivo nelle scuole
Una misura autoritaria e anticostituzionale che tradisce l’intento di trasformare la scuola pubblica da spazio di emancipazione collettiva a terreno di censura ideologica
Il 30 aprile il Governo ha discusso in Consiglio dei Ministri l’introduzione del consenso informato preventivo nelle scuole. ❌ Senza confronto. ❌ Senza preavviso. ❌ Con un Ddl presentato direttamente in consiglio dei ministri. Una misura autoritaria e anticostituzionale che tradisce l’intento di trasformare la scuola pubblica da spazio di emancipazione collettiva a terreno di censura ideologica. Cos’è il consenso informato preventivo? È uno strumento che obbliga le scuole a chiedere il permesso alle famiglie prima di affrontare certi temi. Ma chi deciderebbe quali sono i "temi sensibili"? SPOILER: NON LA SCUOLA Il consenso informato preventivo dà ai genitori il potere di vietare contenuti scolastici. Non si parla solo di sessualità: Si colpiscono genere, diritti civili, educazione critica, storia sociale e temi ambientali. 📌 I progetti di legge presentati da FdI e Lega e i documenti delle lobby anti-scelta – come Pro Vita & Famiglia, CitizenGO, Ditelo sui Tetti – lo dicono chiaramente: vogliono declassare la scuola a semplice agenzia educativa sussidiaria. Vogliono un’istruzione “a menù”, subordinata alle convinzioni individuali anche di una sola famiglia. Così, la scuola smette di essere spazio pubblico e diventa terreno di veto, censura, regressione. 🎯 Questa strategia si inserisce nella cornice dell’“Agenda Europa”, promossa da network internazionali reazionari, che mirano a fare arretrare la società sui diritti, in particolare quelli legati alla salute sessuale e riproduttiva, e all’identità di genere. Usano la retorica della “difesa dei figli” per costruire consenso e legittimare una torsione democratica profonda. 💥 Con il consenso informato preventivo si sancisce il principio che la sensibilità di una sola famiglia può bloccare l’intera programmazione didattica. È un meccanismo eversivo, anticostituzionale e anti-democratico. 📉 È la fine della collegialità, del confronto tra docenti, del progetto educativo come strumento di liberazione individuale e di emancipazione sociale. 📉 È la trasformazione della scuola in zona morta dell’immaginazione, dove non si può più pensare né sognare mondi diversi. ❓E le opposizioni? Dove sono ? Perché non c’è mobilitazione, come per il DL Sicurezza? Forse si sottovaluta la portata eversiva di questo strumento. Si giudicano forse sacrificabili il diritto all’autodeterminazione e alla vita piena per tutte le persone che a scuola studiano e lavorano? Il diritto all’educazione sessuale ed affettiva? ✊ Noi scegliamo la scuola pubblica. La vogliamo libera, laica, plurale. Una scuola che parla a tutte le soggettività, che offre strumenti per leggere e trasformare la realtà, non che la nasconde. Una scuola che previene la violenza di genere con l’educazione, che riconosce e rispetta le differenze, che non si piega al pensiero unico. MOBILITIAMOCI! E’ già tardi!
(fb)
Cattive Ragazze
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