16/06/2025
direttore Renzo Zuccherini

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Il consenso informato preventivo nelle scuole
Una misura autoritaria e anticostituzionale che tradisce l’intento di trasformare la scuola pubblica da spazio di emancipazione collettiva a terreno di censura ideologica


Il 30 aprile il Governo ha discusso in Consiglio dei Ministri l’introduzione del consenso informato preventivo nelle scuole.
❌ Senza confronto.
❌ Senza preavviso.
❌ Con un Ddl presentato direttamente in consiglio dei ministri.
Una misura autoritaria e anticostituzionale che tradisce l’intento di trasformare la scuola pubblica da spazio di emancipazione collettiva a terreno di censura ideologica.
Cos’è il consenso informato preventivo? 
È uno strumento che obbliga le scuole a chiedere il permesso alle famiglie prima di affrontare certi temi.
Ma chi deciderebbe quali sono 
i "temi sensibili"?
SPOILER: NON LA SCUOLA
Il consenso informato preventivo dà ai genitori il potere di vietare contenuti scolastici.
Non si parla solo di sessualità:
Si colpiscono genere, diritti civili, educazione critica, storia sociale e temi ambientali.
📌 I progetti di legge presentati da FdI e Lega e i documenti delle lobby anti-scelta – come Pro Vita & Famiglia, CitizenGO, Ditelo sui Tetti – lo dicono chiaramente: vogliono declassare la scuola a semplice agenzia educativa sussidiaria. Vogliono un’istruzione “a menù”, subordinata alle convinzioni individuali anche di una sola famiglia.
Così, la scuola smette di essere spazio pubblico e diventa terreno di veto, censura, regressione.
🎯 Questa strategia si inserisce nella cornice dell’“Agenda Europa”, promossa da network internazionali reazionari, che mirano a fare arretrare la società sui diritti, in particolare quelli legati alla salute sessuale e riproduttiva, e all’identità di genere.
Usano la retorica della “difesa dei figli” per costruire consenso e legittimare una torsione democratica profonda.
💥 Con il consenso informato preventivo si sancisce il principio che la sensibilità di una sola famiglia può bloccare l’intera programmazione didattica. È un meccanismo eversivo, anticostituzionale e anti-democratico.
📉 È la fine della collegialità, del confronto tra docenti, del progetto educativo come strumento di liberazione individuale e di emancipazione sociale.
📉 È la trasformazione della scuola in zona morta dell’immaginazione, dove non si può più pensare né sognare mondi diversi.
❓E le opposizioni? Dove sono ?
Perché non c’è mobilitazione, come per il DL Sicurezza?
Forse si sottovaluta la portata eversiva di questo strumento.
Si giudicano forse sacrificabili il diritto all’autodeterminazione e alla vita piena per tutte le persone che a scuola studiano e lavorano? 
Il diritto all’educazione sessuale ed affettiva?
✊ Noi scegliamo la scuola pubblica.
La vogliamo libera, laica, plurale.
Una scuola che parla a tutte le soggettività, che offre strumenti per leggere e trasformare la realtà, non che la nasconde.
Una scuola che previene la violenza di genere con l’educazione, che riconosce e rispetta le differenze, che non si piega al pensiero unico.
MOBILITIAMOCI!
E’ già tardi!

(fb)


Cattive Ragazze

Inserito mercoledì 7 maggio 2025


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