Aree per rinnovabili: il Tar Lazio boccia il decreto
Legambiente: “La sentenza è una grande vittoria per la lotta alla crisi climatica, l'indipendenza energetica del Paese e l’abbassamento delle bollette che gravano sui bilanci di famiglie e aziende”
“La sentenza è una grande vittoria per la lotta alla crisi climatica, l'indipendenza energetica del Paese e l’abbassamento delle bollette che gravano sui bilanci di famiglie e aziende”. È questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, alla sentenza del Tar del Lazio al ricorso presentato da Anev, che smonta una parte importante del Decreto del Ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica sulle aree idonee per lo sviluppo delle rinnovabili. La sentenza annulla i commi 2 e 3 dell’articolo 7 del Dm sulle aree idonee che garantivano una ampia e incomprensibile discrezionalità alle Regioni.
“Il Mase" (ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica) - continua Ciafani - proceda velocemente a riscrivere il decreto ministeriale e le Regioni si adeguino alla sentenza del Tar Lazio, garantendo uno sviluppo veloce e ordinato degli impianti a fonti rinnovabili e sotterrando per sempre quell’ascia di guerra contro le fonti pulite, in primis fotovoltaico ed eolico, che non abbiamo mai visto usare purtroppo contro i veri scempi che hanno devastato, in alcuni casi in modo permanente, il paesaggio del Belpaese”.
Il presidente regionale di Legambiente Umbria, Maurizio Zara aggiunge: “La sentenza attesa da tempo ora dovrà essere dirimente per omogeneizzare e guidare le leggi regionali, e quella umbra, che pochi giorni fa è stata emanata dalla giunta regionale, dovrà tenerne conto, correggendo quei punti che verranno indicati, ma anche proseguendo l’impegno e il lavoro già avviato di trovare una via umbra alla transizione energetica con una norma adeguata”.
L’ufficio stampa di
Legambiente
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