Seimila camion di aiuti bloccati da Israele
Non è un incidente, non è un ritardo burocratico: è una scelta di sterminare un intero popolo. E noi? Se non alzi la voce, stai lasciando che la fame diventi un’arma e che i bambini muoiano
Immaginate seimila camion carichi di latte, acqua, medicine e farina, fermi sotto un sole rovente al confine tra Egitto e Giordania. Non ci sono bombe, non ci sono armi: Solo cibo per chi sta morendo di fame. Eppure da settimane restano lì, ostaggi di un permesso che non arriva dal governo israeliano, mentre dentro Gaza anziani, bambini e malati muoiono lentamente. Non è un incidente, non è un ritardo burocratico: è una scelta di sterminare un intero popolo. Qualcuno ha deciso che quei camion devono restare fermi e che quelle persone devono continuare a soffrire. È un atto politico, ed è un crimine morale. Il Commissario Generale dell’UNRWA lo ha detto chiaramente: “Tutto è troppo, solo i valichi sono chiusi. Cosa ci serve di peggio della carestia per scuotere la nostra coscienza?” Chi chiude quei valichi sa esattamente cosa sta facendo: sta affamando un popolo intero. E noi? Guardiamo. Commentiamo. Ci indigniamo per un giorno. Poi torniamo al silenzio. Ogni ora di silenzio uccide qualcuno. Se non alzi la voce, stai lasciando che la fame diventi un’arma e che i bambini muoiano in nome della sporca politica israeliana. Condividi. Parla. Non lasciare che questa strage passi inosservata. Perché un giorno la storia, i nostri figli ci chiederanno: Dov’eravamo quando il pane era tenuto in ostaggio e i bambini morivano di fame, di sete, di propaganda?
Karim Nasir Ambasciatore della Pace
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