Centro storico: ristrutturazioni o speculazione?
L'esempio positivo del comune di Firenze. Il via libera alla speculazione nel decreto "Salva-casa" di Meloni e Salvini
(nella foto: Piazza Lupattelli)
Tutte le città sono organismi viventi in perenne trasformazione, etruschi, romani, medioevo e così via ognuno ha lasciato la sua impronta. Purtroppo non tutto secondo quello che sarebbe il buon senso e il buon governo. Nel nostro centro storico si sta consumando da decenni la trasformazione di fondi e cantine in monolocali per studenti o affitti brevi. Una volta si parlava dei bassi napoletani, come luoghi insalubri e degradanti. Oggi ne abbiamo riempito le nostre città. Ora io non ho nulla in contrario a restaurare un piano terra, purché sia dotato di finestre e non sia una tomba etrusca. Ma la cosa grave è dare la possibilità di cambiare una destinazione d’uso che ha una sua storia per farne quattro monolocali. Questo è quanto succede in piazza Domenico Lupatelli di porta S. Angelo. Il bar storico del rione dove siamo cresciuti sta subendo questo triste destino. E pensare che un amico voleva aprirci una pizzeria, gli erano state date pure le chiavi, poi ritirate, perché con la legge voluta da Salvini le maglie per questo tipo di interventi si sono ulteriormente allargate. Così un possibile luogo di nuova socialità, una nuova luce di vita, si trasformerà in tre portoni chiusi. Il borgo ci è rimasto molto male. Si può fare qualcosa, il comune di Firenze ha stabilito quanto segue, ma non è il solo. Firenze ha adottato diverse misure per contrastare l'impatto negativo degli affitti brevi sul mercato immobiliare e sulla vivibilità della città. Tra le azioni più significative, si segnalano il divieto di nuove locazioni turistiche nel centro storico e la regolamentazione degli affitti brevi fuori da quest'area. Inoltre, sono state introdotte restrizioni sull'uso di cassette per chiavi e amplificatori per le guide turistiche, e sono stati stabiliti requisiti specifici per gli immobili adibiti ad affitti brevi, come la dimensione minima e l'obbligo di esporre il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Ecco un riepilogo delle principali azioni intraprese:
Limitazioni agli affitti brevi nel centro storico: Firenze ha vietato l'attivazione di nuove locazioni turistiche nel centro storico, ovvero l'area Unesco, per preservare la residenzialità e la vocazione turistica della zona. Regolamentazione fuori dal centro storico: Per le zone esterne al centro storico, il Comune sta valutando di fissare dei limiti al numero di affitti brevi dopo aver effettuato un monitoraggio. Requisiti per gli immobili: Sono state introdotte regole specifiche per gli immobili destinati agli affitti brevi, come la dimensione minima e l'obbligo di esposizione del CIN. Divieto di cassette di sicurezza per chiavi (keybox): Il Comune ha vietato l'uso di keybox, dispositivi che consentono l'accesso agli immobili senza la presenza del proprietario, per motivi di sicurezza. Divieto di amplificatori per guide turistiche: È stato vietato l'uso di amplificatori per le guide turistiche per ridurre il rumore e migliorare la vivibilità del centro storico. Obbligo di CIN: A partire dal 2025, tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati agli affitti brevi dovranno esporre il CIN, sia all'esterno che negli annunci online. Queste misure mirano a bilanciare lo sviluppo turistico con la tutela della residenzialità e della qualità della vita dei cittadini fiorentini.
Questo sotto è il vergognoso testo voluto da Salvini e dal governo Meloni, un via libera alla speculazione più indecente. Ci prendono anche in giro: lo chiamano “riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. Sono senza pudore! Il Decreto "Salva Casa", promosso da Salvini, introduce modifiche significative per la ristrutturazione di monolocali nei centri storici, con l'obiettivo di regolarizzare piccole difformità e favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Le principali novità riguardano la riduzione delle dimensioni minime per i monolocali e l'introduzione di un regime di tolleranze costruttive più favorevole. Misure principali del decreto: Riduzione dimensioni minime: Il decreto prevede la possibilità di rendere abitabili monolocali di 20 metri quadrati, anche se precedentemente la misura minima era di 28 metri quadrati, se destinati ad un solo occupante. Se il monolocale è destinato a due persone, la dimensione minima scende da 38 a 28 metri quadrati. Altezze minime: Il decreto riduce l'altezza minima interna dei locali adibiti ad abitazione fino a 2,40 metri, compresi i monolocali, precedentemente fissata a 2,70 metri, con possibilità di riduzione a 2,40 metri per corridoi, disimpegni, bagni e ripostigli. Sanatoria per piccole difformità: Il decreto introduce una sanatoria per regolarizzare alcune piccole difformità interne o formali rispetto allo stato legittimo degli immobili. Cambi di destinazione d'uso: Saranno ammessi i cambi di destinazione d'uso senza opere, anche se precedentemente vietati, e quelli con opere, se rientranti in specifiche categorie.
Implicazioni per i centri storici: Riqualificazione: Il decreto mira a favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, spesso caratterizzato da piccoli alloggi e monolocali, soprattutto nei centri storici. Regolarizzazione abusi: Le modifiche normative mirano a regolarizzare piccole difformità e abusi edilizi, spesso presenti in contesti storici, incentivando la messa a norma degli immobili. Sviluppo immobiliare: Il decreto potrebbe stimolare lo sviluppo immobiliare nei centri storici, rendendo più accessibile la ristrutturazione e la riqualificazione di immobili di piccole dimensioni.
Primo Tenca
|