26/08/2025
direttore Renzo Zuccherini

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Il rifacimento del marciapiede di via Pellini
Segnali positivi di cambiamento, ma promuovere la mobilità attiva, a piedi o in bici, richiede visione e investimenti. Tradotto: togliere spazio alle auto, restituirlo alle persone


Qualche giorno fa l’assessore Francesco Zuccherini ha fatto il punto sul programma di ripristino di strade e marciapiedi, rivendicando i risultati fin qui raggiunti e soprattutto gli obiettivi prossimi della giunta.
Mi preme sottolineare alcuni punti:
E' innegabile che ci siano segnali positivi di rottura rispetto al passato: il potenziamento del cantiere comunale è strategico, aver finalmente inserito anche i marciapiedi tra i fondi da ripristinare e’ davvero importante.
ripristinare i marciapiedi è un punto di partenza, condizione necessaria però non sufficiente: in molti casi i marciapiedi, o passaggi pedonali sicuri, andrebbero creati oppure allargati, per rendere il passaggio comodo e confortevole, inserendo magari anche arredi appositi (tipo panchine). Chiaro che occorra un diverso tipo di progettualità e investimento.
Sul punto specifico dei lavori in via Pellini, vedi punto precedente: ottima la sistemazione, ma lo spazio è veramente risicato, a fronte di una sede stradale larga. Ma soprattutto: se non si mettono paletti o altri dissuasori, si è solamente sistemato e reso comodo il parcheggio selvaggio degli automobilisti. Ora ci sono poche auto (qualcuna comunque già fa capire quale sarà l’andazzo), ma con l’apertura della scuola sarà il caos. 
Per me il messaggio è molto chiaro: se non si interviene, significa che si tollera e giustifica la sosta selvaggia. Questo vale per qualsiasi altra situazione (via XIV Settembre e via Pinturicchio, ad esempio, per rimanere in centro), qui a maggior ragione visto che, oltre a calpestare un diritto e violare le regole, si andrebbe a deturpare un lavoro appena realizzato, con spreco quindi di risorse pubbliche. 
Vedremo che succederà da qui all’apertura della scuola.
Promuovere la mobilità attiva, a piedi o in bici, soprattutto per gli spostamenti più brevi (che sono comunque la larga maggioranza dei nostri spostamenti quotidiani) richiede visione e investimenti, anche la capacità di contrastare abitudini rivendicate come diritti. 
Tradotto: togliere spazio alle auto, restituirlo alle persone.
In conclusione: segnali positivi di cambiamento, sia di approccio che di visione, che devono essere però punti di partenza, e non di arrivo, per una vera inversione di rotta.

(dal gruppo fb: Perugia (non è) una città per pedoni)



Paolo Festi

Inserito lunedì 25 agosto 2025


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