Noi, dipendenti della CIA dell’Umbria, esprimiamo piena solidarietà alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza, oggetto di quella che le Nazioni Unite e numerose organizzazioni per i diritti umani non esitano a definire come un genocidio.

Siamo testimoni di una pulizia etnica premeditata, condotta con i peggiori metodi nei confronti di civili innocenti, stremati e ridotti alla fame. L’assedio disumano e i continui bombardamenti su un territorio densamente popolato rappresentano una violazione di ogni principio di diritto internazionale e umanitario.

In particolare, in queste ore in cui l’intera città di Gaza rischia di essere cancellata dalla faccia della terra, vogliamo far sentire la nostra vicinanza a tutte le comunità palestinesi, vessate da un attacco indiscriminato da parte delle forze armate israeliane.

Ci uniamo con forza alle richieste della società civile e dei sindacati, in particolare la Cgil, per:

- FERMARE IMMEDIATAMENTE questo genocidio.

- Chiedere all’Italia e alla Comunità Internazionale la rottura di ogni rapporto politico, militare ed economico con Israele, per non essere più complici di questo massacro.

-  Pretendere il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina

Diciamo NO al riarmo e all’economia di guerra. I fondi pubblici stanziati per acquistare armi, che alimentano conflitti e violenze, vengono sottratti agli investimenti necessari per il nostro Paese: sanità, istruzione, welfare pubblico e sviluppo agricolo. Questa scelta mette a dura prova la tenuta dello stato sociale e rischia di erodere ulteriormente i salari e il reddito delle famiglie italiane e umbre.

In quanto rappresentanti di un settore, quello agricolo, da sempre legato ai valori della terra, della vita e della pace, sentiamo il dovere morale di denunciare l’orrore che si sta consumando e di schierarci dalla parte degli oppressi e di chi subisce l’ingiustizia.

Basta guerra. Basta massacri. Vogliamo Pace, Giustizia e Riconoscimento dei Diritti Umani per il Popolo Palestinese.