La Flotilla risponde a Mattarella
"Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni ma non cambiando rotta, perché cambiare rotta significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un appello alla Flotilla perché affidasse al Patriarcato Latino di Gerusalemme il compito di consegnare gli aiuti a Gaza. La Flotilla ha risposto così:
“Abbiamo ricevuto la proposta da parte del Presidente Mattarella di accettare, per il bene nostro e la tutela in generale della vita umana, che noi condividiamo al 100%, di deviare la nostra rotta. Di accettare di portare gli aiuti a Cipro e poi, tramite l'intermediazione di Nazioni Unite, del Patriarcato di Gerusalemme e del governo italiano, di farli arrivare a Gaza. Noi non possiamo accettare. Questa proposta arriva per evitare che le nostre barche navighino in acqua internazionali con il rischio di essere attaccate. Quindi è come dire: se vi volete salvare, noi non possiamo chiedere a chi vi attaccherà di non attaccarvi, malgrado sia un reato, ma chiediamo a voi di scansarvi. Ecco, questo nodo legale non è solo una questione di principio, è una questione sostanziale. Noi non stiamo facendo nulla di male: perché non dobbiamo navigare in acque internazionali? Cosa succederebbe se, invece delle nostre barche, ci fossero le barche per esempio di alcuni turisti che, in acque internazionali, fossero aggredite da dei droni in maniera violenta? La questione degli aiuti è importantissima, noi siamo pronti a valutare delle mediazioni ma non cambiando rotta, perché cambiare rotta significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla”.
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