06/11/2025
direttore Renzo Zuccherini

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Assisi. La data zero 2025 di Carmen Consoli
Carmen Consoli è rock, è decisione, è uno sguardo critico verso la sua Sicilia, ma è anche semplice schiettezza


'Nta cuntrada e Munacheddi s'addumavanu li luci
I picurari aveunu lu cielu sutta e peri.
Tra li petri e 'mmezzu all'erba, finu a sutta li sdirupi
Iddi danzavunu filici. 

(Nella contrada Monachelle si accedevano le lucciole
e avevamo il cielo sotto i piedi.
Tra le pietre e in mezzo all’erba, fino ad arrivare al ciglio dei dirudi
loro danzavano felici) 

Così inizia la traccia numero uno di Amuri luci. La descrizione delle bellezze naturali, il cielo e il mare diventano la scenografia per la nuova avventura poetica e musicale di Carmen Consoli.  Giovanni Impastato ricorda le passeggiate da ragazzo in campagna con Peppino, come i momenti felici. Carmen gli dedica il pezzo, da una parte per mostrare la luce della forza d’animo, che il fratello Peppino ha investito durante tutta la sua vita, e dall’altra per dare atto delle energie spese a mantenere la memoria del fratello. La Consoli, da artista, utilizza al meglio la sua potenza comunicativa per enfatizzare la fatica giornaliera dell’onesto contro i soprusi e le ingiustizie.

Chi siamo, in cosa ci identifichiamo? Cosa scandisce il nostro tempo? Verso dove scorre? Queste sono alcune delle domande a cui risponde la “Cantantessa” nel suo lavoro.
Carmen Consoli è rock, è decisione, è uno sguardo critico verso la sua Sicilia, ma è anche  semplice schiettezza. Lo si può cogliere bene, dagli sentiti scatti di Assisi del fotografo Cristian Sordini. E’ la donna che ha preso le redini del corso della musica cantautorale femminile, anche sui più importanti palchi del mondo. Reduce da due tour mondiali nelle Americhe e tutta Europa, il progetto “Terra ca nun senti” e  il tour con la partecipazione straordinaria della “Rocker” Marina Rei  alla batteria. Riparte ancora. 

Quel 18 ottobre al sabato sera nel Teatro Lirick di Assisi alle ore 21:20, suonava la data zero del tour Amuri Luci. Si apriva il sipario. Carmen davanti al suo microfono, con la chitarra acustica ed un vestito bianco, fatto di pizzi e merletti della tradizione siciliana. Sotto una luce angelica, è accompagnata dal sempre presente chitarrista Massimo Roccaforte, il batterista Puccio Corona, il  violinista e all’occorrenza chitarrista Adriano Murania, il bassista Marco Siniscalco, la percussionista Valentina Ferraiuolo e il musicista di strumenti tradizionali, Gemino Scaglitta  Calà.

L’immagine della cantautrice si staglia tra le onde del mare. Prima del concerto, avevo visto di lei, solo un’intervista su RTL 102,5, in cui, l’autrice parlava con la sua straordinaria passione delle discendenze siciliane e del bisogno di trovare altre strade. Di ritrovarsi, passando all’approfondimento della ricerca delle radici greche e latine in Magna Grecia. 
Eccetto il brano che passava per radio, ho voluto vivere le emozioni di andare al concerto senza conoscerne altri. E’ stata una scoperta sentire la voce chiara e timbrata sulle melodie orientaleggianti de “La terra di Hamdis”, perfettamente miscelata alle melodie di Mamhood, le parole di Ignazio Buttitta, in Mamma tedesca, l’intermezzo di Jovanotti in “Parru cu tia” e del tenore Leonardo Sgroi in “ Qual sete voi”. Un mare di brividi e di lacrime.
Dopo aver suonato, quasi d’un fiato l’album, si chiude il sipario e dopo qualche minuto, Carmen ricompare sul palco in abbigliamento da rocker per iniziare la seconda parte del concerto. 

Ripercorre tutta la sua carriera, sempre con uno sguardo sulla forza e la fragilità della figura femminile. Apre con A.A.A. Cercasi dell’album Omonimo del 2011, con un habitus più acustico, ma sempre efficace. Passando per una versione più ironica di Autunno dolciastro, benchè sempre energica, estratta dell’album Mediamente isterica del 1998, la cantautrice catanese ribadisce l’importanza del rallentare i tempi in cui viviamo. Richiama con fermezza al rispetto verso ambiente che ci circonda. Attacca il brano “Imparare dagli alberi a camminare” tratto da “Volevo fare la rockstar”. Nel testo, rievoca delicatamente un’immagine della donna che osserva il proprio bambino sognare nel letto, durante il sonno, mentre Massimo Roccaforte accompagna la melodia con il suo assolo deciso e netto, allo stesso tempo nel suo inconfondibile stile sommesso.

...e chissà che non sia un bene
ricominciare ad imparare dagli alberi 
a camminare senza calpestare
Mentre dormi, ti agiti
stai correndo 

Nel 1996 usciva “ Due parole” , il suo primo album che conteneva due brani “ La stonato” e “ Sulla mia pelle”. Con un annuncio al suo pubblico, quasi di rammarico, per non averli suonati per tanto tempo, li intona con la voce matura di oggi. La Cantantessa aggiunge al sound ed alle parole di ieri, una pennellata di magico nel tornare indietro di quasi trentanni di carriera. 

Alla fine del concerto, presentata la band, dopo un lungo saluto al pubblico, Carmen si ritira, Per niente stanca. Uscirà ancora per concedersi alle foto e agli autografi con i suoi fan più affezionati. 

Forse non è un caso che la Consoli si afferma sulla scena del cantautorato femminile, proprio nel 1996, quando ci lasciava la grande Goliarda Sapienza, donna, anche lei catanese, che aveva durante tutta la sua vita anticipato i tempi.

Non sapevo che il buio
non è nero
che il giorno 
non è bianco
che la luce acceca
e il fermarsi è correre 
ancora di più.


    1. Amuri Luci
    2. Unni t’ha fattu ‘a stati
    3. La terra di Hamdis
    4. Mamma tedesca
    5. 3 oru 3 oru
    6. Bonsai #3
    7. Galateia
    8. Parr cu tia
    9. Comu veni veni
    10. Qual sete voi?
    11. Nimici di l’arma mia
    12. Questa notte una lucciola illumina la mia finestra
    13. AAA Cercasi
    14. Ottobre
    15. Qualcosa di me che non ti aspetti
    16. Autunno dolciastro
    17. Imparare dagli alberi a camminare
    18. Sintonia imperfetta
    19. Lo stonato
    20. Sulla mia pelle
    21. L’ultimo bacio
    22. Parole di burro
    23. In bianco e nero
    24. Bonsai #2
    25. Orfeo
    26. Amore di plastica
    27. ‘A finestra




Paolo Parigi

Inserito mercoledì 5 novembre 2025


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