16/04/2024
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Costituzione e Unità d'Italia
L'intervento di Mauro Volpi al Convegno UniAuser



Si è tenuto venerdì  12 Marzo al palazzo della provincia di Perugia il convegno  introdotto da Alfio Fratticcioli, vicepresidente dell’UniAuser Umbria e che ha visto l’intervento di Mauro Volpi, membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
Volpi è intervenuto presentando un quadro storico completo dall’Unità d’Italia fino alla nascita, nel 1948, della carta costituzionale analizzando, con una vena critica, la tanto discussa riforma della Costituzione, che oggi più che mai, come abiti d’altri tempi, sembra non riuscire a rispecchiare e regolare una società politica che, forse, ha dimenticato le proprie radici e la propria genesi.
Il membro del CSM ha sottolineato l’intenzione e l’esigenza dei padri costituenti, dopo la traumatica esperienza dei regimi totalitari, di inserire un catalogo di diritti fondamentali della persona umana, dichiarati per la loro stessa natura inviolabili e inalienabili, e di sottrarli alla disponibilità delle contingenti  maggioranze parlamentari.
Alla base della nostra Costituzione vi è principio democratico, di cui all’Art.1, che si espleta in un potere di controllo e di garanzia affidato al popolo attraverso il diritto al voto  e il riconoscimento della dignità di ogni individuo che preesiste allo Stato e si pone come limite invalicabile alla sua sovranità.
Lo stampo assegnato dai costituenti è quello di una democrazia liberale che è la perfetta antitesi di una democrazia populista, come vorrebbero intenderla oggi i politici.
Chi è eletto dal popolo non può fare ogni cosa, non può commettere reati senza essere giudicato, non può emanare leggi senza essere contestato: neppure l’investitura elettorale può sottrarre il potere dal rispetto della legalità.
La Costituzione italiana è tra le più ricche al mondo, essa non prevede soltanto diritti personali, ma anche politici e sociali, ha un equilibrio e una fragilità che è il frutto di un giusto bilanciamento di contrapposti interessi, “all’interno di essa ci si dovrebbe muovere come in un negozio di cristallo”.
“Più che di una riforma della Costituzione - prosegue Volpi - dovrebbe parlarsi di una grande riforma della politica. I partiti politici oggi rappresentano una lotta tra poteri, tra potentati sempre più locali che non si occupano di problematiche sociali ma sono interessati solo al cumulo delle cariche: ministro, parlamentare e magari anche sindaco, come nel caso Brunetta.
Inoltre si è affermato il problema della corruzione, che non riguarda più soltanto un partito come era nel passato, ma ha coinvolto un po’ tutti gli organi di potere, i pubblici ufficiali e tutti i rami della pubblica amministrazione.”
Si potrebbe affiancare alla riforma della politica una riforma della legge elettorale, che, ad oggi, toglie ogni libertà di voto al cittadino. I parlamentari non sono eletti  ma nominati.
E ancora si dovrebbe escludere dalla candidatura chiunque sia coinvolto in processi di mafia o corruzione.
Mauro Volpi ha infine concluso affermando che c’è un’effettiva esigenza di riformare il sistema legislativo italiano, non modificando la Costituzione che è il fondamento del vivere civile e la nostra casa comune, ma attraverso leggi ordinarie che mirino tutte alla salvaguardia e al rafforzamento di quei principi garantisti e inviolabili, all’unità nazionale, al recupero di un’etica politica.
E’ importante recuperare un po’ di  quel patriottismo costituzionale “che è il ritrovarsi in una storia comune fatta di errori e di contrasti sociali e politici, è il senso di lealtà e di affetto verso la Costituzione  e la forma politico-istituzionale del nostro paese: in essa i cittadini devono riconoscere un pezzo importante della loro stessa identità e l’espressione della comunità cui storicamente appartengono e alla quale vogliono continuare ad appartenere”.



Maria Luisa De Filippo


Inserito giovedì 18 marzo 2010


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