19/04/2024
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Nuovo regolamento per gli attingimenti dell’acqua della Provincia di PerugiaPERUGIA
Legambiente Umbria è fortemente critica

 Se il mondo dell’agricoltura plaude all’iniziativa della Provincia di Perugia, Legambiente Umbria interviene contestando le nuove concessioni che regolano gli orari degli attingimenti rendendoli meno restrittivi e più flessibili.

La generosità della Provincia va oltre, tanto che solleciterà la Regione Umbria a riconoscere alle aziende una disponibilità idrica maggiore per ettaro passando dai 1200mc attuali ai 1800mc, il massimo livello riconosciuto dalla legge e promuovendo anche la riduzione del costo dell’acqua.

“La Provincia apre letteralmente i rubinetti – è il commento di Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria – ed è una scelta che non approviamo. Un regalo a favore soprattutto di quell’agricoltura convenzionale, basata sul ricorso massiccio alla chimica e idroesigente, senza chiedere in cambio impegni chiari per la riconversione di questo modello agricolo e soprattutto retrocedendo rispetto alle buone iniziative fatte in questi ultimi anni a favore di quell'agricoltura ambientalmente più sostenibile e più attenta alle risorse idriche”.

“Ora c’è acqua in abbondanza, visto le piogge intense di questo inverno ma cosa succederà questa estate quando sotto la calura estiva il comparto agricolo pretenderà la medesima disponibilità – si chiede l'associazione ambientalista - si bloccheranno le licenze di attingimento o arriveremo a prosciugare i nostri fiumi?”

“Crediamo che quando si pianifica l’utilizzazione delle risorse idriche – conclude la Paciotto – occorre valutare attentamente tutti gli indicatori di pressione per evitare ripercussioni sulla qualità delle acque, perchè salvaguardando la quantità, si salvaguardia anche la qualità. A questo proposito sarebbe opportuno che associazioni ambientaliste, come Legambiente, siano invitate a far parte del Tavolo tecnico provinciale su agricoltura e gestione degli attingimenti idrici, dove sono rappresentati solo gli interessi degli agricoltori e non quelli più generali della salvaguardia ambientale e della tutela degli ecosistemi.”




Inserito sabato 10 aprile 2010


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