20/04/2024
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La chiesa che tortura
Sabato 19 giugno

Nell'ambito di fieraMENTE Anticlericali 2010

      19 GIUGNO 2010,  ORE 17.30

PRESSO CIRCOLO MACADAM

VIA DEL CORTONE

PERUGIA

Valerio Bruschini e Pierino Marazzani

presentano

“LA CHIESA CHE TORTURA”

DUE MILLENNI DI SEVIZIE ECCLESIASTICHE

DI PIERINO MARAZZANI
CON PREFAZIONE DI VALERIO POCAR

EDIZIONI LA FIACCOLA RAGUSA
info@sicilialibertaria.it
3494603869

a seguire aperitivo & mangiosità varie
stornelli anticlericali “papali papali” di Eraldo Giulianelli

RECENSIONE:
La letteratura storica,giuridica e anche filosofico-politica sul tema della
tortura è quanto mai vasta, mancava però un opera che trattasse con
rigore bibliografico l'uso e l'abuso che di questa barbara pratica ne ha
fatto la chiesa cattolica.
Si parte dalle basi scritturali,Bibbia e opere dei padri della chiesa, per
passare ai decreti conciliari medievali e alle direttive papali su questa
materia. I concreti casi di torture e punizioni corporali inflitte da
ecclesiastici e loro stretti fautori sicuramente documentati e ammessi
anche in testi di fonte cattolica sono centinaia, tanto che si possono
catalogare i metodi usati per seviziare le disgraziate vittime e
conteggiarne il numero in circa 90 tipi.
Nel testo sono elencati in ordine alfabetico da ACCECAMENTO MONOLATERALE A SCELTA DELLA VITTIMA per finire con VERSAMENTO DI SEGO ARDENTE SUL VENTRE.
Le sevizie sono suddivise anche in base al tipo di vittime: ovviamente
quelle principali sono gli eretici seguiti a ruota dagli ebrei e dalle
persone accusate di stregoneria. Rilevanti sono le notizie riportate a
proposito di crudeltà contro pagani,islamici e persone non religiose o
anticlericali. Anche i patrioti risorgimentali subirono orrendi trattamenti
specialmente nel Regno di Napoli,da sempre il più benedetto dai papi ,
dove si rifugiò Pio IX, in fuga da Roma travestito da semplice prete nel
1849.
Le sevizie contro persone accusate di peccati sessuali si rivolsero in
primo luogo contro le adultere, per esempio il concilio di Nablus in
Palestina nel 1120 ordinò contro di esse il taglio del naso.Nel secolo VI
l'imperatore Giustiniano ordinò il taglio dei genitali contro gli
omosessuali.Papa Gregorio XIII ordinò di frustare pubblicamente alcune
cortigiane romane colte in carrozza,cosa proibitissima.Nel 1664 a Venezia furono torturate alcune monache del convento di Sant'Anna colte a violare il voto di castità. Papa Alessandro VI puniva personalmente la sua concubina Vannozza dei Cattanei con una sferza a più corde terminante con piccoli pesi di piombo.
L'enorme potere politico,economico e sociale di cui il clero ha spesso
goduto in vari paesi europei ha  provocato frequenti ribellioni e scontri
con poteri civili motivati non da ragioni religiose: in tali occasioni la
chiesa ha impiegato anche metodi efferati. Per esempio Bonifacio,duca di Toscana, fu flagellato davanti all'altare di una chiesa a causa di certi
suoi abusi patrimoniali ai danni del clero. A Padova nel 1258, il Legato
pontificio e arcivescovo di Ravenna, monsignor Fontanesi, è pesantemente coinvolto nelle sevizie inferte a 27 prigionieri di guerra ghibellini che furono quasi tutti accecati.
Nel testo sono ben documentate una serie di maltrattamenti inferti in
scuole e collegi religiosi cattolici anche in epoche recenti: battitura con
bastoni,canne,verghe,manganelli,bacchette,discipline,nerbi,cinghie,righelli,scudisci,docce
gelate,ingestione forzata di urine e vomiti,inginocchiamento protratto su
granaglie,sulla ghiaia o con un peso in mano ecc.. Comunque è chiaro che si preferiva spaventare l'alunno con terribili descrizioni di supplizi
infernali piuttosto che percuoterlo.
Nel capitolo VII sono raccolti numerosi casi di sevizie fra
preti,frati,monaci,seminaristi e novizi. La regola di San Paconio prevedeva per il monaco ribelle e ammonito tre volte, la bastonatura davanti all'ingresso del monastero. Nel 998 l'antipapa Giovanni Filagato fu mutilato di mani, naso, labbra, lingua e orecchie per mano dei fautori del legittimo papa Gregorio V. Le torture relative al famoso caso della
“monaca di Monza” furono  comminate per ordine del vicario della curia
arcivescovile di Milano che dispose la moderata tortura dello schiacciadita di ferro.
Inoltre nello Stato della chiesa la tortura fu sempre applicata legalmente
fino alla sua soppressione nel 1870.ed anzi addirittura c'era fino al 1831
uno spiazzetto in via del Corso in cui era collocato pubblicamente uno
strumento di tortura per il sollevamento ,appesi ad una corda, delle vittime. Un sonetto del Belli intitolato “LO SPIAZZETTO DE LA CORDA AL CORZO” ci ricorda questo misfatto clericale.
Molti concili e vescovi  decretarono spaventose sevizie per i criminali
comuni: il concilio nazionale di Castiglia del 1129 ordina di cavare gli
occhi ai falsari, nel secolo XVI l'arcivescovo di Milano G.Arcimboldi
ordina di flagellare coloro che tentavano di introdurre lettere nei
monasteri di clausura.
In conclusione il tanto decantato umanesimo cristiano esce sminuito da
questo testo che,con la sua imponente bibliografia di circa 500 testi,
documenta la vera natura violenta del cattolicesimo romano.
Perfino il Beccaria fu subito scomunicato e il suo libro vietato per aver
osato criticare la tortura: si salvò solo perché stampò il suo libro
nella Repubblica di Venezia con la falsa indicazione che era stato edito in Germania e falsificando perfino il suo nome attribuendo l'opera ad un
inesistente abate.
ALESSANDRO FEDELI


Comitato Pietro Castellini e Associazione Civiltà Laica




Inserito venerdì 18 giugno 2010


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