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Carissimi amici perugini...
Una lettera del figlio di Mario Rigoni Stern, dopo la lettura di "Arboreto salvatico"

Asiago, 22/05/10
Carissimi amici perugini,

vorrei ringraziare anche a nome della mia famiglia, la Biblioteca Comunale per questa iniziativa in ricordo di mio padre. Queste letture tratte da ‘Arboreto salvatico’ colgono intimamente la sua passione per la natura. Per me è difficile parlare di lui e onestamente non ho la capacità di affrontare l’aspetto della sua produzione letteraria. Voglio solo ricordare alcuni tratti del suo vivere quotidiano che credo rappresentino la sua vera personalità che ha fatto di lui l’uomo molto amato dalle persone comuni, quelle persone che, giorno dopo giorno, si recano sul posto di lavoro e svolgono con serietà i loro compiti; ecco la vera ricchezza di uno Stato. Più di una volta mi disse “Noi italiani abbiamo la Costituzione più bella, più moderna di tutti i Paesi del mondo. L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Ecco, mio papà amava questo richiamo al lavoro del primo articolo della Costituzione italiana, mettendo sullo stesso piano l’importanza del professore universitario e quello dell’operaio, entrambi utili alla società; tra l’altro mi diceva sorridendo: “I professori universitari dovrebbero avere un salario inferiore perché fanno un lavoro più bello, più creativo, non ripetitivo”.

Amava molto alternare la sua attività di scrivere al lavoro manuale; andava così in bosco a far scorta di legna per l’inverno e coltivava un magnifico orto. La primavera di due anni fa quand’era a letto ammalato mi dava consigli sull’epoca della semina, sulle fasi lunari e sull’alternanza delle varie colture tra quelle che arricchiscono e quelle che consumano la fertilità del suolo.

Lo guidava una moralità che si era rafforzata nei momenti difficili della sua vita: in guerra e nel campo di concentramento. La pace ad ogni costo, la lotta alla fame, la solidarietà, l’amicizia, l’aiuto ai bisognosi, l’uguaglianza, il rispetto e la conoscenza del bene Natura nel termine più ampio: terra, acqua, aria, piante e animali.

Non amava il rumore prodotto dall’uomo perché distrae l’attenzione della mente. Ogni volta che i giornalisti lo intervistavano, ogni volta che incontrava i ragazzi delle scuole, nei dibattiti ripeteva insistentemente: “Spegnete la televisione uscite da casa, camminate se possibile nella natura e ascoltate il silenzio che non è silenzio ma che vi dà la possibilità di pensare, ragionare, discutere con voi stessi, osservare e scoprire i vari aspetti della Natura”.

Questo non vuol dire essere dei misantropi, anzi; mio papà godeva infatti della presenza degli amici, delle persone comuni che incontrava per strada con i quali e con le quali parlava volentieri del tempo ma anche di politica. Ricordo che fu lui a consigliarmi di fare il viaggio di nozze nel lontano 1976 in Umbria, ove ho soggiornato a casa di un amico di mio padre a Todi e per una decina di giorni ho percorso il vostro territorio e le vostre città. Mi disse :”Nella Basilica di San Francesco in Assisi è rappresentata negli affreschi di Giotto la storia dell’umanità ed è indicata la strada della sua salvezza”.

Vorrei terminare con le sue parole che ho tratto dalla lezione magistrale che lesse l’11 maggio 1998 quando l’ Università di Padova gli conferì la laurea Honoris Causa in Scienze Forestali ed Ambientali: “ il bosco cattedrale del creato: le luci che filtrano dall’alto, i fruscii, i suoni, gli odori, i colori sono mezzi per far diventare preghiera le tue sensazioni da offrire senza parole a un dio che non si sa. Forse da qui sono nati per la prima volta nell’uomo l’idea, il pensiero, la riflessione.”

GRAZIE!



Gianni Rigoni Stern


Inserito lunedì 28 giugno 2010


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