20/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> Lo Spi Cgil contro la Regione: Accordi traditi

Lo Spi Cgil contro la Regione: Accordi traditi
"L'assessore riscrive gli accordi di concerto con i soggetti gestori e senza nemmeno informare i sindacati dei pensionati"

“Siamo molto preoccupati per l'assenza di confronto con la nuova giunta regionale e in particolare per la delibera che la Regione ha emanato durante l'estate in materia di case di riposo per anziani, senza il minimo dialogo con le organizzazioni sindacali”. E' duro l'attacco che stamattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Perugia, il segretario generale dello Spi Cgil dell'Umbria, Graziano Massoli, affiancato dagli altri componenti della nuova segreteria regionale (Petronilla Ialacci, Roberta Perfetti, Paolo Del Caro e Maurizio Ceccarani) ha portato alla giunta regionale e in particolare all'assessore alle politiche sociali Carla Casciari. “Ci sembra che l'assessore – ha detto Massoli - si stia comportando in stile Marchionne, perché cancella gli accordi che avevamo fatto con la precedente giunta e li riscrive di concerto con i soggetti gestori (Acrit e Acradu), che peraltro hanno un chiaro conflitto di interesse e senza nemmeno informare i sindacati dei pensionati, che in questa regione contano 150mila iscritti”.

 L'oggetto del contendere è la delibera 1065 della giunta regionale del 26 luglio 2010, e in particolare la parte sulle “residenze servite”, strutture che rischiano di “allargare a dismisura e senza controllo l'offerta di assistenza residenziale agli anziani”. La delibera rappresenta dunque per il sindacato pensionati della Cgil un “tradimento della linea precedentemente concordata con la Regione” in materia di assistenza agli anziani: “Con questo atto – ha spiegato ancora il segretario Massoli - si rischia di dare il via libera ad una scelta politica che apre la strada a uno sviluppo dell'Umbria basato sulle case di riposo. Ma non si può pensare di spostare sulla residenzialità il baricentro del nostro sistema di assistenza, noi siamo e restiamo per favorire la domiciliarità.

 L'impegno della Regione, dunque, deve essere sulla vera questione centrale che è la legge sulla non autosufficienza e l'attivazione del Prina, che ancora non si riesce a concretizzare”. Ma la conferenza stampa dello Spi dell'Umbria è stata anche l'occasione per tornare a denunciare la situazione di fortissimo disagio economico che interessa molti pensionati umbri, con pensioni “da fame”, anche sotto i 400 euro.  “I tagli del Governo Berlusconi aggravano fortemente questa situazione arrivata ormai al limite della sopportazione – ha detto ancora Massoli – ci sono tanti nostri iscritti che ci dicono di avere difficoltà a pagare le bollette o le rate dei mutui. Questa situazione non è più sostenibile”. In questo quadro critico, lo Spi Cgil ha annunciato l'intenzione di avviare una campagna di mobilitazione sui redditi dei pensionati nelle prossime settimane per contrastare le politiche del Governo nazionale e chiedere sul territorio l'avvio immediato della contrattazione sociale.

(N.d.R.:  In serata, l'assessore Casciarri ha rilasciato un comunicato in cui conferma che la delibera è un atto di riorganizzazione delle strutture per autosufficienti, senza cogliere affatto il senso della polemica dello Spi Cgil che lamenta l'assenza di interventi per favorire la domiciliarità, vale a dire la permanenza degli anziani nel proprio domicilio piuttosto che in istituti e  luoghi segregati.  Ma questo l'assessore non sembra riuiscire a metterlo a fuoco).                         
    




Fabrizio Ricci

Inserito giovedì 2 settembre 2010


Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 6998484