20/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> La ferocia degli insipienti

La ferocia degli insipienti
Solidarietà per imporre al governo una regolarizzazione generalizzata di chi da anni lavora nel nostro Paese in condizioni precarie e in assenza delle minime tutele



La lotta iniziata su una gru a Brescia, e proseguita su una torre a Milano, dimostra ancora una volta come la linea della fermezza di questo governo  valga solo contro i poveracci e le persone più sguarnite di tutele e di diritti. Mentre infatti il sultano di Arcore inchioda il Parlamento e l'intero Paese (ormai allo sbando) attorno alle sue vicende giudiziarie e alle sua prodezze da vecchio puttaniere, centinaia di migliaia di lavoratori immigrati, rischiano -dopo aver, nel frattempo, pagato 500 euro per la domanda di regolarizzazione- di diventare clandestini a causa delle  lungaggini burocratiche, e quindi, secondo la legge - stupida e inutilmente feroce- di essere repressi e condannati: all'espulsione o al carcere se vengono "beccati", oppure a rimanere "in nero" (cioè al super-sfruttamento); in due parole: al moderno schiavismo ! Mai come ora, in tempi di crisi, quello che K. Marx chiamava "l'esercito industriale di riserva"  è oggi rappresentato, in così tanta parte, da questa massa di diseredati,  caleidoscopio del mondo intero, quello dei senza diritti. Si sono proprio loro, nascono e si formano davvero così, i pericolosi "clandestini": in realtà carne umana da spremere comodamente per i profitti di padroni e padroncini, che li possono sfruttare a piacimento e così ricattare l'insieme del mondo del lavoro. Questa autentica truffa della sanatoria non è che l'ennesima,  desolante e ridicola cartolina dell’inguardabile governo Berlusconi, e una sintesi perfetta della sua essenza: truffaldino, insipiente e incapace a risolvere i problemi che non siano quelli del Sultano e dei suoi accoliti, e quindi necessariamente anche feroce, per assecondare le folle spaventate e confuse. Ma, come qualche volta accade,  questa lotta disperata e di chi non ha nulla da perdere, sta crescendo e, nonostante la repressione e il clima forcaiolo che artatamente si cerca di alimentare, sta raccogliendo nuove adesioni e solidarietà crescenti per imporre al governo una regolarizzazione generalizzata di chi da anni lavora nel nostro Paese in condizioni precarie e, spesso, in assenza delle anche pur minime tutele: quelle che fanno di ogni essere vivente, una donna ed un uomo. "Restiamo umani".



Osvaldo Fressoia

Inserito martedì 16 novembre 2010


Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 6997920