27/07/2024
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Aumentano i tumori infantili nel primo anno di vita
La Società Italiana di Pediatria in campo per l’ambiente

COMUNICATO STAMPA

  Roma, 28 settembre 2010. Non solo 
allergie e malattie respiratorie, ma anche aumento di leucemie e 
tumori, soprattutto nel primo anno di vita, e di patologie 
neuro-psichiche hanno come primo indiziato l’ambiente e in particolare 
le modificazioni subite dal feto nella vita intrauterina. Partendo da 
questa considerazione la Società Italiana di Pediatria scende in campo 
con una serie di iniziative per l’ambiente, anche in vista del 
Congresso nazionale, in programma dal 20 al 23 ottobre a Roma, dove 
esperti nazionali e europei si confronteranno su questo tema, tra cui 
Ernesto Burgio, Coordinatore del Comitato Scientifico ISDE 
(International Society of Doctors for Environment) e Dominique 
Belpomme Presidente di ARTAC (Association de Recherche Thérapeutique  Anti-Cancéreuse).
I dati non lasciano molti dubbi: negli ultimi 20 anni in Europa si è 
registrato un incremento dell’1,2 % annuo di tumori infantili, questa 
percentuale in Italia è pari al 2%, quasi il doppio che negli Stati 
Uniti e nel resto d’Europa. L’incremento più consistente ha riguardato 
i bambini sotto l’anno di età (+ 3,2%) e alcune forme tumorali 
(linfomi: + 4,6%; tumori del sistema nervoso centrale: + 2,0%); è 
quindi probabile che alla genesi dei tumori contribuisca 
un’esposizione materna o gametica a sostanze tossiche.
Non è più confortante il capitolo delle malattie neuro-psichiche. Che 
la diffusione in ambiente di molecole mimetiche, metalli pesanti e 
altri inquinanti in grado di interferire pesantemente sullo sviluppo 
neuro-endocrino dell’embrione, del feto e del bambino rischi di 
produrre danni gravissimi è un dato che emerge da centinaia di studi 
scientifici. Tanto che pochi anni fa uno studio pubblicato sul Lancet 
a firma di due prestigiosi ricercatori della Harvard School of Pubblic 
Health ha rilanciato con forza la tematica della “pandemia silenziosa” 
di danni neuro-psichici che si starebbe diffondendo, nell’indifferenza 
generale, interessando ormai il 10% dei bambini.
“Il nostro Paese, in tutte le sue componenti -  la politica, i 
pediatri, le scuole, le famiglie  -  deve diventare più consapevole dei 
rischi dell’ambiente per la salute dei bambini”, sottolinea Alberto 
Ugazio, Presidente della Società Italiana di Pediatria. “A breve 
faremo partire corsi di aggiornamento su tutto il territorio nazionale 
rivolti ai pediatri per l’approfondimento delle patologie pediatriche 
legate all’ambiente, ma riteniamo importante agire sull’educazione sin 
dalla più tenera età: chiederemo al Ministro Gelmini di introdurre sin 
dalle elementari, un’ora di educazione ambientale”, prosegue Ugazio.
“La SIP - afferma Maria Grazia Sapia responsabile Nazionale per 
l’Ambiente - vuole essere il punto di raccolta e di promozione di 
tutte le iniziative e gli studi riguardanti il bambino e l’ambiente, 
perché il Pediatra è la figura cardine per la prevenzione e la cura. A 
tale riguardo sta per partire un protocollo di intesa tra la Sip e 
l’Isde (associazione medici per l’ambiente) che si occupa a tutto 
campo delle patologie legate all’ambiente e esiste già una 
collaborazione con il Cnr”. “Le iniziative in campo sono tante”, 
aggiunge Sapia, “stiamo progettando con il Ministero della Salute, 
dell’Ambiente e dell’Istruzione una campagna di sensibilizzazione ed 
educazione nelle scuole rivolta ai bambini perché siano più 
consapevoli dei danni prodotti dagli abusi dell’uomo. E a maggio 2011 
si terrà ad Assisi il primo congresso internazionale su ambiente e 
bambini che vedrà la partecipazione dei maggiori esperti mondiali”.


Cinthia Caruso
Direttore Comunicazione Società Italiana di Pediatria
Via Gioberti 60, 00185 Roma



Società Italiana di Pediatria

Inserito martedì 16 novembre 2010


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