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Incidenti stradali, sulle strade umbre 75 morti e quasi 5mila feriti
Dati Aci: si rischia di più in città, a novembre, di giovedì e venerdì

(testo e foto dal blog perugia24):


Incidenti mortali in diminuzione ma i dati restano comunque alti
Ancora troppi gli incidenti e i morti sulle strade umbre. Nel 2009 sono stati 3.074 i sinistri, in cui hanno perso la vita 75 persone (-10,3% rispetto al 2008) e sono rimasti feriti in 4.475: tutti dati inferiori rispetto alle statistiche dell’anno precedente, in cui gli incidenti erano stati 3.312, con 82 morti e 4.694 feriti, ma resta ancora lontano l’obiettivo, prefissato dall’Unione europea e in Italia dall’Aci, del dimezzamento del numero degli incidenti entro il 2010. Questi alcuni dei dati, stilati da Aci Istat e relativi al 2009, presentati dal presidente dell’Automobile club di Perugia, Ruggero Campi.

Si muore a novembre e dentro le città In base alle statistiche, la maggior parte degli incidenti in Umbria si è verificata nella provincia perugina (2.111 incidenti, con 54 morti e 3.145 feriti), mentre nel Ternano i sinistri e i decessi sulle strade (rispettivamente 963 e 21) sono stati nettamente inferiori. L’interno delle città si rivela ancora una volta il luogo in cui si riscontra il maggior numero di incidenti: in Umbria sono stati 2.013 nell’abitato, mentre fuori le arterie più a rischio sono le strade provinciali, regionali e statali in cui ci sono stati 792 sinistri e le autostrade invece si scoprono essere quelle più “sicure” con 134 incidenti in un anno. Una statistica che si conferma anche nella provincia di Perugia con le strade urbane teatro del 52% degli scontri e il 13% del tasso di mortalità, mentre per esempio sul tratto autostradale ci sono stati 90 incidenti con 4 morti (il 7% del totale). Riguardo alle aree geografiche, sono il Perugino e il Folignate le zone più a rischio, mentre va al territorio della Valnerina il primato di nessun incidente accertato dall’Aci. Tra le curiosità riscontrate nei dati, il tasso di mortalità che impenna a novembre, mentre ottobre 2009 è stato il mese con meno vittime sulle strade.

Giovedì e venerdì notte si rischia di più Interessante anche lo studio dei giorni della settimana in cui avvengono più incidenti. Sfatando il luogo comune sulle stragi del sabato sera, sono il giovedì e il venerdì i giorni più a rischio: in provincia di Perugia, rispettivamente, sono stati 319 e 324 gli incidenti, con 13 decessi per ciascun giorno. E il giovedì è la giornata nera anche per i feriti: sempre nel Perugino sono stati 502, mentre il sabato “solo” 433, terzultimo in questa classifica prima del mercoledì (431) e martedì (409). In provincia di Perugia, il 19% dei decessi avviene durante la notte e di questi il 30% riguarda vittime tra i 18 e i 29 anni, anche se nel totale della giornata la maggior parte (26) delle persone decedute a causa degli incidenti è ricompresa nella fascia d’età 30-54 anni.

Distrazione e velocità fatali In tutta la regione, poi, sono il mancato rispetto dei segnali (25,06%), la guida distratta (22,86%) e la velocità (22,26%) le principali cause degli incidenti: statistica che nel Perugino si tramuta in una graduatoria che vede prima la velocità (25,98%), il mancato rispetto della segnaletica (24,45%), la distrazione al volante (18,47%) e anche la mancata distanza di sicurezza (14,02%), che ha portato a 3 decessi. Infine, secondo i dati forniti dall’Aci, nella provincia di Perugia il 75% degli incidenti ha coinvolto autovetture, il 14 motocicli e ciclomotori e il 7% veicoli commerciali e furgoni, «macchine squilibrate – ha spiegato Campi – a cui andrebbe limitata la potenza e la velocità per una maggiore sicurezza sulle strade».

Più invetimenti dai privati «Se siamo soddisfatti di questi dati? – ha proseguito il presidente dell’Automobile club di Perugia – Siamo contenti della diminuzione degli incidenti e dei morti, ma non siamo per nulla soddisfatti delle politiche sulla sicurezza stradale praticate in questi anni sul nostro territorio. Solo i Comuni di Deruta e Città di Castello si sono mossi per la raccolta di risorse private da investire in progetti per le scuole e i neopatentati in materia di educazione stradale». «È vero – ha risposto l’assessore regionale con delega alla sicurezza stradale, Stefano Vinti -, in effetti la sicurezza sulle strade non è stata in questi anni la priorità assoluta delle istituzioni, anche per la scarsità delle risorse a disposizione. Ma l’attuale giunta regionale ha stanziato 10 milioni di euro per la sicurezza e abbiamo in progetto un Comitato e una Consulta regionale per la sicurezza stradale».

Hanno partecipato alla presentazione dei dati anche il comandante provinciale della polizia stradale di Perugia, Paolo Di Quattro, e il capitano Giovanni Cuccurullo, comandante della compagnia dei carabinieri di Perugia, che hanno posto l’accento sugli scorretti atteggiamenti alla guida e sulla necessità di una maggiore educazione stradale che parta dalla famiglia e dalla scuola.
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Inserito mercoledì 15 dicembre 2010


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Commenti

Nome: Mary Mancinelli
Commento: Leggo questi dati e le considerazioni che ne emrgono rilevando, come il dott Campi sa, che i dati rilevati non prendono in considerazione tutti gli indici di rilevamento per poter tradurre i numeri in una fotografia quanto più vicina alla realtà, ma sopratutto come indicato dai Programmi Nazionali sulla Sicurezza Stradale utili agli interventi programmatici Regionali. Tanto per citarne una i dati devono rilevare perfino il Tpl (trasporto pubblico locale), oltre che le condizioni delle infrastrutture dove avvengono più incidenti e al sistema pedonale, salubrità dell'aria, flusso veicoli ecc. Non di meno ricordiamo che solo da quest'anno la Regione Umbria ha firmato il 3° 4° e 5° programma, tornando "indietro" di ben 6 anni (fondi disponibili mai utilizzati). Dobbiamo inoltre sottolineare che per quanto Aci si ostina a propagandare i corsi di guida sicura (cofinanziati) gli stessi sono stati dichiarati "non auspicabili" a neopatentati da almeno 5 anni, e come il piano indica, vanno invece studiati e ottimizzati i corsi delle scuole guida (anche questi dati sono mancanti), come pure ai tecnici e amministrativi pubblici. Dimostrazione ne è che queste informazioni sono state da noi faticosamente promosse fra gli stessi, giungendo al punto cui siamo, se pur in ritardo non possiamo che ricordare all'assessore Vinti che le linee programmatiche definiscono le priorità e le modalità della funzione della Consulta cui noi apparteniamo di diritto e per funzione e missione più ampia e completa a quella che è l'autoreferenzialità assolutista quanto di parte dell'Aci che rischia in questo modo di abusare del ruolo e dei fondi disponibili. "Un giro in Ferrari" non può venir prima di una manutenzione stradale o di un Tpl adeguato... ecc Mary Mancinelli FLG-ente morale sicurezza stradale-consulta nazionale

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