23/04/2024
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Maxistalla: denunciare una azione speculativa non significa accusare di attività criminale
...si torni a produrre pomodori, fave, fagioli, zucchine puntando alla costruzione di un futuro dell'agricoltura umbra


COMUNICATO STAMPA


Apprendiamo da "Il Giornale dell'Umbria" del 14 gennaio che Confagricoltura attribuisce al movimento Perugia Civica affermazioni mai rilasciate ufficialmente da nessuno dei suoi componenti. La correlazione tra abuso edilizio ed agricolo del territorio e l'attività criminale è una libera interpretazione di Confagricoltura. Quest'ultima farebbe meglio a preoccuparsi della sostenibilità dei modelli di sviluppo che appoggia se intende veramente garantire il mantenimento di  lavoro di qualità e soprattutto duraturo nel tempo, e non semplicemente fare politica. Il sospetto di una azione speculativa finalizzata ad incamerare lecitamente i soldi del conto energia ed il sospetto che una gestione ampiamente in rimessa non possa dare ad oggi le garanzie necessarie a sviluppare un progetto tanto ambizioso quanto potenzialmente pericoloso per l'ambiente, non significa accusare le Opere Pie di attività criminale, ma dovrebbe far riflettere Confagricoltura che se vuole realmente tutelare il futuro delle imprese agricole locali questa è la strada sbagliata.

L'istat ci consegna uno scenario ortofrutticolo umbro desolante, con produzioni ampiamente al di sotto del fabbisogno regionale, penalizzando anche lo sviluppo di un commercio di qualità basato sulla filiera corta. Appare quindi insostenibile continuare ad utilizzare il comparto agricolo per coltivare pannelli solari e/o biomasse: si torni a produrre pomodori, fave, fagioli, zucchine puntando alla costruzione di un futuro dell'agricoltura umbra anche potenziando le coltivazioni biologiche a km zero, non ascoltando le sirene estemporanee dei sussidi di stato per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 confagricoltura su maxi stalla.pdf

Consiglio Esecutivo



Movimento Perugia civica

Inserito martedì 18 gennaio 2011


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Commenti

Nome: marco
Commento: Prendendo spunto da una battuta che va di moda in questo momento vorrei dire : “ SIAMO ALLE COMICHE FINALI”. Dal momento che sia il Comune di Perugia che le Opere Pie non hanno il coraggio di esporsi in prima persona allora mandano avanti altri soggetti che dovrebbero fare la battaglia al posto loro. E’ stato il momento dei sindacati ora lo è quello degli agricoltori (in questo caso Confagricoltori) che prende posizione in modo molto pesante. Ho assistito a tutti gli incontri pubblici sulla maxi-stalla e non ho mai personalmente sentito né letto dichiarazioni di rappresentanti di Perugia Civica che facessero riferimento a quanto dichiarato da Confagricoltura nel servizio giornalistico. Rimango sconcertato da tali affermazioni, ma soprattutto nel modo semplicistico con cui viene affrontato il tema, e mi spiego meglio. Soprassedendo sulla prima parte del servizio di Confagricoltura, vorrei fare delle riflessioni su quanto viene affermato nella seconda parte della dichiarazione riportando estratti delle loro affermazioni : - “…guardare la realtà…demonizzando ogni proposta…questione maxistalla”. No so se Confagricoltura si sente perseguitata da chissà chi e cosa. Non so cosa intendano per “ogni proposta”, al momento mi sembra che non ci siano state proposte per la maxi-stalla, ma solo una imposizione da parte del Comune e delle Opere Pie. -“…ricerca della qualità e tutela dei prodotti locali…limitare la produzione per mancanza di strumenti e iniziative di sviluppo”. Il concetto di questa frase va, secondo me, riportato a due semplici parole che oggi tutti hanno in bocca e di cui si fanno paladini : SVILUPPO SOSTENIBILE. Rientra la maxi-stalla in un progetto di sviluppo sostenibile? Visto tutto quello che si è sentito dire recentemente da tanti esperti direi proprio di no. Il concetto di Sviluppo Sostenibile definito come “uno sviluppo economico in grado di portare benefici sia alle generazioni presenti sia a quelle future, senza danni per le risorse o per gli organismi biologici del pianeta”, nonostante sia nato ufficialmente nel 1969, risale a circa due secoli prima quando il filosofo ed economista francese Jean-Antoine Caritat marchese di Condorcet (1743-1794) prevedeva un’epoca in cui gli esseri umani avrebbero saputo che, se un dovere avevano verso le generazioni future, questo era di dar loro la felicità, non la semplice esistenza. La stessa Agenda 21 nata dall’ Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992 indica le linee guida della sostenibilità ambientale. E allora mi chiedo, noi cosa stiamo facendo per le generazioni future? Stiamo progettando il futuro per dar loro felicità o fiumi di lacrime? - “ Il risultato è…importare…prodotti alimentari…20% cereali…ortaggi…sostegno dei cittadini”. Visto che chi scrive il servizio è Confagricoltura la prima cosa che dovrebbero fare, secondo me, è un grosso mea culpa in quanto qui ci rientra un errato progetto di sviluppo agricolo in base alle necessità del mercato, oppure la nostra economia non è in grado di sostenere la domanda di consumi che aumenta in modo esponenziale. Non è sicuramente la realizzazione della maxi-stalla che mitigherà gli sbilanci di consumo denunciati rispetto alla produzione, anzi…!!! Non dimentichiamo che nel caso dovesse essere realizzata la maxi-stalla con annesso impianto di biogas necessario per smaltire i liquami prodotti dalla stalla, lo stesso avrebbe bisogno annualmente di circa 18.000 tonnellate di silomais e silotriticale per alimentare l’impianto. E’ ovvio che per questa produzione, volendo dare una resa record di 20 ton. ad ettaro, occorrerebbero 900 ettari,. E’ una quantità enorme di terreno adibito esclusivamente a produrre cereali per alimentare un impianto di biogas, che andrebbe così a togliere una produttività indispensabile all’economia agricola del nostro territorio in gran parte collinare e montuoso e quindi scarsamente utilizzabile per i seminativi. -“Per questo è necessario…aprire tavoli di confronto piuttosto che di scontro”. Io non so se questi signori di Confagricoltura sono a conoscenza di quanto stia succedendo a livello di comunicazione con gli uffici comunali e con le stesse Opere Pie. Sanno questi signori che più volte i rappresentanti del comitato hanno insistentemente provato ad avere informazioni sul progetto, a chiedere incontri senza esito alcuno? Sanno questi signori che chi non vuole avere tavoli di incontro è l’Amministrazione Comunale e di conseguenza le Opere Pie perché non vogliono avere intralci ai loro progetti? Sanno questi signori che, pur di realizzare quanto è stato previsto, le istituzioni calpesteranno i diritti di una enormità di cittadini? Sanno questi signori che sono state effettuate da parte del comitato due assemblee pubbliche ed una trasmissione televisiva per informare i cittadini e confrontarsi con loro in un dibattito? Ben venga quindi un tavolo di incontro dove ci sia possibilità di far capire ai responsabili che ciò che stanno facendo è sbagliato e quello non è il luogo adatto per realizzare quanto da loro previsto e non saranno certo delle varianti al piano regolatore a fermare la protesta di coloro che sono contrari e che troveranno qualsiasi mezzo per ostacolare la realizzazione di questo scempio. Di questo ne sono assolutamente certo.

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