19/04/2024
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Il logo del Comune sul cartello di vendita privato
Nell'area ex-De Megni a Ponte S. Giovanni

COMUNICATO STAMPA

Un cartello che riporta telefono e contatti per informazioni, la banca con la quale si consiglia di accendere il mutuo è un cartello commerciale di supporto alla vendita. Poi una generica definizione come abitare verde rafforzata dal colore del cielo pure verde in una collocazione surreale rappresentano solo "consigli per gli acquisti".

Che sia un intervento di attuazione del piano energetico comunale, un progetto pilota di energia sostenibile riconosciuto dal ministero dell'Ambiente e il primo intervento che ha adottato lo schema proposto dal regolamento edilizio comunale del 2006, sono tutte informazioni che ci fornisce l'assessore comunale all'ambiente ma che non si apprendono dal cartello che perciò rimane di carattere commerciale.

A suo tempo avevamo criticato molto la scelta urbanistica di insediare 120000 metricubi di edilizia in una realtà, Ponte S. Giovanni, già pesantemente sfregiata dalla speculazione.

La scelta della bioedilizia era sembrato un modo, anche giusto, per attenuare l'impatto ambientale della "macchina abitativa", ma insufficiente a mitigare l'impatto urbanistico dell'insediamento. Perché a Ponte S. Giovanni ci sono da sempre soltanto due strade percorribili in automobile, Via Manzoni e Via della Scuola che vengono usate anche per l'attraversamento da chi sale a Perugia. Vista la mai risolta e ottimizzata offerta di mobilità pubblica i residenti preferiscono muoversi con i mezzi privati contribuendo ad innalzare la concentrazione delle famigerate PM10, PM2,5  e via frammentando le particelle responsabili di rendere l'aria dannosa per la salute di chiunque. Gennaio e febbraio poi sono i mesi in cui le condizioni meteo favoriscono tale fenomeno anche se ogni tanto Perugia si ricorda di avere la bella tramontana di questi giorni che va in soccorso alla inefficacia degli interventi di chi ci amministra, con la primaria responsabilità della salute pubblica, portando le polveri chissà dove! Magari in cima al Subasio dove si va per "aprire i polmoni"!

Interventi edilizi improntati alla sostenibilità dovrebbero essere incentivati in modo diffuso nei piccoli progetti e non richiesti ai grandi interventi speculativi per lavare la cattiva coscienza dell?assenza di pianificazione urbanistica meno che mai sostenibile. 

Di fronte a queste concrete conseguenze negative a carico dalla collettività i vantaggi sembrano molto concentrati in poche tasche. Ma se l'amministrazione comunale ha concesso il logo allora significa che qualche vantaggio dovrà pur venire anche alla collettività. Per il momento immaginiamo che a regime sarà un incubo per la mobilità.

Ci aspettiamo di conoscere il bilancio analitico costi benefici per avere l'esatta percezione economica dei vantaggi alla comunità in uno dei futuri incontri informativi annunciati dall'assessore.

 



Anna Rita Guarducci, Presidente Legambiente Perugia

Inserito giovedì 3 febbraio 2011


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Commenti

Nome: massimo ciuffini
Commento: La mia era una domanda provocatoria... Le cito uno dei miei punti fermi (citato a sua volta da Calvino in Lezioni Americane) "...sosteneva tra l'altro che le inopinate catastrofi umane non sono mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia d'un unico motivo, d'una causa singolare:ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti...." Applichi al termine speculazione edilizia anche un decimo di questa "molteplicità" e ne verrà sicuramente una definizione migliore di un palazzo costruito da poco.

Nome: anna rita guarducci
Commento: Da "La speculazione edilizia" di Italo Calvino: "...Sua madre, ogni volta che lui veniva a ***, per prima cosa lo faceva salire sul terrazzo,... - Adesso ti faccio vedere le novità - e gli indicava le nuove fabbriche... ma guarda quel nuovo tetto che è spuntato: ebbene, adesso il sole alla mattina arriva qui mezz'ora dopo." Se quando si pensa alle trasformazioni della città, verticali, orizzontali, diffuse, dense, ecc., ci si mettesse nei panni di chi dirà questa frase forse la qualità della nostra vita urbana sarebbe migliore. E dovremmo farlo tutti, amministratori, imprenditori, architetti, ingegneri, geometri, aspiranti tali senza distinzione.

Nome: massimo ciuffini
Commento: Ciao Roberto, grazie per il link ma mi aspettavo qualchecosa di più. Sai, in un paese in cui ci si domanda se inserire nella costituzione che l"attività mercantile" di cui sopra è ciò su cui si fonda l'economia della nazione e forse di più, forse qualche considerazione dovremo pur farla o no? Che ne so, ne butto una lì a caso, che per limitare la speculazione edilizia bisognerebbe togliere dal mercato il settore immobiliare, socializzarne i fattori di produzione etc...non si può, non si vuole, non si deve? Beh allora speculare sul valore dei terreni e delle case non è diverso che speculare su qualcunque altra grandezza economica.E voltiamo pagina.

Nome: Roberto
Commento: Ciao Massimo, senti cosa dice "wikipedia" alla voce "speculazione edilizia": La speculazione edilizia è una manovra mercantile che vuole lucrare sull'andamento del mercato immobiliare, con l’acquisto e la vendita di terreni ed edifici in fasi successive. Essa riguarda l'acquisizione e la successiva vendita di beni immobili con il fine specifico di guadagnare surplus tra il costo di acquisto ed il prezzo di vendita.

Nome: massimo ciuffini
Commento: Sugli interventi di edilizia sostenibile nutro oramai una certa diffidenza. Sono troppi i folgorati sulla via di damasco della sostenibilità. Nello specifico non conosco abbastanza il progetto e non entro nel merito delle solite preplessità che vengono quando delle aree industriali diventano residenziale con le solite varianti affini e collaterali. Resta il fatto che l'alta densità edilizia e la compattezza dell'edificato sono oramai unanimemente considerati tra i principi cardine della città sostenibile. Certo se poi a questi interventi non si accompagna una pianificazione opportuna della mobilità (che non si significa più parcheggi, più strade e più rotonde ma trasporto pubblico e mobilità dolce, pedonalità) ecco che l'"incubo traffico" diventa inevitabile. Ma possibile che, ancora oggi, si identifichi il "palazzone" con la speculazione? E poi lo chiedo oramai a tutti quelli che utilizzano questo termine: che cosa è oggi la speculazione edilizia, si può avere una definzione aggiornata che non sia ancora quella del film "le mani sulla città"?

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