27/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> Il trasporto ferroviario regionale

Il trasporto ferroviario regionale
Analisi sullo stato del trasporto pubblico in Umbria, con particolare attenzione a quello ferroviario regionale

SPV Or.S.A. Umbria 

(Realizzato da Capitreno del Sindacato Personale Viaggiante dell'Or.S.A. Umbria)

Il sistema dei trasporti nella nostra regione ha sempre scontato una decisa inadeguatezza dovuta a vari fattori:
1 - Conformazione del territorio. L'Umbria è per lo più montuosa o collinare, le pianure sono relativamente poche e comunque situate prevalentemente all'interno. Tale conformazione rende difficili i collegamenti interni ma soprattutto quelli verso l'esterno.
2 - Dispersione degli insediamenti. Abbiamo una densità di popolazione nel complesso abbastanza bassa e i centri urbani, salvo poche eccezioni, sono piccoli e disseminati su tutto il territorio. Inoltre le decine di borghi di cui è costituito il tessuto urbano sono sovente lontani dalle vie di comunicazione più importanti, non bisogna poi trascurare la grandissima quantità di abitazioni di campagna sparse.
3 - Debolezza del sistema produttivo. In Umbria la maggior parte delle aziende è di media e soprattutto piccola dimensione distribuite su tutto il territorio. Ciò rende difficile programmare un sistema di infrastrutture e di trasporto pubblico concentrati e quindi meno dispendiosi in termini economici e di risorse territoriali nonché di ottimale utilizzo da parte degli utenti.
4 - Scelte politiche talvolta dettate più da interessi particolari piuttosto che collettivi. Ad esempio, come è avvenuto nel resto d'Italia, politiche che hanno privilegiato il trasporto privato su gomma; è stata attuata una esagerata espansione delle periferie a scapito dei centri urbani; la realizzazione di strade, non di rado inutili e/o dannose sia per le finanze pubbliche che per il territorio, vedi le due superstrade Due Mari e Valdichienti che si stanno costruendo a 50 km una dall'altra entrambi dirette nelle Marche e di cui siamo più che convinti ne basterebbe una.
Nel frattempo il sistema ferroviario è stato abbandonato, nessuna nuova opera, neanche di adeguamento strutturale, è stata messa in cantiere negli ultimi 30 anni. Dopo il raddoppio da Foligno a Campello è tutto fermo. La tratta Campello – Spoleto più volte cominciata e subito dopo interrotta sembra ormai definitivamente abbandonata. Di altri raddoppi, della metropolitana di superficie ecc. ecc. non c'è neanche l'ombra. Ormai le ferrovie sono solo argomenti da campagne elettorali, passate le quali nessuno ne parla più. Purtroppo non solo non si realizza nulla di nuovo, ma non si riesce a gestire adeguatamente neanche l'esistente.

In questo documento cercheremo di mettere in evidenza le criticità più evidenti sia delle infrastrutture ferroviarie sia della gestione del trasporto pubblico ferroviario. La nostra analisi non pretende di esaurire tutti gli aspetti e gli argomenti possibili ma vuole essere uno spunto partendo da quello che, chi come noi opera sui treni, vede tutti i giorni. Non abbiamo la verità in tasca, quello che ci interessa è portare all'esterno la nostra esperienza, perché siamo convinti che molti soggetti politico – istituzionali, frequentando poco i trasporti pubblici, quello ferroviario in particolare, non abbiano una visione particolareggiata e approfondita delle problematiche. Anche gli organi di stampa, salvo poche eccezioni, sono molto distanti dall'interessarsi autonomamente, magari con
inchieste sul campo, dei problemi reali della gente comune.

INFRASTRUTTURE
Come dicevamo nella premessa il sistema delle infrastrutture ferroviarie umbre è in buona parte inadeguato. Se si escludono le tratte Terni – Roma e Orte – Terontola - Firenze, tutte a doppio binario, la rete interna e cioè la Foligno – Terontola e la Terni – Foligno - Fabriano sono ancora quasi completamente a binario unico, molto del tracciato si svolge su territorio collinare – montuoso, con basse velocità di percorrenza. Il binario unico comporta anche bassa capienza di treni e problemi legati a eventuali ritardi i quali da un treno vengono trasmessi anche agli altri.
Molte stazioni, soprattutto quelle impresenziate, presentano situazioni di grande degrado: sale di attesa vandalizzate, bagni chiusi, marciapiedi spesso corti e maltenuti, sistema di illuminazione insufficiente per un'ottimale visuale alle estremità dei marciapiedi stessi. A tale proposito l'O.S. Or.S.A. ha presentato un esposto in quanto si ritiene che la mancanza di una perfetta illuminazione costituisca un pericolo per i viaggiatori e per il personale dei treni.
Non ci risulta che ci siano in cantiere lavori per risolvere queste criticità, sembra che la parola d'ordine per l'Umbria sia risparmiare e tagliare; tanto per fare un esempio nella stazione di Foligno sono mesi che alcuni cartelli indicatori dei binari sono guasti e ancora non sono stati riparati.
Questo disinteresse per la nostra Regione forse è dovuto anche al fatto che le decisioni si prendono in altre e lontane sedi. Ma, secondo noi, sono anche assenti le istituzioni e le comunità locali, le quali si disinteressano quasi completamente del trasporto pubblico, soprattutto ferroviario!

IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Nonostante i tanti bei progetti scritti nei vari Piani Regionali dei Trasporti che si sono susseguiti negli ultimi decenni e nonostante le ingenti somme di denaro pubblico destinate a questo comparto la situazione è alquanto critica, non osiamo immaginare cosa accadrà quando si comincerà veramente a tagliare a causa della falcidia alle risorse operati nelle ultime finanziarie.
Ma, al di là di questo importantissimo fattore, quella che è veramente mancata è stata la capacità di programmazione e di controllo delle istituzioni locali e cioé Regione, Province e Comuni.
Le singole aziende del trasporto pubblico sono andate ognuna per proprio conto, non si è riuscito o voluto imporre una politica comune, in poche parole pochissima integrazione.
Assistiamo a una duplicazione di corse di autobus e di treni negli stessi orari, la tanto decantata integrazione degli orari, salvo sporadici casi, è limitata e poco pubblicizzata.
Non solo non sono previste coincidenze fra bus e treni, ma quasi mai neanche tra i treni della ex Fcu e quelli di Trenitalia e, cosa per noi assurda, a volte nemmeno tra i treni della stessa società. A tal proposito abbiamo preparato un resoconto, che alleghiamo, sulle maggiori criticità da noi individuate all'interno dell'orario regionale di Trenitalia; diversi dei treni di cui parliamo girano vuoti o quasi, in quanto negli orari in cui si effettuano, la quasi unica ragione di esistere dovrebbe essere quella di raccogliere i viaggiatori arrivati con altri convogli e viceversa.
Siccome nel Contratto di Servizio tra la Regione e Trenitalia sono previste penali per i ritardi dei treni, gli orari sono stati studiati cercando di far arrivare il più possibile i treni puntuali; si hanno quindi percorrenze più lunghe che in passato, soppressioni di fermate, nonché la scelta categorica di non effettuare coincidenze, anche nel caso di lieve ritardo. Questa politica potrebbe essere plausibile in stazioni dove per ogni destinazione ci sono treni molto frequenti, ma nelle nostre realtà comportano attese anche di 1 ora – 1 ora e mezzo per il treno successivo!
La mancanza di coincidenze e la soppressione di fermate ha portato per certi treni a una drastica diminuzione dei viaggiatori.
Ci chiediamo: non dovrebbero la Regione e i Comuni interessati verificare la congruità degli orari e dei servizi offerti, visto che gli stessi sono pagati dai propri cittadini? Abbiamo assistito a manifestazioni eclatanti per contrastare la soppressione delle fermate di Fossato e di Spoleto agli Eurostar, giuste e sacrosante, ma vorremmo che lo stesso, anzi maggiore impegno, venisse messo nel difendere e regolare il trasporto pubblico locale visto che questo viene finanziato per la maggior parte dalla nostra comunità. Forse i treni regionali non interessano perché non fanno immagine e non vengono utilizzati dalle persone “che contano”? Le nostre Istituzioni si muovono solo se c'è qualche movimento organizzato che protesta, vedi i pendolari di Terni e Orvieto. Secondo noi,
invece, dovrebbero autonomamente e attivamente farsi carico di queste problematiche, anche perché non tutti i viaggiatori sono in grado di organizzarsi per far sentire la propria voce, vedi utilizzatori occasionali, turisti, studenti ecc..

PROBLEMATICHE QUOTIDIANE DEL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE
Proseguiamo il nostro excursus sulla situazione del trasporto ferroviario.
Tra i problemi più sentiti dai viaggiatori e che si ripercuotono sul personale che opera nei treni ci sono quelli legati alla sicurezza e all'acquisto dei biglietti, nonché alla qualità e pulizia delle carrozze.
Per quanto riguarda il primo aspetto c'è da dire che nella nostra Regione, salvo pochi e circoscritti casi, la situazione non è così grave come in altre.
Ciò non significa che il problema deve essere sottovalutato onde evitare che poi risulti incontrollabile, in tal senso la località messa peggio è Perugia e stazioni satelliti (Ponte S. Giovanni – Bastia U., Ellera - Magione). Sopratutto nelle ore notturne la stazione viene utilizzata come base per traffici di ogni tipo ed i treni in sosta utilizzati come dormitorio da sbandati vari. Purtroppo costoro non si limitano a dormirci, ma spesso danneggiano e sporcano il materiale, vi si drogano lasciando siringhe e sangue in giro, in diversi casi hanno rubato anche attrezzi che servivano ai macchinisti per far partire i treni.
Anche nel resto della giornata, comunque, la situazione in detta stazione, che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della nostra Regione, non è delle migliori. La sensazione di abbandono vi regna sovrana, le toilettes e la sala d'aspetto ora sono chiuse per ristrutturazione, ma anche quando erano aperte i viaggiatori evitavano accuratamente di metterci piede in quanto mal frequentate. La stazione, soprattutto di sera, viene presa in ostaggio da persone poco raccomandabili, ultimamente ci sono stati diversi furti ai danni di viaggiatori in arrivo o in transito, furti attuati da personaggi poi scesi e dileguatesi all'esterno.
Altra tratta molto problematica, è la Orte – Roma, ma qui siamo già in un’altra Regione.
Visto che questa situazione va avanti da anni ed è stata denunciata più volte anche dai rappresentanti dei lavoratori, ci chiediamo cosa aspettano le autorità preposte a prendere provvedimenti. Non crediamo che basti la presenza di un ufficio Polfer aperto solo poche ore di mattina e spesso sotto pianta, ci vuole ben altro!
Nei treni della nostra Regione la situazione è abbastanza tranquilla, ci sono però delle tratte e degli orari più esposti alla presenza di persone non in regola, soprattutto stranieri, i quali ai controlli effettuati dal personale di scorta spesso reagiscono in malo modo qualche volta anche con aggressioni verbali o fisiche. Tutto ciò è stato più volte denunciato dai Capitreno ma la risposta, secondo chi scrive, non è stata adeguata. Infatti i suddetti personaggi, quasi sempre gli stessi, continuano a viaggiare indisturbati. Ciò non è giusto nei confronti degli altri viaggiatori rispettosi delle regole né del personale dei treni che si sente impotente e preso in giro dai suddetti “furbi”; anche qui ci vorrebbe che fossero messe in campo misure di prevenzione e di repressione adeguate.
Un'altra seria problematica incontrata dai viaggiatori, che inevitabilmente si ripercuote anche sul personale di bordo, è la difficoltà se non, in certi casi, l'impossibilità di acquistare i biglietti.
La maggior parte delle stazioni è impresenziata, le macchine emettitrici vandalizzate e non più riparate, i biglietti vengono venduti da esercizi convenzionati (bar, edicole, tabaccai) ma spesso questi si trovano all'esterno e lontane dalle stazioni. Quando sono chiusi o il viaggiatore, magari straniero, arriva in stazione scopre che non ha nessun modo di acquistare il biglietto e quindi si rivolge al personale di bordo scoprendo con disappunto che deve pagare una penalità di €30,99 nella nostra Regione, 50 in altre, tipo nel Lazio. Da qui nascono discussioni a non finire col Capotreno il quale, da Pubblico Ufficiale, non può che far rispettare la legge, ma lo stesso Capotreno si chiede: “Non sarebbe più giusto applicare una sovrattassa più mite al viaggiatore che chiede e vuole pagare il biglietto e sanzionare in maniera più decisa il furbo che non lo chiede e non lo vuol pagare”? Questa soluzione è stata adottata da diverse Regioni, vedi Marche, Toscana, Emilia Romagna e riteniamo sia la più giusta in quanto premia gli onesti e punisce i disonesti. Sarebbe utile che anche nella nostra Regione venisse adottata.
Un'altra soluzione, tre le tante che si potrebbero valutare, per combattere l'evasione e i comportamenti “sopra le righe” di taluni, sarebbe quella in vigore in altre Regioni e cioè di stipulare convenzioni con le Forze dell'Ordine, i cui appartenenti quando viaggiano in treno (gratuitamente) si debbono presentare al capotreno il quale ne può chiedere l'intervento.
Per quanto riguarda il materiale rotabile e la pulizia non siamo messi peggio di altre regioni, anzi.
Ma questo rappresenta una magra consolazione. I materiali sono vecchi e ormai non più adatti per servizi di centinaia di chilometri in quanto abbastanza scomodi e rumorosi, i climatizzatori poco efficienti ed il solo bagno per carrozza presente, dopo poco che viene utilizzato, si trova già in condizioni igieniche non certo ottimali. Anche a questo proposito le mirabolanti promesse di acquisto di migliaia di nuovi materiali fatte dai vari Governi nazionali si sono dimostrate solo annunci buoni per le campagne elettorali!
La presenza di due carrozze di prima classe in composizione ai treni ex interregionali è motivo di rimostranze da parte dei clienti. Infatti, salvo rare eccezioni, in suddetti treni la presenza di viaggiatori con il biglietto di prima classe è molto limitata e quindi di prime classi ne dovrebbe bastare una, avendo così più posti disponibili in seconda.

POSSIBILI INTERVENTI
Certo sarebbe bello vedere attuate tutte le cose che in un paese “normale e civile” ci dovrebbero essere:
Nuovi binari.
Stazioni riammodernate e mantenute bene.
Materiali dei treni nuovi, comodi e puliti.
Sicurezza nelle stazioni e sui treni.
Purtroppo crediamo che molte delle suddette aspettative siano destinate a rimanere nel libro dei sogni, viste le ristrettezze economico-finanziarie in cui si trovano l'Italia e la nostra Regione.
Tutto ciò doveva essere realizzato diversi anni fa come avvenuto nella maggior parte degli Stati europei.
Ma non si è voluto, si è preferito promuovere il trasporto individuale su gomma, si sono sperperate le finanze pubbliche in mille rivoli alimentando le clientele e lo sterile assistenzialismo, se non di peggio.
Ricordiamo però che laddove si è veramente voluto cambiare, vedi in Spagna, in pochi anni si è colmato il grande gap che c'era nei confronti dei paesi più evoluti. E' stata solo questione di volontà, di buon utilizzo delle risorse e di serietà nel realizzare quanto progettato. Una bella lezione nei confronti delle nostre cattedrali nel deserto mai terminate e costate cifre assurde!
Nonostante questo vogliamo essere ottimisti e fare delle proposte, alcune, temiamo, molto difficili da realizzare, altre, invece più che fattibili se ce ne sarà la volontà.

Infrastrutture:
1 - Raddoppio Spoleto - Perugia e istituzione di una Metropolitana di Superficie, anche con nuove fermate laddove possano servire ad attirare viaggiatori.
2 - Ammodernamento e velocizzazione Perugia – Terontola.
3 - Ammodernamento e velocizzazione Foligno – Fabriano.
4 - Ristrutturazione delle stazioni, adeguamento dei marciapiedi e dell'illuminazione.
5 – Parcheggi sufficienti e gratuiti per gli utilizzatori dei treni.

Politica dei trasporti:
1 – Reale integrazione tra i vettori.
2 – Eliminazione dei duplicati delle corse tra bus e treno, se in un certo orario c'è il treno preferirlo al bus.
3 – Assicurare le coincidenze in tutte le stazioni di interscambio, prevedendo, come era in passato, un comporto di 5 – 10 minuti in caso di ritardo.
4 – Assicurare le fermate dei treni regionali in tutte le stazioni afferenti ai Comuni del territorio.
5 – Istituire un organo di Controllo e di Indirizzo a livello regionale sulla politica e l'andamento del trasporto pubblico. Tale organismo dovrà essere composto dai rappresentanti delle Istituzioni, degli utenti e dei lavoratori del comparto.

Politica commerciale:
Se si vuole incentivare l'utilizzo del Trasporto Pubblico, soprattutto di quello ferroviario, cosa che tutti dicono di volere, oltre che agli interventi sopra menzionati si dovrebbero anche attuare delle politiche che rendano detto trasporto conveniente e di qualità. Quindi, tra l'altro, intervenire sulla politica dei prezzi e sulla rete di vendita.
1 – Istituire biglietti integrati che consentano l'utilizzo di tutti i mezzi di trasporto pubblico regionali.
2 – Prevedere sconti ed offerte per le famiglie, per gli anziani e per i giovani. Infatti se il costo del treno per un singolo viaggiatore è conveniente rispetto al mezzo privato, già quando si è in due o più persone l'utilizzo dell'auto risulta meno costoso. Gli sconti per i giovani e gli anziani favorirebbero l'utilizzo del mezzo pubblico da parte di queste fasce normalmente svantaggiate dal punto di vista economico.
3 – Incentivare l'uso del treno da parte delle scolaresche in gita. Infatti, nonostante tutti gli indirizzi governativi, per le gite scolastiche vengono utilizzati per la maggior parte gli autobus, con tutte le problematiche legate alla sicurezza, all'inquinamento, traffico, ecc. Dietro queste scelte ci sono sicuramente motivazioni di costi per le famiglie, ma anche, vista l'enorme mole di interessi in gioco, non indifferenti spinte più o meno alla luce del sole. Trenitalia e (ex) FCU dovrebbero fare una politica più aggressiva per acquisire questo tipo di clientela supportate in questo anche dalle varie Istituzioni in gioco.
Non basta dire di volere incentivare l'uso del treno ma bisogna attuare politiche che favoriscano tale utilizzo, altrimenti sono solo chiacchiere al vento!
4 – Promuovere l'uso del treno da parte dei turisti, proponendo pacchetti che comprendano il viaggio, il soggiorno e sconti nelle varie strutture pubbliche, tipo musei, mostre, parchi, per chi utilizza il treno.
5 – Sui treni ex-interregionali prevedere una sola carrozza di prima classe o in alcuni nessuna, per evitare affollamenti e disagi nelle carrozze di seconda.
6 – Come già esposto precedentemente, premiare i viaggiatori onesti che vogliono viaggiare in regola e sanzionare coloro che non lo vogliono.

Sicurezza:
Questo aspetto è fondamentale affinché chi viaggia, chi opera sui treni o chi si trova in stazione aspettando un treno o accompagnando qualche persona in arrivo o in partenza, si senta tranquillo e tutelato.
Deve passare l'idea che le regole valgono per tutti e che nessuno si deve sentire in diritto di non rispettarle. Per arrivare a questo si deve cercare la massima cooperazione fra le Istituzioni, le Forze dell'Ordine, gli Operatori delle Aziende di Trasporto e i viaggiatori stessi.
1 – Rafforzare la presenza della Polfer e della Protezione Aziendale nelle stazioni, soprattutto quelle più problematiche. Ci dovrebbero essere controlli continui, sopratutto nei confronti di coloro che sono soliti frequentare le stazioni non per viaggiare ma con scopi “poco chiari” oppure che sono abituati ad utilizzare i treni senza biglietto. A tal proposito si dovrebbe creare un elenco di persone use a viaggiare senza pagare.
2 – Rafforzare la scorta della Polfer sui treni e negli orari più a rischio.
3 – Stipulare convenzioni con le Forze dell'Ordine come in altre Regioni, affinché gli appartenenti ai vari corpi quando viaggiano si presentino al capotreno ed intervengano in caso di bisogno.
4 – Istituire squadre di controlleria sia a terra che nei treni che effettuino controlli anche preventivi e collaborino con il Capotreno nei treni affollati.
5 – Dare seguito effettivamente a quanto previsto dalle norme vigenti e cioè che a un viaggiatore senza biglietto e che non paga immediatamente, sia consentito di proseguire il viaggio solo se provvisto di documento e solo in casi particolari che il Capotreno valuta volta per volta.
Dalle statistiche risulta che solo una piccolissima parte di coloro a cui viene data la facoltà del pagamento differito poi effettivamente vi adempie.
6 – In caso di aggressioni verbali o fisiche nei confronti del personale di bordo, Trenitalia si costituisca Parte Civile nei confronti dell'aggressore.
Concludiamo con la speranza che i destinatari di questo documento si interessino agli argomenti trattati e si attivino, ognuno per la propria parte, per trovare insieme delle soluzioni adeguate.
Grazie.

Foligno, marzo 2011

Il Segretario S.P.V. Or.S.A. Umbria,  Il Segretario Or.S.A. Umbria

Nota: Il presente documento e relativo allegato sono stati inviati alle Istituzioni Regionali, Comunali, Partiti Politici, Associazioni Utenti e Organi di Stampa



Achille Porzi, Maurizio Marsili

Inserito sabato 9 aprile 2011


Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 7006485