24/04/2024
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Piazza del Bacio e dintorni
La foto è emblematica dell’abbandono in cui giace: ma c’è pure altro in questa piazza che è l’unica testimonianza di architettura contemporanea esistente in città
La foto che invio è emblematica dell’abbandono in cui giace Piazza del Bacio: invito “La Tramontana” a organizzare un intervento di volontari per ripulirla! Ma c’è pure altro in questa piazza che è l’unica testimonianza di architettura contemporanea esistente in città, spesso oggetto di visita da parte di turisti, specie giapponesi, i quali hanno un vero culto per il famoso Aldo Rossi. C’è ad esempio il fatto che non c’è più la sbarra che giustamente impediva a macchine e furgoni di accedere al piazzale il cui impiantito in cotto denuncia gli abusi. C’è il prato ove spesso fanno picnic gruppi vari privo di bidoni per rifiuti. C’è pure il fatto che in quella piazza anni fa si svolgevano manifestazioni pubbliche ora scomparse. C’è il grande orologio posto sul timpano che sovrasta la inquietante facciata “muta” (senza finestre) del Palazzo ove ha sede la Regione  fermo da anni.. (qualcuno ci fa sopra del facile spirito...). C’è infine la cosa più incresciosa: quella piazza non gode di buona fama. Mi capita in realtà di attraversarla quotidianamente dato che abito nei pressi e debbo dire che non concordo con chi ogni giorno denuncia tutta quella zona come “invivibile”. Certi  problemi di  Fontivegge in realtà sono comuni (se non minori) a tante altre parti sia della nostra città sia di ogni altra città europea o del mondo intero. Certamente quel bivaccare di stranieri nel piazzale della stazione può infastidire. E’ che secondo me qualcuno dovrebbe fare qualcosa per favorire la rimozione del malessere loro e di alcuni di noi. Ad esempio, quel grande edificio ex-Upim non potrebbe diventare un centro di attività culturali, sociali e ricreative con la responsabilità e la collaborazione anche di rappresentanti delle varie etnie presenti in città, come avviene in tanti altri luoghi? O i grandi spazi vuoti e inutilizzati di proprietà dell’Inpdap lì nei pressi o dell’Ottagono?  Perché non mobilitare tutte le energie che hanno bisogno di trovare uno sbocco positivo e che potrebbero risultare vantaggiose per tutti? 
Senza dimenticare che altri forse più grossi problemi di Fontivegge sono: 1- l’inquinamento atmosferico e acustico che la rendono veramente invivibile e nociva; 2- il traffico demenziale e incontrollato (tutte le strade di accesso alla città portano lì); 3- l’indiscriminata proliferazione del cemento (ce n’è altro in arrivo in quel tratto di via Settevalli a pochi passi dalla stazione)…… Ci sono altre denunce/proposte?
Lo "spaccio"? Certo che c'è. E sempre ci sarà, fino a quando il mercato non sarà sottratto alle grandi mafie nazionali e internazionali. E che sia tutto concentrato in particolari punti è utile anche alla polizia per tenere meglio sotto controllo le situazioni a rischio. C'è da più di trenta anni, da circa venti anni prima che arrivasse qui il primo albanese o columbiano o romeno. Allora lo sminestravano i nostri più o meno giovani concittadini. Lavoravo alla scuola sperimentale di San Sisto e ricordo che già allora  svolgevamo corsi antidroga con la collaborazione di sociopsicologi, carabinieri e questura. Basta ripescare le cronache o i processi di quegli anni per rendersene conto...


Marcello Fruttini

Inserito sabato 20 agosto 2011


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Commenti

Nome: Maria Pia Battista
Commento: Mi permetto di intervenire ancora perché lavoro lì tutti i giorni e quindi mi sento in qualche modo chiamata in causa. Frana di Fontivegge a parte, tu sai che il progetto Rossi non è stato completato, manca il famoso Steccone e l'anfiteatro, cioè altro cemento. Credo che i cittadini, e soprattutto i residenti, avrebbero il diritto di esprimersi sul completamento dell'opera, prima ancora della decisione dei politici. E' il caso o no di continuare? Mi sembra un punto importante per cercare di valorizzare la zona. Sono d'accordo con te che anche altre zone di Perugia hanno problemi simili, simili ma non uguali, perchè la struttura stessa del Broletto è talmente imponente e particolare da condizionare poi tutto il contesto (in questo momento non mi vengono le parole giuste, spero che tu capisca ugualmente quello che sto cercando di comunicare). Dei giovani architetti ultimamente hanno invece proposto ad esempio di buttare giù la parte che ospitava la Upim, se non sbaglio. Altri studenti in architettura italiani (di questo sono sicura) sono venuti a visitare la zona e ci sono rimasti male. Avevano visto le opere di Rossi e Novel sui libri. Il loro commento in breve: nel libri queste opere sono decontestualizzate. Una cosa è vederle sui libri una cosa è la realtà. Piaccia o non piaccia il fatto è che ormai il Broletto c'è e bisogna farci i conti in molto serio. Questo chiederei agli amministratori: un momento pubblico per decidere tutti insieme il futuro di questa zona. Tu hai già fatto delle richieste, io ne aggiungerei altre. E chissà se alla fine non può scappare fuori qualcosa di buono tra residenti e impiegati? Un ricordo. Alcuni anni fa il giornalista Pistellini (purtroppo deceduto) tenne a Rete Sole una serie di trasmissioni molto delicate su come fare a "trasportare " i piccioni del centro a Piazza del Bacio (oggi invece c'è chi vorrebbe sparargli). E non aveva tutti i torti. E' infatti una delle poche zone dove i piccioni possono campare in pace perché la gente gli vuole bene. E non mi sembra poco in questo mondo così disumano. Grazie per il tuo intervento. Maria Pia Battista

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