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Mercato coperto: basta con l’inutile accanimento
...è ora di cambiare strada

Italia Nostra – Sezione di Perugia
Comunicato stampa del 2 settembre 2011

In attesa di tagliare il 22 ottobre prossimo il traguardo dei dieci anni dall’avvio del progetto sul Mercato coperto, dopo un anno dalle ultime notizie si riparla del Mercato coperto.
Dopo che a fine agosto del 2010 Italia Nostra aveva dato notizia della bocciatura del progetto da parte della conferenza di servizi, era infatti il primo settembre dello scorso anno quando un quotidiano, intervistando l’assessore Tarantini e il dirigente Monaldi, titolava: “Il mercato coperto non si ferma. Entro l’anno la variante, poi il bando e in estate l’assegnazione dei lavori”.
E’ passato l’anno ma non si è vista traccia né della variante, né del bando e men che meno dell’assegnazione dei lavori.
Oggi leggiamo un altro titolo: “Nuovo mercato coperto: si riparte”. Dall’articolo si apprende che l’amministrazione comunale ha mandato due lettere per sollecitare l’adeguamento del progetto alle prescrizioni della Soprintendenza, senza che la Nova Oberdan s.p.a. abbia provveduto, se non con una generica lettera.
In sostanza, al traguardo del decennio, l’amministrazione comunale di Perugia non è arrivata nemmeno ad avere un progetto adeguato del nuovo Mercato coperto.
Se è così, c’è da chiedere all’amministrazione comunale se non sia arrivato il momento di abbandonare l’ostinazione con la quale si insiste nell’idea di fare del mercato coperto un centro commerciale.
Se prima molti ritenevano improbabile che la Nova Oberdan s.p.a. potesse trovare i 40 milioni di euro per costruire il centro commerciale al posto del mercato coperto, oggi con la gravissima crisi economica che colpisce in particolare il settore dell’edilizia possiamo essere certi che tale somma non verrà mai trovata. Né verrà trovata l’ulteriore somma di 6 milioni di euro che dovrebbe mettere il Comune di Perugia.
Perché allora insistere? Perché non ripensare il progetto ed invece di fare l’ennesimo centro commerciale - per di più nel posto meno adatto quale è un centro storico - non tornare all’iniziale progetto di aggiungere alla potenziata attività mercatale,  un centro di aggregazione culturale e sociale per i nostri figli e per gli studenti togliendoli così dalle scalette e dai pub?
Come abbiamo più volte scritto in questi dieci anni di confronto, errare è umano ma perseverare diabolico.
            Presidente di Italia Nostra di Perugia



Urbano Barelli

Inserito venerdì 2 settembre 2011


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Commenti

Nome: Stefania
Commento: ...e un mercato di frutta e verdura al centro di Perugia serve ancora, non possiamo trasformare il centro in una vetrina di abbigliamento, servono anche i servizi per i residenti

Nome: Maria Pia Battista
Commento: Prima di tutto moltissimi perugini e Associazioni hanno già (a suo tempo e in vari modi) detto di no alla privatizzazione del mercato coperto e alla costruzione di nuovi edifici. Io non conosco il nuovo progetto e non so quanto possa essere nuovo rispetto al precedente. Intanto quindi sarebbe il caso di presentarlo alla popolazione. Poi sappiamo che c'è anche il problema del rischio che crolli giù tutto. Il che mi sembra meritevole di una certa attenzione. Soldi a parte (che non sono in questo caso il primo problema) la vogliamo smettere con questi progetti strampalati? L'Amministrazione comunale e tutti gli enti pubblici interessati non ci fanno una bella figura. Non basta la lezione delle condizioni di instabilità in cui versa l'Arco Etrusco? (A proposito, la prossima settimana ci dovrebbe essere una specie di convegno sull'Arco Etrusco alla Sala dei Notari. Vedi avviso su sito Comune. Tutti sono invitati a partecipare). E intanto continua a vanire giù l'acqua dalla galleria dell'ascensore del mercato. Perché l'amministrazione non ci spiega come ha intenzione di risolvere questo problema? Vogliamo continuare a cercare di mimetizzarla? Vogliamo chiudere la galleria in modo che occhio non vede e cuore non duole? Se non ricordo male, inoltre, la Soprinendenza aveva detto al Comune di rimettere gli alberi al Pincetto. E dove sono questi alberi? E' possibile che questa nuova puntata della storia del mercato sia una nuova provocazione, ma anche se così fosse la misura è comunque colma. Certe parole non si possono neppure più sentire. Questa città ha bisogno di essere governata, anche per porre rimedio a tutti i guasti che sono già stati fatti e prevenire quelli futuri. Maria Pia Battista

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