20/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

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La demolizione dell’ex-tabacchificio di Ponte Valleceppi
Breve cronistoria di una lunga vicenda e qualche proposta

 

La lunga, controversa  e triste vicenda dell’ ex-tabacchificio di Ponte Valleceppi non si conclude  con la quasi totale recente demolizione. Noi associazioni, che avevamo richiesto il procedimento di tutela, siamo rimasti delusi dalle scelte della Soprintendenza  per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria, che,  dopo aver avviato il 10 agosto 2010 il procedimento per sottoporre a tutela diretta  l’intero complesso immobiliare, concordava  con la proprietà  di tutelare solo una piccola parte del corpo centrale,

Non si spiegano davvero le  tante imprecisioni comunicate nel corso dell’ultimo anno nelle varie assemblee e alla stampa da parte del Comune di Perugia,  che, da un lato, accusava le associazioni ambientaliste di avere tramato con il Ministero per interrompere la demolizione, fomentando così la popolazione locale al linciaggio, se non fisico, di sicuro psicologico, dall’altro accusando la Soprintendenza di temporeggiare e di allungare i tempi.

La nostra richiesta di tutela, ultimo, suppletivo intervento di salvataggio di fronte all’indifferenza del Comune di Perugia, si fondava sul riconoscimento del Tabacchificio quale bene di archeologia industriale, che, per i suoi caratteri architettonici e fortemente identitari, per la centralità nell’abitato e lo spazio circostante, possedeva tutti i requisiti per divenire il centro di qualità del paese. Un bene rappresentativo della storia umana e sociale legata alla cultura del tabacco nell’area del Tevere  della prima metà del ‘900.

Il suo recupero e riuso, almeno in parte pubblico, avrebbe potuto riscattare e rendere memoria al duro lavoro delle tabacchine e al sacrificio di Adele Rossi. D’altronde così è avvenuto a Terni, a Città di Castello, ma anche in altri piccoli comuni come Marsciano,  dove proprio recentemente, il 7 settembre, si è tenuto un dibattito aperto con esperti e tecnici su “ Un progetto per il riuso sostenibile dell’ex-tabacchificio Pietromarchi  di Marsciano”.

Comunque la porzione che è stata salvata è secondo noi, ed evidentemente anche secondo la Soprintendenza, un elemento di qualità, per chi lo sa vedere oltre la situazione di attuale degrado: la sala, le volte, il fronte, le aperture laterali possono rappresentare uno spazio stimolante per realizzare, e siamo  ancora in tempo, un progetto originale e significativo per Ponte Valleceppi.

A tale proposito, preso atto della situazione attuale, chiediamo in modo propositivo, un tavolo di lavoro con la proprietà, i progettisti e il Comune per ricercare una soluzione progettuale condivisa di qualità, visto la rilevanza del luogo per il paese, sia dal punto di vista funzionale che di immagine, per evitare che Ponte Valleceppi sia consegnato ad una periferia anonima, come in gran parte lo è quella perugina.

 

     



Il Coordinamento delle associazioni: Aipai, Legambiente, Wwf, Italia nostra, Associazione per l’Ecomuseo del fiume e della torre, Mulini di Braccio

Inserito domenica 9 ottobre 2011


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