28/03/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Le scalette negate
Ma questa è la politica oggi. Incapacità di capire i problemi sociali e tanto meno di governarli, ricerca di risposte semplici tanto più la vita diventa complessa

      
 Letta così come è scritta sembra una legge contro i barboni. Dunque, nella civilissima città di Perugia non si può sedere sui marciapiedi e sulle scale, sotto i portici o davanti ai portoni. Questo prevede un articolo del nuovo regolamento di polizia urbana che arriverà presto in consiglio comunale. Il divieto di sosta delle persone costerà più di quello delle auto. Cento euro di multa. "E' vietato bivaccare o sdraiarsi sulle strade". Ma di chi parlano? Un linguaggio così appartiene alla vecchia cultura ottocentesca, alla Parigi di Victor Hugo, alla mentalità poliziesca delle città dei nostri nonni, invece parlano di noi, oggi. Sedersi sulle scalette del duomo o su quelle del Palazzo dei Priori sarà sempre consentito ma capire in che modo e sino a che punto non sarà facile. Di sicuro sarà inutile perché, almeno di sera, nessuno va a guardare cosa succede nelle zone franche della città, non certo i vigili urbani che queste regole dovrebbero pur farle rispettare.
Naturalmente, quando si parla di queste cose che vengono spacciate, nel senso di far credere quel che non è, per misure per la sicurezza son tutti d'accordo, destra e sinistra, a parte un paio di consiglieri di maggioranza. Con regolamenti di questo tipo la politica entra, non solo nei campi sconfinati e senza barriere del ridicolo, ma anche nella sua fase ultima, quella liquida, dove le idee sono così evanescenti e soggette a evaporazione immediata da dover essere imbrigliate in contenitori sicuri e a tenuta stagna. Insomma, aria fritta custodita dentro una scatola di tetra pack.
Non potevano mancare i lavavetri che sono ormai quasi scomparsi, ma che fanno sempre la loro figura dentro un regolamento così schiumoso e atto a garantire, a parole, la sicurezza di tutti noi. Per loro 500 euro di multa, l'incasso di un mese. Il reato è quello di intralcio al traffico, ma chi parcheggia la propria auto in zone vietate risparmia di molto.
Sino a qualche tempo fa, dalle nostre parti, si ridacchiava di fronte alle ordinanze di qualche sindaco leghista. La nostra, si pensava, è un'altra cultura. Renato Locchi sosteneva di non voler fare il sindaco sceriffo, dimostrando così una qualche miopia di fronte ai fenomeni sociali che hanno cambiato questa città proprio durante il suo lungo regno, ma anche un indiscutibile buon senso. Beh, dovremo comunque rimpiangerlo, perché ci ha risparmiato la demagogia grassa del nostro tempo, la superficialità di chi pensa che una città moderna si governi con regole ottocentesche e con divieti infiniti e sempre più inutili. Ma questa è la politica oggi. Incapacità di capire i problemi sociali e tanto meno di governarli, ricerca di risposte semplici tanto più la vita diventa complessa, procedere a tentoni senza più la guida di valori forti e condivisi, prima di tutto, da chi dovrebbe esserne sostenitore . Fa un po' pena questo risveglio decisionista di chi sbandiera all'improvviso la famosa tolleranza zero senza sapere neanche cosa sia e, di sicuro, senza aver idee e mezzi per praticarla. Ma come, abbiano la camorra in casa e facciamo, con vent'anni di ritardo, la guerra ai lavavetri ?
Quando la Tv era ancora in bianco e nero c'era in Rai una trasmissione dedicata ai giovani che si apriva con una sigla montata con le immagini dei giovani seduti sulle scalette del duomo e la musica di una canzone di Gianni Morandi che si chiama "Un mondo d'amore". Da Perugia guardavamo quei giovani con orgoglio. Certo, quella era un'altra Italia e sulle scalette del duomo sedeva un'altra generazione che guardava una città diversa e coltivava, oltre la città, speranze possibili. Quella generazione vorrebbe ora lasciare in eredità, come gesto fortemente simbolico, quelle scalette ai propri figli, ma non sarà così facile. Sarebbe stato più giusto e persino più semplice scrivere nel regolamento comunale che sulle scalette del duomo non possono "bivaccare" gli spacciatori, invece scacciano i giovani. Bisognerà pur dirlo. Chi non è capace di governare una città, alla fine, viene preso dalla voglia di cancellarla. Allora, un giorno,  sarà pur necessario fare l'operazione inversa. E' la città che dev'essere capace di cancellare chi non è in grado di governarla e, soprattutto, di capirla e rispettarla.
                                                                                                                                                                                                            renzo.massarelli@alice.it
      (per il Corriere dell'Umbria, sabato 15 ottobre 2011)
  



Renzo Massarelli

Inserito giovedì 20 ottobre 2011


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