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Vicenda Goracci: Orfeo è un agnello sacrificale
Le accuse sono enormi, quanto risibili. Viene così gettato fango su una amministrazione e una città, quelle di Gubbio, distintesi per iniziative sacrosante e coraggiose


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VICENDA GORACCI: DICHIARAZIONE DI MORENO PASQUINELLI
15/02/2012 ore 18.14

di Moreno Pasquinelli - PERUGIA -

Sento il dovere di esprimere la mia più sincera vicinanza ad Orfeo Goracci, come pure agli altri compagni arrestati e quindi manifestare una vibrata protesta per questa nuova impresa della Procura di Perugia, ancora una volta in sodalizio con i famigerati Ros dei carabinieri. Una Procura preda di pulsioni manettare, ossessionata dal protagonismo mediatico, non a caso diverse sue inchieste criminogene si sono rivelate colossali cantonate. Sono convinto che Orfeo è un agnello sacrificale, vittima di un congiura ordita da poteri non-troppo-occulti che infestano le istituzioni regionali, poteri a cui Orfeo non ha mai voluto ubbidire.

 

E ora per questo ne paga le conseguenze. Viene così gettato fango su una amministrazione e una città, quelle di Gubbio, distentesi per iniziative sacrosante e coraggiose. Le accuse sono enormi, quanto risibili. Si è tirata in ballo addirittura l'associazione a delinquere, ciò per giustificare spettacolari arresti e il divieto abonorme, inmposto alla difesa, di incontrare il suo assistito. Un provedimento da Tribunale della Santa inquisizione.

 

L'accusa, sono le parole del Gip Carla Giangamboni, consiste nel fatto che Orfeo avrebbe «piegato lo svolgimento delle pubbliche funzioni al perseguimento di interessi privati consistenti nel mantenimento delle posizioni di potere e/o sviluppo della carriera, vantaggi economici per se stessi per soggetti loro legati da vincoli di vicinanza politica, amicizia e sentimentali». Questa sarebbe l'associazione a delinquere? Allora tutta la pubblica amministrazione italiana è in mano a delinquenti e non basterebbero tutte le prigioni per tenerci dentro i colpevoli. Meglio stendere un velo pietoso sull'accusa di violenza sessuale.

 

Come si evince dalle carte, nessun abuso è stato realmente perpetrato sulla presunta vittima. Ma tutto fa brodo per distruggere la reputazione di un indagato e additarlo alpubblico ludibrio. Siamo costernati dal fatto che nessuno, sin ad ora, ha avuto il coraggio di condannare questi arresti, e che, dimenticando la presunzione d'innocenza, si è avvalorata le tesi dell'accusa come fosse una sentenza passata in giudicato. I più fanno come Ponzio Pilato, si nascondono dietro alla frase di circostanza «abbiamo fiducia nella magistratura».

 

Lo fanno per ignavia, perché essi per primi hanno paura degli inquisitori, perché sono i primi ad essere incollati alla poltrona su cuisiedono. L'inchiesta, ne siamo certi, finirà in una bolla di sapone. Orfeo e gli altri riacquisteranno l'onore e la dignità che gli sono stati scippati, onore e dignità che coloro che oggi tacciono evidentemente hanno perduto da tempo.

 

Gli eugubini e gli umbri non dimenticheranno.

      

 



Moreno Pasquinelli

Inserito mercoledì 15 febbraio 2012


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