23/04/2024
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Salvaguardia del territorio e consumo di suolo
Torino e Perugia, una differenza culturale abissale: da una parte la salvaguardia dal consumo di suolo, dall'altra la convinta concessione di spazi ad un Moloch della "modernità"


 
Un intervento del presidente della Provincia di Torino riportato nelle rubrica “Lettere” dal quotidiano “la Repubblica” di domenica 18 marzo sembra inserirsi nel dibattito aperto in Umbria e a Perugia sul nuovo Piano Paesaggistico Regionale. Dice Antonio Saitta: “La provincia di Torino ha realizzato il primo piano territoriale che classifica i suoli liberi inedificabili”. Tanto che la declinazione di questi principi ha portato nei mesi scorsi a non autorizzare, malgrado la crisi, l'insediamento di un grande centro commerciale svedese proprio perché aveva scelto aree agricole”. Intanto nel nostro territorio sono stati affissi già dei manifesti che invitano a prenotare appartamenti di nuova costruzione “in zona Ikea”. Come se nell'immaginario collettivo fosse già entrato il mega magazzino del legno a S. Martino in Campo, tanto da essere dato per costruito cambiando la toponomastica locale. Come per anticipare una prospettiva a volano per un futuro di grande prosperità, con grandi offerte occupazionali, di crescita indiscutibile di qualità della vita in quell'area fortunata. E cioè niente di più falso e ingannevole, come dimostreranno, ormai troppo tardi, i tempi futuri.
Insomma, nel confronto Torino-Perugia, due situazioni che dimostrano una differenza culturale abissale: da una parte la vera salvaguardia dal consumo di suolo, mentre dall'altra la convinta concessione di spazi ad una specie di Moloch della nostra modernità.


Il direttivo del



Circolo Legambiente di Perugia

Inserito giovedì 22 marzo 2012


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Commenti

Nome: Gina
Commento: Perugia città della cultura... del mattone

Nome: Vanni
Commento: La chiamano modernità ma non è altro che una tenaglia che stritola il nostro paesaggio. Una tenaglia i cui due bracci si chiamano sinistra immobiliare e cemento

Nome: Andrea
Commento: Semplice: da una parte Perugia la sinistra immobiliare, dall'altra Torino no.

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