19/04/2024
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Rocca Ripesena: Cemento, no grazie!
Il cemento continua a dilagare nel nostro Paese e sottrae risorse economiche ad altri settori produttivi. Si ripropone quindi il problema circa la definizione del modello di sviluppo dell’Orvietano

COMUNICATO STAMPA DI ASSOCIAZIONI E LIBERI COMITATI DELL’ORVIETANO



Il 29 marzo scorso le scriventi associazioni hanno presentato  al comune di Orvieto “osservazioni contrarie” alla realizzazione di  nuove strutture ricettive sulla collina di Rocca Ripesena, richiesta  da parte della FC Group di Franco Ceprini . Il nostro intervento ha fatto seguito  a quello analogo di decine di cittadini della stessa Rocca. 

Di che si tratta? Di nuove costruzioni (ristorante, albergo ed edifici minori) per circa 10.000 metri cubi di cemento in una zona agricola ove non è possibile alcuna attività edificatoria secondo il vigente Piano Regolatore del Comune di Orvieto.

Riteniamo che  con tutta evidenza questo progetto –se fosse realizzato- rappresenterebbe  un ulteriore sfregio al paesaggio, già seriamente compromesso da almeno quindici anni di costanti attacchi, grandi e piccoli, alla sua integrità.

Si ripropone quindi il problema, che nessuna amministrazione fino ad oggi ha voluto mai risolvere, circa   la definizione del modello di sviluppo dell’Orvietano. Riteniamo infatti che la politica del giorno per giorno, che anche questa amministrazione persegue senza discontinuità con le amministrazioni precedenti tradendo, a nostro avviso, anche le aspettative di rinnovamento riposte nell’elettorato che coraggiosamente l’ha votata, sta portando ad Orvieto solo quel progressivo degrado che svilisce la sua vocazione turistica senza proporre altrettanto valide prospettive di sviluppo ed occupazionali.

Riteniamo infatti veramente paradossale che nell’Orvietano, ancora oggi, si punti proditoriamente sul “mattone” sbandierando opportunità occupazionali quando assistiamo nel nostro Paese ad una continua perdita di attrattiva turistica. Non è un caso infatti che gli stranieri che hanno visitato l’Italia nel 2010 siano stati solo 44 milioni a fronte dei 54 milioni che hanno visitati la Germania e dei ben 79 che hanno visitato la Francia, che notoriamente tiene in particolare considerazione cultura e paesaggio. Scoprire che un Paese come il nostro debba essere visitato meno di altri paesi europei, compresa anche la Spagna, è la tangibile dimostrazione di una grave incapacità nelle scelte strategiche e nelle gestioni territoriali degli enti locali.

La proposta di progetto inoltre non poggia su alcuna previsione credibile di sviluppo turistico, se analizzata alla luce dei valori di mercato, di domanda e offerta reali, per le tipologie turistico ricettive considerate, nella Regione Umbria e nello specifico del comprensorio orvietano.

Nel caso specifico stupisce poi che, la disponibilità del Comune di Orvieto alla concessione edilizia nella Frazione di Rocca Ripesena, con addirittura relativa modifica al Piano Regolatore di Orvieto, sia passata indenne attraverso ben due Conferenze di Servizi dove erano presenti anche i rappresentanti della Provincia di Terni e della Regione Umbria. Singolare è a questo proposito come la Regione stanzi fondi a tutela del paesaggio e poi avalli così gravi violazioni del medesimo, mentre la Provincia di Terni, pur avendo appena varato importanti piani paesistici (Ptcp), nulla ha da obiettare su uno sfregio paesaggistico di tale portata.

Di fronte  a tutto questo non si possono non  fare  che amare considerazioni di come piani regolatori, piani paesistici e stanziamenti a tutela del paesaggio, vengano facilmente e coralmente accantonati di fronte alle richieste degli imprenditori accompagnate, come quasi sempre accade, da promesse occupazionali.

A tale proposito vogliamo solo ricordare, come recentissime analisi di mercato hanno evidenziato, che le imprese legate al settore della “cultura” in genere abbiano avuto in valore una crescita ben del 3% a fronte di una crescita media complessiva di tutti gli altri settori solo dello 0,3. A proposito dell’edilizia abitativa ed industriale vogliamo aggiungere a beneficio, speriamo, degli amministratori della cosa pubblica, che il “consumo di suolo” degli ultimi cinque anni è stato ben 37 volte superiore il valore di incremento della popolazione e le nuove abitazioni hanno avuto un incremento del 13% in più rispetto all’aumento dei nuovi nuclei familiari.

Insomma, per dirla in due parole, il cemento continua a dilagare nel nostro Paese e sottrae risorse economiche ad altri settori produttivi che migliorerebbero il loro livello produttivo ed occupazionale in un paese meno deturpato. D’altra parte è noto a tutti che la corsa al “mattone” è una caratteristica tutta italiana dovuta alla concomitanza dell’effetto “tenaglia” con da una parte la bassa tassazione che, almeno fino ad un recente passato, ha caratterizzato questo comparto, mentre dall’altra si è assistito ad una abnorme crescita della domanda dovuta all’enorme acquisizione di immobili da parte della malavita organizzata. L’insieme di questi due fenomeni ha mantenuto, ma forse non manterrà più, artificiosamente elevato il mercato immobiliare italiano.

Per tali motivi stimoliamo l’amministrazione comunale ad essere più cauta nelle sue scelte che riguardano il territorio e ad approfondire meglio gli aspetti tecnici relativi alle pratiche edilizie sottoposte e che, nello specifico, venga bocciato tale dannoso progetto. Continueremo ovviamente, unitamente ai cittadini di Rocca Ripesena che si sentono direttamente danneggiati, la nostra battaglia per la difesa e la effettiva valorizzazione dei nostri territori contro discutibili ed estemporanee politiche di sviluppo ancora una volta basate esclusivamente sul consumo del suolo e sulla cementificazione.

Orvieto, 31 marzo 2012


Monica Tommasi (Amici della Terra-Orvieto)

Lucio Riccetti (Italia Nostra –sezione di Orvieto)

Filippo Belisario (WWF-sezione di Orvieto)
 
Roberto Minervini (Accademia Kronos-Umbria)
 
Mauro Corba (Altra Città- Orvieto)

Massimo Luciani (Il Ginepro-Allerona)

Anna Puglisi (La Renara per l’ecosviluppo del territorio-Castel Giorgio)
 
Marco Carbonara (ASSAL, per lo sviluppo sostenibile dell’altopiano dell’Alfina)

Fausto Carotenuto (Difesa Speculazione Fotovoltaico Selvaggio di Castel Giorgio)

Stefano Ronci (Tutela a valorizzazione delle valli del Chiani e Migliari-Ficulle)
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Elena Hagi (Rete di Salvaguardia del Territorio)

Vittorio Fagioli (CISA, salvaguardia e valorizzazione Alfina)




Inserito domenica 1 aprile 2012


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