19/04/2024
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Le Migliori Tecnologie
anche se i rifiuti umbri sono diminuiti l'inceneritore si farà perché ce lo impone il Piano Regionale dei Rifiuti

In Trentino Alto Adige è dal 2009 che il bando di gara per assegnare la costruzione e la gestione di un nuovo inceneritore va ripetutamente deserto: nessun imprenditore se la sente di rischiare in un clima di crisi e di protesta. A complicare la situazione ci sono anche i recenti tagli governativi agli incentivi alle rinnovabili o "assimilate". Pare quindi che anche nel 2012 il bando andrà di nuovo deserto.

In Emilia Romagna, con la vicenda "Parma-Hera Iren" ancora in corso, la giunta regionale si dice orientata al blocco della costruzione di nuovi inceneritori e alla chiusura graduale di quelli esistenti entro il 2018, "con l'obiettivo di ricorrere sempre meno a discariche e inceneritori per passare ad un ciclo dei rifiuti basato esclusivamente su “poli provinciali di recupero”

Nel Lazio invece la società svizzera 7-Hills, dopo aver costruito una delle tre modernissime linee di gassificatori dei rifiuti previste a Malagrotta ed aver ricevuto l'incarico della sua gestione, ad ottobre ha chiuso l'impianto (nuovo di zecca) -pare per la sua bassa redditività- e ha licenziato i 60 operai addetti ed infine è sparita nel nulla. Tutta la vicenda è riassunta qui.

In questo clima non proprio favorevole all'incenerimento dei rifiuti, si sono riuniti tutti i sindaci dell'ATI-2 umbro. Questi hanno votato all'unanimità quella che probabilmente sarà l'ultima delibera prima della soppressione degli ATI e della loro sostituzione con l'ATI unico (AURI). Nella delibera si legge che, dopo aver preso atto del consistente quanto inaspettato calo nella produzione dei rifiuti rispetto alle previsioni del Piano Regionale, verrà realizzato un impianto di trattamento termico dei rifiuti a servizio degli ATI 1, 2 e 3 come previsto dal piano regionale. L'impianto  "dovrà comunque essere motivato da verifiche e valutazioni che assicurino, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione regionale, processi di assoluta garanzia dal punto di vista delle prestazioni ambientali, in termini di corretto dimensionamento e ricorso alle migliori tecnologie, nonché costi di realizzazione e gestione effettivamente sostenibili dal sistema tariffario di rifermento".

Quest’ultimo enunciato,di sublime raffinatezza, ci rassicura tutti. Infatti è bello sapere che anche se i rifiuti sono diminuiti l'inceneritore si farà lo stesso perché ce lo impone il Piano Regionale dei Rifiuti. Ma tranquilli: lo pagheremo con "tariffe adeguate al sistema di riferimento". E se poi il tutto si rivelerà un disastro economico ed ecologico bè pazienza ...l'importante è che abbiamo rispettato i regolamenti e utilizzato "LE MIGLIORI TECNOLOGIE"

Roberto Pellegrino Movimento Perugia Civica

Inserito venerdì 28 settembre 2012


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Commenti

Nome: Alex
Commento: Non sarebbe che un'altra decisione scellerata dei nostri politici....stavolta, però, l'inceneritore lo facessero nei giardini dei nostri assessori provinciali, comunali e regionali all'ambiente! Se questi impianti sono sicuri, puliti, non inquinanti....non avranno nulla in contrario, o no????

Nome: Antonio
Commento: Speriamo che il nuovo movimento faccia piazza pulita di questi politici "ba..Locchi"

Nome: Paolo
Commento: Nelle altre regioni abbandonano l'incenerimento, mentre in Umbria vogliono costruire un inceneritore......siamo in mano a politici "medioevali" ancora una volta sarà uno spreco di denaro pubblico tanto pagano i cittadini....VERGOGNA!

Nome: Andrea
Commento: Andrà a finire che la Gesenu ci brucerà l'immondizia di mezza Italia

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