Ne “Il Giornale dell’Umbria” di giovedì 29 c.m. viene pubblicata una nota dell’Asso-Cave Umbria titolata “dissesto idrogeologico dovuto al maltempo” dove si offre una disponibilità anche a costo zero. Lo scritto si conclude, inspiegabilmente, riaffermando la disponibilità “senza che i demiurghi (vedi ambientalisti di maniera) continuino a mettere i bastoni fra le ruote”. È il solito ritornello degli ambientalisti che eserciterebbero un inesistente diritto di veto. Mentre nella realtà intervengono quando è evidente il danno ambientale per certi interventi a rischio. Così, senza generalizzare a tutta la categoria, non possiamo dimenticare che nel tempo proprio alcuni cavatori si sono distinti in quel dissesto idrogeologico da noi inutilmente denunciato, come risulta dalla stampa locale, che conserviamo. Ricordiamo, ad esempio, che per anni ci siamo battuti contro le attività di cava, che pretendevano ampliamenti molto contestati dai cittadini, (vedi una delle ultime proteste in località Resina), oppure consideravano poco gli interventi di riambientazione ecc… Così come ricordiamo i tanti interventi in alveo che venivano spacciati per bonifiche o regimazioni idrauliche, mentre erano vere e proprie attività estrattive di materiale litoideo in fiumi e torrenti. Come la tentata apertura di laghetti per scopi irrigui in aree agricole che nascondevano sempre attività di cava ecc….inoltre non ci risulta che l’Asso-Cave Umbria abbia mai preso posizione contro le  macro-arginature fatte al solo scopo di svincolare aree golenali, rendendole edificabili; proprio l’opposto della “necessità di eseguire casse di espansioni mirate secondo il principio del piano per l’assetto idrogeologico” di cui parla la nota. E poi, se vogliamo il termine “demiurghi” etimologicamente significa lavorare per il bene pubblico; quello che noi modestamente cerchiamo di fare contro tutte le speculazioni private ai danni dell’ambiente.

Lauro Ciurnelli, Ambientalista “di maniera”