19/04/2024
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L'autostrada E45 continua a far discutere
Una nuova autostrada in Umbria comporterebbe la fine del nostro patrimonio paesaggistico e naturalistico, un consumo enorme di suolo, un ulteriore dissesto idrogeologico che si accumuna alle cementificazioni

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Dalla stampa sappiamo che il consiglio comunale di Perugia di lunedì 4 marzo ha approvato con ventisette voti a favore, contrari rifondazione comunista e comunisti italiani, un ordine del giorno che sostiene il progetto della E45 in autostrada e la realizzazione del NODO di Perugia. Ci sembra di ricordare che simili atti amministrativi sullo stesso argomento siano stati più volte approvati. Allora ci sorgono molte domande. A che serve riproporli e ove fossero state apportate ulteriori varianti al progetto iniziali, quali? Se poi il progetto è sempre lo stesso, il fatto che debba essere continuamente sostenuto non significa forse che non abbia un valore così strategico per l’ampliamento della rete autostradale nazionale e il futuro del nostro Paese? Noi, intanto, continuiamo a pensare che un tratto di una nuova autostrada in Umbria comporterebbe la fine del nostro patrimonio paesaggistico e naturalistico, un consumo enorme di suolo, un ulteriore dissesto idrogeologico che si accumuna alle cementificazioni. Quindi il dubbio è che alla base di tutto ci sia l’urgenza di rinnovare il flusso di finanziamenti pubblici in Umbria e svendere il territorio regionale al Project Financing, cioè al superamento di tanti piani regolatori in nome della speculazione fondiaria privata. In aggiunta, però, non possiamo considerare positiva la realizzazione del NODO di Perugia perché giudicata fin dall’inizio un’opera inutile e dannosa attraverso studi universitari sui flussi di traffico. Inutile perché non risolve in alcun modo i problemi del traffico privato e dannosa perché viene a distruggere gli ultimi lembi di paesaggio rurale ancora presenti nel territorio comunale. Secondo noi, la situazione è talmente a rischio, tanto che ci si meraviglia come mai anche le forze nuove e i movimenti, che hanno avuto largo successo anche in Umbria e collocano la salvaguardia ambientale fra le priorità, non si sentano motivati alla mobilitazione del tipo “NO TAV”. Anche perché l’opporsi a certi ordini del giorno può risultare una semplice foglia di fico.

Lauro Ciurnelli

Italia Nostra Perugia




Inserito venerdì 8 marzo 2013


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Commenti

Nome: Comitato Salviamo il Paesaggio Perugia
Commento: La Seduta di oggi 18 marzo non ha esaminato il finanziamento della trasformazione in autostrada della E45. Per ora pericolo scampato ma è assolutamente necessario costruire una rete che dal Lazio al Veneto, passando per Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, ponga al centro della riflessione le tematiche della mobilità, della qualificazione paesaggistica e dell’impatto delle grandi opere sul territorio e sulla vita dei cittadini. www.paesaggioperugia.altervista.org

Nome: Comitato Salviamo il Paesaggio Perugia
Commento: Si inoltra una nota elaborata dal coordinamento nazionale a firma di Massimo De Pieri che aggiorna la vicenda E45 - Autostrada - CIPE con l'invito a diffondere a tutti i soggetti interessati Sarà una delle opere più devastanti nella storia del nostro paese, per le implicazioni ambientali, paesaggistiche ed economiche ... e gli fanno pure lo sconto! Autostrada Orte-Mestre verso l'ok del Cipe: sconti fiscali per 1,5 miliardi di euro Opera da 8,7 miliardi in project financing. Trovata l'intesa tecnica Infrastrutture-Economia: defiscalizzazione solo dopo il closing bancario Dopo mesi di annunci e di tira e molla tra Ministero delle Infrastrutture e dell'Economia, è pronta la delibera di approvazione del progetto preliminare dell'autostrada Orte-Mestre in project financing, con il riconoscimento al futuro concessionario privato di sconti fiscali (Ires, Irap e Iva) - ai sensi dell'articolo 18 della legge 183/2011 - pari a 1,5 miliardi di euro. L'ok alla Orte-Mestre, maxi-opera da 8,7 miliardi di euro di cui si parla da dieci anni, è previsto nella seduta Cipe di lunedì prossimo, 18 marzo: la convocazione sarà diramata domani, mentre venerdì 15 è previsto il pre-Cipe (esame tecnico preliminare). Le perplessità del Ministero dell'Economia erano legate al rischio di assegnare ai concessionari eccessive certezze, diritti acquisiti, circa gli sconti fiscali, anche in caso di future difficoltà finanziarie o operative che rallentassero la realizzazione dell'infrastruttura. Rischi elevati, data la mole dell'opera, e dei relativi sconti fiscali. Una soluzione tecnica raggiunta nei giorni scorsi ha tuttavia permesso di trovare l'intesa, e di portare così' l'opera al Cipe. La delibera del 18 marzo, in sostanza, dovrebbe: 1) approvare il progetto preliminare dell'opera; 2) autorizzare il ministero delle Infrastrutture (subentrato il 1° ottobre all'Anas nella gestione delle concessioni autostradali) a lanciare la gara in project financing "fase 2", sulla base del progetto del promotore (il Gruppo di Vito Bonsignore, Banca Carige, Egis project); 3) subordinare l'effettiva concessione degli sconti fiscali al fatto che il futuro concessionario, vincente nella gara, riesca a ottenere il finanziamento bancario (il cosiddetto "closing") entro 12 mesi dalla firma della convenzione. Una condizione simile, ma ancora più rigida, a quella prevista in via generale nelle Linee guida alla defiscalizzazione al project financing, approvate dal Cipe il 18 febbraio scorso, dove l'obbligo di firmare il closing (pena la revoca delle concessione) era fissato a 12 mesi dall'approvazione del progetto definitivo, passaggio che avviene molto dopo la firma della convenzione. La clasuola definita per la Orte-Mestre, dunque, darebbe certezza giuridica al privato circa l'impegno dello Stato a fargli pagare meno tasse nell'arco dei 30-40 anni della concessione, per un valore che attualizzato vale 1,5 miliardi di euro, solo dopo che il privato abbia dimostrato, in tempi rapidi, di aver trovato le banche finanziatrici. Per lo sblocco della Orte-Mestre hanno molto spinto, nei mesi scorsi, il vice-Ministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, e il Ministro Corrado Passera. E lo stesso premier (uscente) Mario Monti ha annunciato «un Cipe da dieci miliardi di euro» nei giorni precedenti le elezioni, riferendosi evidentemente alla Orte-Mestre. Non è esclusa comunque una riflessione dell'ultimo minuto, in seno al Cipe, circa l'opportunità o meno di approvare un'opera da circa 9 miliardi di euro con un Governo in carica per gli «affari correnti», a poche ore dall'incarico del presidente Napolitano per il futuro esecutivo. E circa l'opportunità di mettere in pista la terza grande opera autostradale in centro Italia sulla direttrice Nord-Sud, con la Variante di valico sulla A1 Firenze-Bologna che sarà pronta nel 2014 e l'autostrada Livorno-Civitavecchia approvata (seppur in modo parziale) dal Cipe del 3 agosto scorso; a fronte peraltro di un traffico autostradale calato del 14% negli ultimi due anni.

Nome: Antonio F.
Commento: Anche questo, oltre a molti altri, è un punto ci contatto che coincide esattamente tra le politiche del Pd e del Pdl.

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