26/04/2024
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C'era una volta il dosso pedonale
Livellato dagli strati di bitume: è il risultato della campagna demagogica sulle buche

 Tutto l'inverno siamo stati tartassati da una demagogica campagna sulle buche: tutti i mezzi di stampa, e specialmente la rete, in coro protestavano contro le buche sull'asfalto, ma nessuno diceva che la causa delle buche è il traffico. Più traffico uguale più buche.
Di conseguenza, il Comune (alla ricerca di facile consenso), invece di limitarsi a tappare le buche e garantire la manutenzione, e soprattutto invece di limitare il traffico e proporre soluzioni innovative, ha investito grosse cifre (in tempo di crisi!) per far rifare dal nuovo il manto stradale, facendo ricoprire le strade di un nuovo strato di asfalto. E si tratta di asfalto che costa come l'oro.
In pratica, viene aggiunto uno strato di asfalto alla carreggiata, ma non al dosso, che così finisce per scomparire.
Strato su strato, il livello della carreggiata infatti raggiunge quello del dosso che dava un minimo di sicurezza al passaggio pedonale: è il caso di via Ruggero d'Andreotto, una via percorsa da un traffico torrenziale e pericoloso, mai rispettoso del limite dei 50 kmh.
Il passaggio pedonale che si vede è posto davanti al liceo Alessi: per nove mesi all'anno è usato ogni mattina da centinaia di ragazzi e ragazze.
L'ultimo strato di asfalto lo ha livellato alla carreggiata, ed oggi chi lo supera in auto nemmeno lo avverte più.
Le strisce, ovviamente, sono quasi invisibili.
Così la sicurezza va a farsi benedire.
Con buona pace degli inviti a camminare.




Inserito lunedì 24 giugno 2013


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