19/04/2024
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Legge popolare Rifiuti zero
Obiettivo prioritario è la riduzione della produzione di rifiuti. Raccolta differenziata spinta, tariffe puntali e premiali, riuso e riciclo devono diventare punti fermi anche per l'Umbria

“Occorre un serio cambio di strategia, una politica di riduzione dei rifiuti, riciclo e riuso dei materiali che premi le istituzioni virtuose e i cittadini responsabili, avviando esperienze imprenditoriali basate sul riutilizzo e il recupero dei materiali. Purtroppo le azioni proposte dall'ex ministro Clini non vanno oltre l'ipotesi dell'incenerimento, liberalizzando di fatto le azioni su un settore molto problematico. Credo che la proposta di legge avanzata dal comitato nazionale 'Rifiuti zero' sia seria e ponga il problema nella giusta prospettiva”. Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente dell'associazione 'Per un'Umbria migliore', annuncia di aver sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare 'Legge Rifiuti Zero: per una vera società sostenibile', proposta dal Comitato nazionale Rifiuti zero.
“Nella proposta di legge – aggiunge Dottorini – trovano spazio importanti principi, da me proposti durante l'elaborazione del Piano regionale dei rifiuti, come la tariffa puntuale che invita a responsabilizzare gli utenti e i cittadini attraverso meccanismi di premialità e di incentivazione economica, la riduzione progressiva del conferimento in discarica e l'incompatibilità dei soggetti che operano nella gestione della raccolta differenziata. Tutte proposte che devono costituire la spina dorsale della nuova legislazione, anche alla luce dei recenti dati sulla raccolta differenziata nella nostra Regione”.
“Nel testo sono contenute importanti novità normative che, se assunte a livello nazionale, potrebbero contribuire al rilancio dell'economia e alla nascita di vere e proprie industrie del riciclo e riuso. Al centro della proposta vi sono temi quali la semplificazione delle procedure per l'impiantistica adibita a riciclo, l'inserimento del ruolo riconosciuto al volontariato e alle cooperative sociali nel processo di raccolta e riuso dei materiali, l'introduzione di tariffe puntuali per responsabilizzare i singoli cittadini che dovranno pagare in base alla quantità di rifiuti conferiti. E poi accesso all'informazione e partecipazione dei cittadini, piani di razionalizzazione della filiera alimentare, istituzione dei centri per il riuso e la raccolta dei materiali per il riciclo, piani di controllo e monitoraggio sanitario. Sono tutte proposte – conclude Dottorini - che trovano la nostra piena adesione e che potrebbero costituire un'importante alternativa ai provvedimenti del governo Pd-Pdl che, attraverso il decreto Clini, di fatto inducono le regioni a puntare su metodiche molto insidiose e, allo stesso tempo, difficilmente arginabili”. 



Oliviero Dottorini


Inserito sabato 29 giugno 2013


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