28/03/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Biologico a mensa: l'esperienza di Solfagnano
Sempre più persone scelgono il cibo biologico, consapevoli delle ricadute positive su salute e ambiente, è importante che anche le istituzioni facciano la loro parte.

L'Istanza rivolta al Sindaco sottoscritta da centinaia di persone con cui si sollecita l'eliminazione della plastica dalle mense scolastiche di Perugia sollecita l'apertura di una riflessione ancor più ampia sulla qualità complessiva del servizio erogato e dei cibi somministrati a circa 4000 bambine e bambini delle materne e delle primarie. Riflessioni sulla coerenza educativa dell'intero ambiente scolastico, sul ruolo delle istituzioni preposte, del Comune e della Regione Umbria.


Siamo genitori di tre bambine in età prescolare. Vogliamo condividere la nostra esperienza nel Comitato mensa della scuola dell'infanzia di Solfagnano e proporre una riflessione sui criteri che muovono la scelta dei

prodotti alimentari ad uso delle mense scolastiche. Nella nostra famiglia, ormai da tanti anni, e ancora di più dopo l'arrivo delle bambine, diamo molta importanza alla provenienza, alla qualità ed alla sostenibilità del cibo,

certi che un approccio critico e consapevole verso il cibo può avere importanti conseguenze a livello di salute e di tutela dell'ambiente.

Siamo convinti, infatti, che quotidianamente acquistando alimenti operiamo una scelta per nulla scontata:

chi sostengo e incentivo mentre acquisto un'insalata? Chi coltiva in modo intensivo, sfruttando le risorse e producendo cibi avvelenati o chi rispetta la terra e ci fornisce prodotti sani?


Forti di queste convinzioni ci siamo rivolti al Comitato avanzando la proposta di garantire ad ogni bambino almeno un pasto sano e acquistando al di fuori dl circuito della grande distribuzione.


Il Comitato, rappresentante le scuole di Civitella Benazzone,Bosco, Ponte Pattoli e Ramazzano, ha accolto

questa ipotesi con interesse. Le difficoltà logistiche nello stoccaggio e nella quantità di ordini da effettuare ci ha portati a confrontarci e ad iniziare un rapporto con la bottega del bio di cui siamo gia' soci, che ci ha sostenuti nella scelta dei fornitori e nelle consegne settimanali.


Innanzitutto il lavoro di verifica e confronto ha evidenziato la fattibilità economica della proposta che era stata avanzata al Comitato mensa. Tanti i prodotti a marchio bio inseriti nell'alimentazione dei nostri figli: riso, pelati, pasta, olio, legumi, uova, formaggi, questi ultimi forniti da piccole aziende bio locali, con costi assolutamente sostenibili, in alcuni

casi addirittura più bassi rispetto a quelli già in uso!


Un altro argomento su cui volevamo confrontarci col Comitato era il sostegno all'economia locale che ancor più in questo momento di crisi diventa fondamentale. Il polo mensa di Solfagnano si riforniva per la gran parte dei prodotti dalla grande distribuzione. Perché?


Il Comitato aveva dovuto concludere alcuni rapporti con fornitori locali di piccole attività a seguito dei continui

ritardi nei pagamenti: in sostanza se l'amministrazione comunale paga i Comitati in ritardo, i Comitati dovranno pagare i piccoli fornitori in ritardo, e questo può portare alla conclusione dei rapporti perché sempre con maggiore

difficoltà i produttori e le piccole imprese possono permettersi il lusso di fare credito. Naturalmente questa situazione gioca enormemente a favore della grande distribuzione, l'unica che può permettersi di essere saldata dopo mesi


continuando a garantire la fornitura.


Alla luce di questa situazione il Comitato ha deciso di impegnarsi nello stabilire il più possibile rapporti con i

produttori locali, in particolar modo nella fornitura dei prodotti dell'agricoltura biologica.


E' sulla base di questa esperienza maturata nel Comitato mensa di Solfagnano dove speriamo di migliorare ancora, in una realtà fatta di persone che hanno immaginato, scelto e operato un iniziale cambiamento per i propri figli, che ci sentiamo nella condizione di aprire una riflessione su questo tema: in sostanza, il passaggio al biologico è possibile e ci auguriamo che l'amministrazione comunale si adoperi per

favorire questa transizione, non lasciandola solo alla buona volontà dei genitori.



Chiara Ierano' e Alessandro Menicocci

(3384223053)



Chiara Ierano' e Alessandro Menicocci

Inserito sabato 14 settembre 2013


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Commenti

Nome: moreno
Commento: Condivido in pieno la tua scelta di cercare di alimentare te e i tuoi figli con prodotti il più possibile naturali. Anche io in questi ultimi anni ho preso a fare un piccolo orto e anche ad allevare polli sia per le uova che per la carne. Però il problema dell'acquistare prodotti biologici è un altro: chi ti garantisce che quel prodotto è veramente biologico? Nel mio orto, non usando prodotti chimici di nessun tipo, qualsiasi alimento non è bello come quelli dei supermercati ed oltretutto, anche se il suo sapore è certamente migliore, il suo costo di produzione (escludendo la mia manodopera che considero gratuita) è in alcuni casi superiore a quello del supermercato (polli), in altri casi paragonabile a quello del supermercato (verdura) e solo per la frutta puoi risparmiare qualcosa. Quindi io credo che, dovendo anche l’azienda biologica realizzare un profitto, molte di queste ditte che si spacciano per biologiche in realtà non lo siano.

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