In pratica è quello che succede alle numerose opere d'arte che ricordano la storia passata della nostra città. È il caso, questa volta, della Rocca Paolina, vanto e onore per quello che ha rappresentato nel Rinascimento e nel Risorgimento per la volontà di libertà del popolo della nostra terra. Può sembrare una sciocchezza, una cosa di secondaria importanza, un dettaglio insignificante quello che stiamo per portare all'attenzione di chi ha a cuore il patrimonio culturale e storico mentre, se consideriamo che i piccoli dettagli sono quelli che definiscono la grandezza di qualcosa, non possiamo non renderci conto della gravità che ne consegue.
La Rocca ha, come ingressi, due porte: la Porta Marzia ad est e ad ovest, che dà su viale dell'Indipendenza, la seconda la quale l'ho sempre conosciuta come la Porta dell'Angelo. Orbene, come potete notare dalla foto, si vede con chiarezza lo stato in cui versa il portone originale della Porta dell'Angelo. Uno stato nel quale, se non viene prontamente restaurato si rischia seriamente di perderlo definitivamente. Non servono parole per significare come è possibile che una parte così importante di Perugia possa essere lasciata nell'incuria, facendola ridurre in questo stato. Non vale neanche che si lamentino della mancanza di fondi perché per ridarle l'aspetto dignitoso che si merita, sarebbe necessario spendere una cifra irrisoria per le casse pubbliche! La realtà è che, chi dovrebbe averla, non ha quella sensibilità necessaria perché questo degrado non porti a far sparire opere d'arte così importanti. Ecco la dimostrazione pratica che la politica malfatta porta con sé il germe di una involuzione generalizzata che colpisce tutti gli aspetti di una società.

Club Pallotta Perugia