25/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

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L'idea di un nuovo centro storico
La rivalorizzazione non deve nascere tanto dalle istituzioni pubbliche quanto dal modo degli operatori commerciali stessi di rivedere i propri investimenti con forme adatte alle nuove prospettive

È inutile e dannoso “menare il can per l'aia”: la grande distribuzione ed i centri commerciali nelle periferie hanno vinto! Chi non l'ammette, non vede la realtà o nutre ancora la speranza che torni tutto come prima: un'illusione legittima quanto vuoi, ma irrealizzabile.
È stata e continua ad essere una evoluzione del cambiamento naturale della società nel vivere in maniera diversa gli stessi luoghi di un tempo.
Il Centro storico non è più terreno fertile per un tipo di commercio che potremmo definire di “sussistenza” (alimentari, frutta e verdura, macellerie, abbigliamento ecc..., se non per pochi negozi in punti strategici per soddisfare la richiesta giornaliera dovuta a quei pochi perugini, agli studenti o stranieri che vi abitano), perché non c'è più ossigeno sufficiente per mantenerlo in vita e per ossigeno intendo la residenza stabile, come poteva esserci fino agli anni 80-90. e, comunque, per chi ancora vi abita, c'è la capacità di muoversi più agevolmente per andare dove una più vasta possibilità di scelta dà la garanzia di un risparmio maggiore.
Se comunque è deserto per una specie non vuol dire che non sia terreno fertile per delle altre.
Per questa prospettiva, è quasi una inutilità cercare la riorganizzazione della Ztl, quella dei mezzi pubblici o rivedere il costo dei parcheggi e dei biglietti di transito ecc. Non credo neanche che un'eventuale riassetto dell'urbanistica contribuisca a tenere a freno o a far diminuire la criminalità che, comunque, purtroppo, ha un suo autonomo sviluppo a prescindere da come sia utilizzata la parte vecchia della città: ciò è dimostrato da come, anche il resto di Perugia abbia la sua buona parte di qualunque crimine sia possibile commettere.
Ogni sforzo che si chiede al Comune per una rivitalizzazione di questi luoghi è destinata sicuramente a fallire fin tanto che non ci si renderà conto che la rivalorizzazione non deve nascere tanto dalle istituzioni pubbliche quanto dal modo degli operatori commerciali stessi di rivedere i propri investimenti con altre forme adatte alla nuova prospettiva di utilizzo del territorio stesso.
Nel centro storico, dove sempre più i momenti da vivere sono intesi solo in termini ludici (mostre, mercati, passeggiate in Corso Vannucci, chiacchierate seduti sulle panchine dei Giardini Carducci e qualsiasi cosa ci venga in mente di fare) o, tuttalpiù, come una necessità per le pratiche da espletare nei vari uffici che ancora esercitano in questi luoghi la propria funzione pubblica, la risposta commerciale deve essere adeguata alla domanda che da ciò deriva. Alberghi, ristoranti, bar, pizzerie ecc., vanno benissimo. Altrettanto dicasi per banche, articoli che riguardano il turismo, souvenir, artigianato locale e soprattutto di negozi esclusivi con articoli esclusivi. In questa prospettiva è dunque necessario un cambiamento nel pensare e nell'organizzarci, facendo in modo di realizzare un nuovo modo di sfruttare questi spazi che, altrimenti, c'è la prospettiva della condizione di non poter essere più utilizzati.



Club Pallotta Perugia


Inserito mercoledì 22 gennaio 2014


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Commenti

Nome: matteo
Commento: In quest'ottica direi che l'interessamento da parte del patron di Eataly verso il mercato coperto dovrebbe essere salutata con entusiasmo, nel caso l'apertura del prestigioso market andasse a buon fine. Magari sono un inguaribile ottimista, ma credo che questo potrebbe essere l'inizio di una reazione a catena che potrebbe ridare al centro storico prestigio e soprattutto quella vitalità che in gran parte dell'anno, lontano dai grandi eventi, pare aver smarrito.

Nome: Maria Pia Battista
Commento: E così,dopo la chiusura dell'edicola di Via Fiorenzo di Lorenzo, ha chiuso anche l'edicola della Stazione degli autobus di Piazza Partigiani. Tutta colpa dei piccoli esercenti, e poi oggi i giornali si leggono in internet, e la crisi economica picchia duro su tutti, e il pesce grande mangia quello piccolo, e una pianificazione dei servizi non è più di moda, e poi, che ti importa se non vedrai più quelle persone che tutte le mattine ti facevano trovare alle luci dell'alba il giornale già pronto? Ce ne saranno altre, da qualche altra parte, un po' più giù o un po' più su. L'essenziale è non affezionarsi alle persone, perché tutto e tutti sono sostituibili in un mondo in cui anche l'esercente non è più produttore di cultura ma prodotto economico. Maria Pia Battista

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