25/04/2024
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La Regione tagli i fondi per la differenziata
Rapporto 2013 sui rifiuti urbani fatto di luci e ombre. Buone prestazioni di alcuni Comuni, ma rimangono le disparità fra gli Ati e scarse percentuali di recupero. Puntare decisi su tariffazione puntale e rifiuti zero


"Dai numeri del Rapporto 2013 emerge una situazione in chiaroscuro. L'aumento della differenziata fa ben sperare, ma il ritardo da colmare sugli obiettivi posti dal Piano è ancora grande. Il dato regionale del 48,5 per cento di raccolta differenziata supera di 4 punti quello dell'anno precedente, ma gli obiettivi posti per il 2010 e 2012 sono ancora lontanissimi e c'è molta strada da percorrere per toccare quota 65 per cento entro il 2015. Aver scelto di tagliare definitivamente i fondi per la differenziata e di condonare i comuni inadempienti in materia appare come sintomo di un disarmo nella direzione di una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti". Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale e presidente dell'associazione Umbria Migliore, commenta i dati pubblicati dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) nel Rapporto 2013 sui rifiuti urbani e rende pubblica la classifica dei comuni virtuosi e di quelli inadempienti in materia di raccolta differenziata e produzione di rifiuti.
"Salutiamo con favore la conferma del trend negativo nella quantità di rifiuti prodotti – spiega Dottorini -, ma c'è da costatare con qualche preoccupazione che la media pro capite rimane ancora al di sopra del dato nazionale ed europeo. Inoltre, se è vero che alcuni comuni, come Umbertide, Todi, e Bastia Umbra, fanno registrare eccellenti performance compiendo uno scatto di almeno 10 punti sull'anno precedente e superando il 60 per cento di rifiuti raccolti in maniera differenziata, destano forte preoccupazione le percentuali di Narni, Orvieto e Spoleto e le disparità fra gli Ati meridionali e settentrionali della regione. Al quadro si aggiungono i numeri della quantità di rifiuti avviata a recupero. Soprattutto sugli ingombranti e su quelli derivanti dallo spazzamento stradale rimangono molte zone d’ombra. Infatti anche quando vengono raccolti in modo “selettivo”, non sono pienamente avviati a recupero secondo le effettive potenzialità e vengono quindi indirizzati alla discarica”.
"E' opportuno infine fare chiarezza su quale programmazione si vuole sviluppare nei prossimi anni. Senza estensione della raccolta domiciliare e senza la tariffazione puntuale sarà difficile raggiungere i risultati previsti. Il fatto che sia siano tagliati in maniera drastica e definitiva i fondi a favore delle politiche virtuose di differenziazione e che si sia decisa la sanatoria per i comuni inadempienti in materia di raccolta differenziata la dice lunga sull’orientamento dell’assessorato all’Ambiente. Le corrette politiche per la gestione del ciclo dei rifiuti rischiano di essere minate definitivamente da una indiscriminata possibilità di produrre Combustibile solido secondario (Css), rendendo sconveniente investire sulla raccolta differenziata. Pertanto i positivi risultati di territori come l'umbertidese, che ha raggiunto il 72 per cento di differenziata estendendo la raccolta differenziata su tutto il territorio, difficilmente saranno valorizzati, così come non esisteranno incentivi a alla realizzazione di una tariffazione puntuale che premi direttamente i cittadini virtuosi alleggerendo il carico della loro bolletta. E' necessario che il prossimo Piano dei rifiuti sciolga queste ambiguità e punti con decisione sulle filiere del recupero, sulla raccolta domiciliare e sulla strategia rifiuti zero. Riduzione, riuso, differenziazione spinta, tariffazioni puntuali e incentivi per i comuni più virtuosi restano al centro di ogni politica virtuosa di gestione dei rifiuti. Sarebbe un errore se si pensasse di risolvere un problema complesso con la bacchetta magica del Css".



Oliviero Dottorini


Inserito lunedì 25 agosto 2014


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