29/03/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Nel conflitto la relazione
Attraverso il conflitto la persona si riposiziona rispetto all’altro, entra in rapporto, rivendica, comunica, esprime esigenze, negozia, trova compromessi. Nasce un’associazione che incentra l’attenzione proprio sui conflitti

Litigare fa bene… purché si sappia litigare.
Per far ciò è necessaria un’adeguata educazione, una formazione idonea che aiuti a cambiare idea in fatto di conflitti permettendo di allargare la visione d’insieme concedendoci di percepire il conflitto come strumento di evoluzione personale e sociale.
Questo è quello che stato ribadito presso il Palazzo della Provincia di Perugia alla conferenza conclusiva del progetto Contest.
L’idea, nata allo scopo di promuovere nuovi approcci e strumenti per la gestione dei conflitti interpersonali, culturali e sociali, vede ora la sua prosecuzione nella nascita di un’associazione che incentra l’attenzione proprio  sui conflitti.
Essi fanno parte della vita di relazione e come tali non vanno limitati ma gestiti.
Attraverso il conflitto la persona si riposiziona rispetto all’altro, entra in rapporto, rivendica, comunica, esprime esigenze, negozia, trova compromessi.
Non esiste relazione senza conflitti.
Sulla base di queste osservazioni diventa fondamentale educare al conflitto, alla sua gestione e valorizzazione partendo delle parole e dei loro contenuti, insegnando a distinguere e discernere il sano conflitto dalla violenza.
Educazione diretta non soltanto ai bambini, ma anche agli adulti che, a diverso titolo nelle loro relazioni genitoriali, lavorative, familiari, si trovano a dover gestire una fitta rete di relazioni complesse.
L’approccio è maieutico ossia orientato allo sviluppo del potenziale di apprendimento di ciascuna persona, centrato sul coinvolgimento attivo, sulla sintonizzazione interiore e sulla creatività.
La figura che è stata delineata da questo percorso è di “esperto nella gestione del conflitto” e il nome dell’associazione  è Flair – esperimenti di comunità per la coesione sociale e la gestione dei conflitti.
Il gruppo di lavoro è operativo sul territorio umbro e si propone di creare dei percorsi formativi ed informativi rivolti a singoli individui, associazioni, società ed a chiunque nell’ambito del proprio contesto di riferimento senta l’esigenza di rivalutare il conflitto ed utilizzarlo come straordinario strumento di relazione.
Il Progetto è stato ideato dal Tucep (associazione senza fini di lucro) , finanziato dalla Commissione Europea, con il partenariato transnazionale di Spagna, Bulgaria, Polonia e Slovenia, oltre che in collaborazione della provincia di Perugia ed il supporto formativo del Centro Psicopedagogico per la gestione dei conflitti (Cpp).
Insomma litigare è sempre stato un problema, qualcosa da evitare, da scongiurare, o da risolvere subito. Niente di più sbagliato. Perché, se è vero che il conflitto produce sofferenza, dai conflitti si può e si deve imparare.
Ma cosa? Molto di sé e molto sugli altri.



Maria Luisa De Filippo


Inserito domenica 5 ottobre 2014


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