19/04/2024
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Invece di semplificare, la Asl 1 raddoppia
Al posto di eliminare duplicazioni e rendite di posizione, si creano nuovi ruoli dirigenziali quando mancano infermieri e medici. A chi è destinato quel posto? Scelta tecnica o ‘politica’?

“In questo modo si tradisce lo spirito della riforma sanitaria. Invece di tagliare si raddoppia, al posto di razionalizzare la struttura la si appesantisce di figure incoerenti con una visione moderna e al servizio dell’utenza. Spero che la Giunta regionale sappia valutare attentamente quanto sta avvenendo presso la Asl1 in relazione allo stratificarsi di duplicazioni dirigenziali quanto meno inopportune”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria migliore) annuncia di aver presentato un'interrogazione per conoscere dalla Giunta regionale le motivazioni che hanno indotto la Asl 1 a bandire un ulteriore posto a tempo indeterminato di Dirigente delle Professioni sanitarie infermieristiche per l'area Nord dell’Azienda Usl1 che andrebbe a sovrapporsi all'attuale dirigente del servizio Sitro già presente nella stessa Azienda sanitaria. L’interrogazione trae ispirazione dal servizio giornalistico (“Asl accorpate, ma gli incarichi raddoppiano”) pubblicato dal quotidiano “Il Messaggero – Umbria” il 22 ottobre scorso.
“Abbiamo sempre detto che sarebbe stato sulla capacità di eliminare duplicazioni, rendite di posizione e centri di potere consolidati che si sarebbe misurata la volontà di una reale svolta. Lo spirito che ha contraddistinto la riforma del servizio sanitario – spiega Dottorini - era quello di avviare un processo di razionalizzazione, garantendo servizi efficienti e risparmi per i cittadini. Non comprendiamo pertanto, almeno con la categoria del buon senso, la scelta di creare un ulteriore dirigente che si configura a tutti gli effetti come un doppione. Tra l’altro sarebbe opportuno – aggiunge Dottorini – che prima di passare alla nomina di un dirigente a tempo indeterminato si provvedesse alla necessaria copertura delle carenze attualmente presenti nelle Aziende sanitarie e alla compiuta applicazione della legge 251 del 2000 che prevedere la formale rappresentanza delle aree professionali del comparto sanitario al fine di migliorare l'assistenza ai cittadini. La riforma che abbiamo approvato due anni fa prevedeva, oltre all'accorpamento 'materiale' delle Aziende presenti nella provincia di Perugia, anche la razionalizzazione in termini di postazioni dirigenziali con conseguenti risparmi per cittadini ed enti locali. Per questo crediamo che quanto deciso dalla Usl 1 non sia pienamente aderente allo spirito della riforma e chiediamo che la Giunta si faccia carico di valutare l'opportunità delle scelte effettuate dai manager dell'Azienda e intervenga invece in merito alle reali carenze che contraddistinguono il sistema sanitario locale, che sono la mancanza di infermieri e personale medico, non certo la carenza in ambito dirigenziale. Ovviamente a dipanare le ombre di questa scelta non aiutano le voci che si raccolgono nei corridoi della Usl 1 e che vorrebbero il posto da dirigente a tempo indeterminato legato a uno stretto parente di un noto politico locale. Non ci è dato di sapere se queste interpretazioni corrispondano al vero, ma resta incomprensibile una scelta di questo genere”.
“La creazione – conclude Dottorini – di una ulteriore postazione dirigenziale per un servizio che ne è già dotato oltre a essere fuori da ogni logica di risparmio potrebbe anche prefigurare ipotesi di danno erariale per le casse regionali. Da parte nostra possiamo assicurare che non abbasseremo il livello di attenzione e che continueremo a vigilare sulla piena applicazione della riforma sanitaria, sulla razionalizzazione dei costi a carico dei cittadini e sull'efficientamento del sistema sanitario locale”.



Oliviero Dottorini


Inserito domenica 2 novembre 2014


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