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Aldo Capitini per l'Università per Stranieri di Perugia
Consapevole del suo valore culturale e delle sue potenzialità, si preoccupa di tenerla in vita. Riconosce che nelle sue aule migliaia di studenti di ogni nazionalità avevano già apprezzato “la vera Italia”. In poche parole, la considera bene comune della città

La copia di questo interessante documento  per la storia di Perugia ci è stata inviata dal caro amico Gianfranco Maddoli, già sindaco della nostra città. E' una pagina del Corriere di Perugia, giornale del Comitato Liberazione Nazionale, nella quale si parla dell'Università per Stranieri.

"Per l'Università degli Stranieri di Perugia"  è stato scritto il 2 settembre del 1944, la nostra città era stata liberata da appena due mesi, le ferite lasciate dal fascismo erano aperte e sanguinanti. Eppure il Cln non si accanisce contro l'Università per Stranieri in qualche maniera simbolo del regime fascista sconfitto. Consapevole del suo valore culturale e delle sue potenzialità si preoccupa di tenerla in vita prefiggendosi d'incrementare i corsi di alta cultura, per i vantaggi che avrebbero avuto “non solo gli studenti stranieri, ma i cittadini tutti”. Riconosce che nelle sue aule migliaia di studenti di ogni nazionalità - grazie ad alcuni insegnanti, agli amici italiani e alla popolazione – avevano già potuto apprezzare “la vera Italia”. In poche parole, la considera bene comune della città: un luogo della cultura che arricchisce chi lo frequenta e la comunità che lo ospita.

Il Corriere di Perugia era stato affidato dal Comitato Liberazione Nazionale ad Aldo Capitini: basta aver avuto un po' di dimestichezza con qualche suo scritto per capire che l'articolo sulla “Stranieri” di Palazzo Gallenga, sebbene non firmato, sia di suo pugno. Capitini era “Commissario” dell'Università per Stranieri di Perugia dal 27 luglio 1944, dopo un mese dall'insediamento dimostra di aver capito quello che bisognava fare per il "bene generale" dell'Università e di Perugia. Leggendo non si può non notare che le motivazioni che stanno alla base del lavoro che intendeva intraprendere valgono tutte ancora oggi.

Inoltre, intenerisce pensare che il pezzo possa essere stato scritto nella stanzetta dietro l'orologio di Palazzo dei Priori dove Capitini ha vissuto. È uno dei più grandi perugini di sempre, della sua città ha scritto che sopra di sé Perugia ha nient'altro che il cielo; lo stesso cielo perugino che, come hanno detto in questi giorni i docenti precari della Stranieri, piace tanto ai loro studenti stranieri.



Cesare Barbanera e Vanni Capoccia


Inserito lunedì 24 novembre 2014


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Commenti

Nome: marco
Commento: Articolo molto scritto da chi amava Perugia, Capitini gli studenti non li vendeva agli altri li voleva e li fece venire a Perugia per le nostre istituzioni culturali, per i commercianti, per i nostri giovani. Il silenzio del Comune è una vergogna

Nome: Achille
Commento: Se dopo la "carnevalata" in costume l'assessore alla cultura Severini e quella al Commercio Casaioli pensassero alle cose serie sarebbe ora. E il futuro della Stranieri di Perugia è una cosa serissima.

Nome: Alessio Relli
Commento: Un documento commovente. Dovremo essere tutti vigili per impedire che gli studenti guadagnati dalla Regione con i soldi di noi contribuenti finiscano in altre regioni

Nome: Lucio Lolli
Commento: Attualissima, sembra scritta per l'Università per Stranieri di oggi

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