06/12/2024
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Il nuovo numero di In... cammino
Con una poesia di Giovanni Pascoli

Il n. 15 di In... cammino:

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CANZONE DI MARZO
 
Che torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito! che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride: sorriso che brilla
            su lunghe parole.
 
Le serpi si sono destate
col tuono che rimbombò primo.
Guizzavano, udendo l’estate,
le verdi cicigne tra il timo;
battevan la coda sul limo
             le biscie acquaiole.
 
Ancor le fanciulle si sono
destate, ma per un momento;
pensarono serpi, a quel tuono;
sognarono l’incantamento.
In sogno gettavano al vento
              le loro pezzuole.
 
Nell’aride bresche anco l’api
si sono destate agli schiocchi.
la vite gemeva dai capi,
fremevano i gelsi nei nocchi.
Ai lampi sbattevano gli occhi
               le prime viole.
 
Han fatto, venendo dal mare,
le rondini tristo viaggio.
Ma ora, vedendo tremare
sopr’ogni acquitrino il suo raggio,
cinguettano in loro linguaggio,
                 ch’è ciò che ci vuole.
 
Sì, ciò che ci vuole. Le loro
casine, qualcuna si sfalda,
qualcuna è già rotta. Lavoro
ci vuole, ed argilla più salda;
perché ci stia comoda e calda
                  la garrula prole.
 
Giovanni Pascoli
 




Inserito lunedì 2 marzo 2015


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