29/03/2024
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Rifiuti, si va verso il caos. Per colpa di chi?
Nel giro di un mese scoppierà davvero la “bomba” rifiuti umidi? E che si inventerà la Regione per disinnescarla? Un vero cambio di rotta verso la riduzione concreta dei rifiuti o qualche ulteriore espediente mediatico?


 
Come riporta il Messaggero-Umbria di sabato scorso, i sindaci dell’ATI2 si sarebbero accorti finalmente di stare pericolosamente sull’orlo del baratro e, visto che i conferimenti dei rifiuti alla discarica di Borgogiglione sono ormai a rischio caos, hanno chiesto a mamma Regione di tirare fuori dal cilindro il classico coniglio.
Da 2 mesi la Direzione Distrettuale Antimafia ha messo Gesenu S.p.A. e società collegate con relativi impianti sotto stretta sorveglianza, indagando su presunti illeciti ambientali e truffe nella gestione dei rifiuti. Le notizie che filtrano non sono affatto rassicuranti ma la politica è tutta presa dalle nuove possibili alchimie societarie.

Segnali della crisi imminente si potevano percepire da un pezzo. A fine settembre, Tsa S.p.A., la società che gestisce la discarica di Borgogiglione, aveva presentato per la seconda volta in Regione uno strano piano “per la razionalizzazione del sistema di gestione e della relativa viabilità di collegamento”, motivato dalla “mancata realizzazione del termovalorizzatore che apporta modifiche sostanziali alle volumetrie di smaltimento conferite alla Discarica, che risultano molto maggiori rispetto a quelle ipotizzate nel progetto approvato”. “Tali conferimenti ad oggi e per il futuro si stimano pari a circa 120.000 ton. annue, circa 100.000 mc. annui in più”.
A parte il disperato tentativo di rimettere in pista il progetto dell’inceneritore perugino (il famigerato “termovalorizzatore”), sepolto dalla stessa Autorità d’Ambito già a fine 2012, nulla di diverso da quanto denunciato più volte dall’Osservatorio Borgogiglione. Nessuno ha ascoltato l’appello a rivalutare attentamente la situazione ed a trovare alternative concrete all’abnorme conferimento in discarica, che sta precipitando l’intera Regione nell’emergenza. Chiusi nei Palazzi, i nostri amministratori non vedono e non sentono; quanto al parlare, invece, è un continuo vuoto cinguettio…
Era la stessa relazione di Tsa S.p.A. a rassicurare che le varianti richieste “non modificano in alcun modo né la volumetria complessiva utile dell’impianto, né la morfologia, né le misure, né le quote della nuova colmata, né le specifiche modalità costruttive e gestionali/operative già approvate”. Ovviamente, senza fornire dati certi ed univoci sull’effettivo flusso dei conferimenti.

Avrebbe dovuto allarmare i sindaci, soprattutto, l’ammissione di difficoltà (reali o no, lo stabilirà adesso la magistratura) nello smaltimento dei rifiuti organici-umidi nel bacino sperimentale costituito da “celle bioreattore”, aggravate dalla contemporanea inefficienza del compostaggio a Pietramelina: “potrà essere effettuato, secondo quanto previsto dall’autorizzazione della Provincia di Perugia DD. n° 8122 del 27/10/2014, fino al completamento delle 10 celle previste sul piano coincidente con la quota definitiva della “vecchia” discarica. … AI 31/08/2015 risultano completate le prime otto celle, è in coltivazione la cella n° 9 e deve essere avviata la coltivazione della cella n° 10. Si può ragionevolmente ritenere che il completamento dell’ultima cella avverrà nel corso del mese di gennaio 2016”.
Nel giro di un mese scoppierà davvero la “bomba” rifiuti umidi? E che si inventerà la Regione per disinnescarla? Un vero cambio di rotta verso la riduzione concreta dei rifiuti o qualche ulteriore espediente mediatico, magari un nuovo attacco contro chi disporrebbe “lacci e lacciuoli”?

Martedì 15, in ogni caso, sarà il giorno dell’Arpa del nuovo direttore Walter Ganapini, che in questi mesi sta collaborando con Magistratura e Guardia Forestale per definire l’effettivo danno ambientale intorno agli impianti dei rifiuti. Ha promosso un Forum sui rifiuti, dedicato ai “portatori di interesse” ma ancora una volta senza la presenza degli “esposti”, i comitati e gli osservatori indipendenti, che da anni si battono sui territori e ne conoscono tutte le magagne. Verranno fuori i soliti discorsi o qualcuno reciterà anche il “mea culpa” sui mancati controlli? Che strada suggerirà l’Arpa ai nostri amministratori in trepida attesa?



L’Osservatorio Borgogiglione


Inserito mercoledì 16 dicembre 2015


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