Comitato per il SI nei due referendum abrogativi dell'Italicum
Il primo quesito è sul voto bloccato ai capilista e le candidature plurime; il secondo è sul premio di maggioranza e il ballottaggio senza soglia. Con l’Italicum non si dà voce al paese perché si esprima sul proprio futuro. Al contrario, la si toglie
Si è costituito a Roma il Comitato per il SI nei 2 referendum abrogativi relativi alla legge 6/5/2015 n° 52 (Italicum), con sede in Roma Corso d’Italia 97 c/o studio Adami. Il Comitato ha l’obiettivo di portare avanti nei prossimi mesi la campagna referendaria iniziata con la presentazione il 10 dicembre scorso in Corte di Cassazione di due quesiti di abrogazione parziale della legge 52/2015 (Italicum). Il primo quesito è sul voto bloccato ai capilista e le candidature plurime; il secondo è sul premio di maggioranza e il ballottaggio senza soglia. Sono i due meccanismi che stravolgono i principi costituzionali del voto libero e uguale e della rappresentanza democratica, il cui carattere fondante per la democrazia la Corte costituzionale aveva già sottolineato nella dichiarazione di illegittimità del Porcellum con la sentenza n. 1/2014. Le modifiche della Costituzione, della legge elettorale, della scuola, del lavoro, della pubblica amministrazione, della RAI portano tutte il segno inequivocabile di un disegno plebiscitario che concentra il potere sull’esecutivo e sulla persona del leader, azzera il ruolo dei contrappesi istituzionali fondamentali, vanifica la rappresentanza politica, imbavaglia il dissenso e tenta di imporre al paese le decisioni del Governo. Stiamo assistendo a uno stravolgimento completo delle architetture fondamentali della Costituzione repubblicana e del sistema democratico in essa scritto, messo in atto da un Parlamento sostanzialmente delegittimato dalla sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale. Con l’Italicum non si dà voce al paese perché si esprima sul proprio futuro. Al contrario, la si toglie. Questo Parlamento ha purtroppo dimostrato la sua incapacità di assolvere degnamente ai suoi basilari compiti di rappresentanza, per questo oltre alla presentazione dei quesiti di incostituzionalità sulla legge elettorale in tutti i tribunali dei capoluoghi organizzata dal Coordinamento per la Democrazia costituzionale è necessario intraprendere con determinazione la via referendaria - sull’Italicum e sulle principali leggi messe in campo dal governo Renzi - come via possibile e necessaria per riaprire un confronto democratico che il Governo Renzi ha negato e restituire al popolo la sovranità decisionale ad esso riconosciuta dalla Costituzione. Il comitato è presieduto dal Prof. Massimo Villone. Presidente onorario è il prof. Stefano Rodotà. Ne fanno parte, sia a titolo individuale che in rappresentanza di organizzazioni, giuristi, professionisti, esponenti della politica e del sindacato, personalità accomunate dalla convinzione che sia necessario opporsi in ogni modo possibile alla torsione autoritaria che il governo Renzi sta imponendo al paese. Consiglio direttivo: Presidente prof. Massimo Villone, Presidente onorario prof. Stefano Rodotà, Cesare Antetomaso, Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi, Vittorio Bardi, Alberto Benzoni, Mauro Beschi, Felice Besostri, Francesco Bilancia, Sandra Bonsanti, Giuseppe Bozzi, Marina Boscaino, Lorenza Carlassare, Antonio Caputo, Sergio Caserta, Riccardo De Vito, Carlo di Marco, Anna Falcone, Antonello Falomi (tesoriere), Gianni Ferrara, Tommaso Fulfaro (cassiere), Domenico Gallo (c.esecutivo), Alfonso Gianni, Alfiero Grandi (vice presidente vicario), Marco Guastavigna, Raniero La Valle, Silvia Manderino (vice presidente), Alessandro Pace, Giovanni Palombarini, Vincenzo Palumbo, Francesco Pardi, Antonio Pileggi, Giuseppe Ugo Rescigno, Franco Russo, Cesare Salvi, Antonia Sani, Mauro Sentimenti, Giovanni Russo Spena, Armando Spataro, Vincenzo Vita, Mauro Volpi. Si può aderire al Comitato inviando una mail a: segreteria.comitatoperilsi@gmail.com,
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