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Teatro Turreno. E le associazioni?
La strada da seguire per il Teatro Turreno è fargli svolgere il ruolo per il quale è nato: il cinema, le commedie musicali, il teatro leggero, i concerti di musica, convegni. Chi tace sul futuro del Turreno


In un'intervista sul futuro del Teatro Turreno Carlo Pagnotta ha indicato il Teatro Lyrich di Assisi come l'esempio da seguire, al quale aggiungerei quello del PostModernissimo. Tanto è vero che il Comune di Assisi quando si è trovato un teatro come lascito ci ha portato il teatro.

Mentre i giovani del Post Modernissimo cosa fanno nell'ex cinema Modernissimo? Il cinema. Mi pare che questi due riusciti modelli indichino la strada da seguire per il Teatro Turreno, fargli svolgere il ruolo per il quale è nato: il cinema, le commedie musicali, il teatro leggero, i concerti di musica, convegni. Una cosa ovvia, detta non solo dal Direttore artistico di Umbria Jazz, ma anche da altri che l'hanno scritto o affermato in interviste.

Chi invece tace sul futuro del Turreno sono la Soprintendenza, Il Fai ed Italia Nostra che dovrebbero essere attente ed aver cura di quest'opera del Novecento. Ma non solo loro tacciono, lo fanno anche le associazioni culturali e ricreative cittadine, comprese le più antiche e prestigiose. Ma chi ne fa parte pensa veramente di essere utile alla città stando zitto? Appiattendosi sulle decisioni del governante di turno? Coltivando la propria natura critica nel privato e quella convenzionale in pubblico?

Mi chiedo se siano consapevoli del fatto che se chi ritiene di rappresentare la città civile non si ribellerà al triste destino che stanno disegnando per quello che è sempre stato il teatro popolare di Perugia, con il loro silenzio contribuiranno a disegnare un Centro storico di Perugia dove le pietre di Perugia non racconteranno più ai Perugini la loro città, ma saranno solo un fondale scenografico per rappresentazioni di vario tipo o, come nel caso del Turreno, sede per mercati.



Andrea Misiani

Inserito mercoledì 24 febbraio 2016


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Commenti

Nome: Amilcare
Commento: a) la vicenda del Turreno assomiglia molto a quella del Santa Giuliana. Un patròn di un grande evento vorrebbe rimodellare una parte della città ad uso e consumo del suo evento, in barba agli effetti per chi vive quotidianamente la città. Prima si è preso il Santa Giuliana devastandone la pista e il movimento ad essa collegato, oggi il Turreno chiedendo un maxiauditorio che servirebbe solo per due concerti di UJ b) le associazioni stanno zitte, perchè hanno sempre fatto così. Vivendo di questue pubbliche hanno preferito la strada della compiacenza. Oggi, come ieri. c) siamo in epoca in cui vincono solo le destre, questa mi sembra la versione più leggera. Quella del pd la versione più cattiva e organizzata

Nome: Costanza Ciabatti
Commento: A me che tanti intervengano su la Tramontana fa piacere, anche per criticare come fa Amilcare. Ma visto che si sta parlando del Teatro Turreno parlasse del Turreno invece di spostarsi su Santa Giuliana. Anche perché parlando d'altro ed invitando al silenzio come fa con Pagnotta induce a pensare che il suo vero intento è proteggere l'attuale giunta di destra da qualsiasi voce critica

Nome: Amilcare
Commento: Più dei silenzi a preoccupar sono quelli che hanno preso posizione. Come l’ineffabile Pagnotta, che cerca di replicare quello che gli è riuscito col Santa Giuliana. Far ristrutturare con i soldi pubblici spazi da utilizzare per fini privati. Siete sicuri che Perugia necessita di un luogo per grandi eventi da 2000 posti? Al Santa Giuliana è successo questo: soldi pubblici destinati per l’impianto sportivo e di fatto deviati per far sì che l’impianto fosse migliorato per ospitare i concerti di Umbria Jazz. Risultato una pista impraticabile, ma spalti e box commerciali in ottimo stato. Decine di ragazzi e amatori che praticano atletica a Perugia costretti in condizioni vergognose per dedicare un impianto sportivo pubblico ad una fondazione privata. La stessa operazione si sta tentando al Pavone

Nome: Federico
Commento: Ma chi si occupa di teatro, di cultura a Perugia non ha niente da dire

Nome: Claudia
Commento: Le associazioni: qualche cena, qualche incontro sul passato, chi coltiva l'orticello (alcune dal vero altre metaforicamente). Per il resto silenzio assoluto, non vogliono disturbare gli amministratori di oggi

Nome: Carla Lolli
Commento: La protesta su cose come il Turreno, il Nercato coperto, la Fornace di Piscille oramai è affidata a singole persone. L'associazionismo ha deciso che non ha più niente da dire

Nome: Giap
Commento: E le associazioni? Non vedono, non parlano, non sentono

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