19/04/2024
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Ci risiamo: vogliono traforare la città
Per risolvere i problemi del traffico lo vogliono raddoppiare con un tunnel sotto il centro di Perugia. Tre chilometri di galleria. Nemmeno li ha sfiorati l'idea di risolvere i problemi del traffico abbattendo i volumi di traffico


 
Sarebbero due tunnel diversi, scavati sotto l'Arco Etrusco e il centro della città, per raddoppiare il raccordo della superstrada di Piscille.

Ancora una volta, invece di pensare a ridurre il traffico e a investire in trasporti pubblici rapidi, frequenti ed efficaci, si tira fuori dal cappello la soluzione della grande opera devastante e impattante, che però ha il merito di far girare molti soldi. Si parla di 35 milioni di euro.

Questo il progetto spuntato giovedì in commissione Bilancio del Comune.

La notizia viene riportata da ‘La Nazione’ e, – scrive il giornalista Michele Nucci – pur trattandosi solo di una idea, ha compiuto già passaggi e ha sviluppato gambe solide da potere entrare nel nuovo piano della mobilità del Comune di Perugia.

Da quanto è stato illustrato si tratta di una perforazione della montagna su cui si adagia il centro storico perugino, nella parte bassa, da Ponte Rio, fino a Pian di Massiano. Un buco, anzi due di circa 3 chilometri, per un costo di 35 milioni di euro, che potrebbero essere finanziati prevalentemente dai fondi strutturali tramite la Regione. Oltre ai fondi europeri 2014-2020 ci sarebbero anche quattrini derivanti da un contributo del ministero ai Trasporti. Come riporta il quotidiano, l’ingegnere del Comune Naldini sembra crederci per davvero, indicando anche quello che potrebbe essere il tracciato: apertura del diaframma a Ponte Rio, passaggio sotto la zona dell’università, quindi il buco sotterraneo continua in zona Elce, direzione Santa Lucia, sbucando infine a Pian di Massiano. 

Per arrivare ai due tunnel, ovviamente, occorrerà rifare l'attuale strada delle Molinelle tra Ponte Felcino e Ponte Rio, con gli svincoli e i raccordi necessari a superare l'abitato di Ponte Rio.

Un'altra valle sventrata e sacrificata al cemento e all'asfalto, ma soprattutto un altro fallimento annunciato, perché una volta realizzata l'opera il grande traffico sarà facilitato e quindi raddoppierà, cioè avremo l'intasamento da traffico sia sulle gallerie di Piscille che sulle nuove gallerie di Ponte Rio, su cui si riverserà parte del traffico di Ponte San Giovanni e inoltre tutto quello che viene dalle zone di Nord Est, cioè Città di Castello, Gubbio, Valfabbrica, le Marche, eccetera.

Nemmeno li ha sfiorati l'idea di risolvere i problemi del traffico abbattendo i volumi di traffico: con 35 milioni, ad esempio, si potrebbero realizzare tre o quattro grandi parcheggi di scambio tra Ponte Felcino e Ponte San Giovanni in corrispondenza delle stazioni, con relativi raccordi con le uscite della superstrada, e far funzionare davvero la Ferrovia centrale umbra, su cui pare invece che tutto l'impegno dei nostri politici sia per disfarsene e chiuderla.

E dire che ci sono, in Consiglio e in Giunta, persone che si sono fatte eleggere in nome del rinnovamento e dell'impegno civico-ambientalista. Se l'ing. Naldini ha proposto pubblicamente il progetto, vuol dire che la Giunta - compresi i falsi ambientalisti - è interessata alla sua realizzazione. Altro che rievocazione di Braccio: questa è la vera politica di questa giunta.

Aspettiamo le reazioni delle associazioni ambientaliste e delle forze politiche a questo ennesimo progetto di grande opera inutile e dannosa. Il loro silenzio sarà una vergognosa ammissione di complicità.




Inserito sabato 5 marzo 2016


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