24/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Piani di Castelluccio area protetta!
Appello alla ragionevolezza e al rispetto ambientale per la salvaguardia e l'integrità dei Piani di Castelluccio di Norcia

Abbiamo preso visione (solo a seguito di una formale richiesta di accesso agli atti, già tentata lo scorso anno), del fantasioso Pams per Castelluccio di Norcia, da cui apprendiamo che "Il percorso individuato . si caratterizza all'interno di un quadro istituzionale che consente di agire attraverso provvedimenti che regolano le condizioni della sosta piuttosto che quelle dei flussi di accesso e attraversamento", (e questa premessa vale l'intero progetto...) e, dolorosamente abbiamo osservato ancora quest'anno gli effetti dell'Ordinanza Sindacale che lo 'anticipa sperimentalmente'.
Rispetto ad analoga iniziativa dell'estate 2015, le aree di sosta sono state ampliate, giungendo a occupare 20.000 mq di Pian Grande e Pian Perduto, nonostante vi sia in corso un procedimento giudiziario per l'accertamento degli usi civici in cui ricadono.

Le preoccupazioni del luglio scorso sono diventate certezze: il Pams è un grande bluff che serve solo a fornire l'alibi per 'risolvere' il problema del traffico a Castelluccio a colpi di parcheggi (nel solo Borgo si prevede di realizzare 300-330 posti auto + nuova, ineluttabile, conseguente e disastrosa viabilità) a pagamento in aree A del Parco Nazionale dei Monti Sibillini vincolate e protette dalla legislazione Europea nel sistema dei Siti Natura 2000 per la difesa della biodiversità.

Nella convinzione che

- una "area protetta" è, e deve restare tale, in specie un Parco Nazionale

- la sua finalità è quella di proteggere la biodiversità e gli ecosistemi

- il problema traffico/sosta non dovrebbe neppure porsi in quanto una evidente contraddizione in termini

- ogni e qualsiasi modificazione antropica e infrastrutturale determina un'alterazione permanente ed irreversibile sia degli equilibri ecosistemici (basta vedere la profondità dello scotico del manto erboso nelle aree che da anni vengono usate come parcheggio camper), che dell'assetto formale funzionale del paesaggio nonché la delusione delle aspettative di chi consapevolmente fruisce del Parco

- i Piani di Castelluccio sono un Bene Comune patrimonio dell'umanità, un Sito di Importanza Comunitaria, che non può sottostare a motivazioni privatistiche ed esclusivamente finalizzate allo sfruttamento economico, alla monetizzazione

- gli imprenditori e i commercianti di Castelluccio possono trarre maggior beneficio economico e ritorno d'immagine, salvaguardando l'integrità naturalistica, ambientale, paesaggistica del luogo

- Castelluccio e i suoi Piani nell'immaginario collettivo mondiale evocano spazi incontaminati, silenzi, tempo e spazio sospesi nella magia delle sue atmosfere. Modificare e distruggere questo, significa uccidere la gallina dalle uova d'oro.

Rileviamo che

- nessuna delle nostre Associazioni Ambientaliste è stata mai chiamata ad alcuna fase partecipativa e consultiva. Come ovvia conseguenza della disattenzione/disaffezione alle regole democratiche e alle disposizioni di legge, il PAMS è stato strategicamente assunto dal Comune di Norcia come "atto di indirizzo" (ottimo alibi per le ordinanze annuali, e i provvedimenti d'urgenza) e non già progetto esecutivo (nonostante il preciso, costoso e dettagliato studio commissionato a Caire), proprio per sottrarlo ad ogni e qualsiasi procedura di VIA e VAS

- è un'evidente e paradossale contraddizione nell'affermare di voler liberare i Piani dai parcheggi e poi emanare ordinanze che anno dopo anno ne ampliano gli spazi (siamo già a 20.000 mq!!) "oltre autorizzato"

- è necessario un ritorno alle procedure e alle regole democratiche. e il rispetto delle leggi che normano un'area protetta e un Sito Natura 2000

- ogni opera infrastrutturale permanente o momentanea determina danni irreversibili

- stante la qualità del luogo non si può sottostare ad una visione turistica 'mordi/fuggi/depreda' e infine 'getta', concentrata in un periodo limitato e delicatissimo come quello della Fioritura dell'altipiano, ignorando la possibilità di valorizzare un territorio unico nel suo genere per l'aspetto integro e selvaggio, determinato anche dall'interazione millenaria, sapiente, lenta e rispettosa tra Uomo agricoltore-allevatore e Natura, attraendo e fidelizzando flussi turistici importanti e consapevoli diluiti e costanti nell'intero arco dell'anno. Ci riferiamo soprattutto al turismo europeo (inglesi, danesi, tedeschi,.) che predilige e frequenta questi luoghi in ogni stagione, proprio amandone e riconoscendone le qualità profonde: skyline incontaminato, landscape selvaggio e atmosfere magiche; al turismo scolastico indirizzato all'educazione ambientale; a quello sportivo consapevole e regolamentato

- è in corso, e il PAMS la sancisce, la trasformazione inesorabile e progressiva del paesaggio e dei contenuti culturali che trasmette: da Parco Nazionale a Parco 'a tema', Luna Park, senza soluzione di continuità, che azzera l'appeal e la cifra attrattiva di questi luoghi

- nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed in particolare nei Piani di Castelluccio l'unico 'spettacolo', è SOLO e SEMPLICEMENTE la Natura e le sue componenti ancestrali: Aria (non ammorbata dagli scarichi delle auto e delle moto), Acqua (non contaminata dagli scarichi dei camper, o 'rapinata' a valle per progetti tanto inutili quanto faraonici), Terra (dai magici colori e dalla grande generosità produttiva), Fuoco (dei tramonti e delle albe che arrossano e indorano i crinali delle montagne). Se si perde tutto questo nei rumori, nei lezzi, nel consumo di suolo, nell'apertura di nuova viabilità, si frantuma, banalizza, spezza il brand 'Piani di Castelluccio' trasformandolo in un non-luogo

- non si è considerato che i Piani (zona A del Parco e Siti Natura 2000) in cui insistono terreni proprietari e/o della Comunanza sono pur tuttavia aree soggette a vincolanti e prescrittive leggi nazionali ed europee sulle aree protette

- per tali motivi riteniamo indispensabile retrocedere immediatamente da progetti invasivi e privi di senso, unidirezionalmente indirizzati allo sfruttamento economico massivo dell'area

Riteniamo che

- attirare il cosiddetto 'turismo ambientale', riportare l'uomo in natura, non significhi 'semplificare', banalizzare, volgarizzare i territori protetti, rendendo tutto 'comodo' e facile: un facsimile di città con soluzioni azzardate e pasticciate volte a garantire il 'comfort' e l'assenza di 'disagi' dovuti all'ambiente naturale

- il turista vada educato alla 'diversità' di approccio e di contesto; al rispetto, alla consapevolezza di sentirsi ospite e non padrone, alla presa d'atto che anche altre forme di vita, sia animali che vegetali sono co-proprietarie di quei luoghi e li co-abitano

- luoghi come Castelluccio e i suoi Piani sono un Bene dell'Umanità e non proprietà esclusiva di chi, per sorte o scelta, vi è nato, abita, svolge la propria attività commerciale

- il problema del "traffico a Castelluccio" sé un problema mal formulato, in quanto -per le ragioni sopra esposte- lì le auto non dovrebbero proprio arrivare, coerentemente alla sua natura di area fra le più pregiate e suggestive del Parco

- in nessun caso e per nessuna ragione i Piani debbano diventare la brutta imitazione del traffico veicolare a Cortina d'Ampezzo nell'ora di punta, o copia conforme dei fumi di un ingorgo sul Raccordo Anulare

- i luoghi logisticamente deputati e già predisposti e in parte strutturati per ospitare parcheggi debbano essere solo ed esclusivamente le tre forche di accesso ai Piani: Forca di Presta /per chi proviene da Arquata), Forca di Gualdo/Monte Prata, (per chi proviene da Visso) Scentinelle (per chi proviene da Norcia), con servizi di navette elettriche a disposizione dei turisti nei periodi di maggior afflusso; e che questo e non altri provvedimenti, avrebbero dovuto anticipare il PAMS se davvero si fosse voluto liberare il Piano dai parcheggi

- i campeggi debbano essere realizzati a valle, in area prive di impatti significativi

- il tema dell'ospitalità turistica debba essere risolto e ripensato -a Castelluccio e nei piccoli centri ricadenti nell'area d'influenza di cui trattasi- , in termini di 'albergo diffuso', oltre che valorizzando le strutture ricettive già presenti

- stante la fragilità degli ecosistemi si preveda una ridistribuzione dei flussi turistici nei periodi clou, sull'interna settimana come avviene in atri Parchi (vedi, ad esempio, "La Camosciara" in Abruzzo), proprio per alleggerire la pressione intensiva e concentrata

- siano potenziate linee pubbliche da Norcia e Visso

- pullman turistici e camper vengano ospitati in appositi spazi predisposti nelle due località e con le modalità di cui sopra

Ricordiamo che

- in altri Parchi Nazionali ed Aree Protette (Parco Nazionale d'Abruzzo, Parco delle Foreste Casentinesi, solo per citarne alcuni), senza che alcuno si stracci le vesti e gridi allo scandalo, sono da sempre previste delle aree INTEGRALI per lo studio , la ricerca e la conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. Non pretendiamo di arrivare a tanto, ma esigiamo il rispetto assoluto delle leggi che normano le aree protette, un po' di buonsenso ed il rispetto per la natura

Confidiamo

- inguaribili sognatori ed ottimisti, che la ragionevolezza e la trasparenza di scelte e procedure, prevalga su visioni utilitaristiche di corto e dannoso respiro; inefficaci (che ingenerano esclusivamente un circolo vizioso, una reazione a catena: più turismo + auto + parcheggi, e così via, in una spirale senza ritorno)

- che si retroceda dalle fantasiose 'soluzioni urbanistiche' che distruggono in breve il Bene che si vuole 'valorizzare', sfruttare.

- che ci si renda finalmente conto che i Piani di Castelluccio sono un complesso e raro sistema naturale e non una metropoli

Giugno 2016

I Promotori dell'Appello:

Mountain Wilderness Italia Onlus (Gruppi Regionali Umbria e Marche)

CAI (Gruppi Regionali Marche e Umbria)

WWF (Umbria e Marche)

Pro Natura Marche

Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus




Inserito venerdì 8 luglio 2016


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