Serve un garante dei diritti in psichiatria
Occorre rivedere e mettere in discussione una volta per tutte la questione e le problematiche degli spazi psichiatrici del territorio e strutturare interventi più responsabili incisivi e delineati in rispetto soprattutto alla dignità e libertà dell’individuo
Scrivo da Perugia: sono un’insegnante impegnata nel sociale e nel volontariato, ma soprattutto una persona che non riesce a voltare la testa dall’altra parte e fare finta di niente come invece la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e della società corrente. Vorrei segnalare qui alcuni aspetti del settore della psichiatria territoriale e riportare l’attenzione e un riguardo a tante situazioni incresciose e irritanti che continuano a manifestarsi. L’ennesimo caso di abuso e incuria anche questi giorni su tutti i giornali in una comunità psichiatrica ad Assisi. Nella maggior parte delle strutture abitative comunitarie e nei servizi territoriali ambulatoriali mancano o sono carenti di veri programmi e iniziative riabilitativi, ricreativi, attività diurne, progetti volti alla autonomia e inserimento sociale e lavorativo del soggetto nella società con la conseguenza arcinota e sotto gli occhi di tutta la comunità di una cronicizzazione del disagio e abbandono a se stessi di questi individui che rimangono soli e inascoltati. Aspetti questi molto gravi e ricorrenti. Dentro gli SPDC continuano a verificarsi pratiche violente e abusi psicologici e fisici di ogni genere: contenzioni meccaniche e farmacologiche spesso inappropriate e non necessarie, condotte da parte del personale sanitario irriverenti e irrispettose , indifferenza , incuria. Ricordiamo i morti e decessi in spdc di tutta italia .Perché non si controllano questi luoghi? Perché si continua a chiudere gli occhi davanti alla realtà dei fatti? Di quanti altri morti o abusi in psichiatria e la lista è lunga , abbiamo bisogno per svegliarci da questo torpore e cominciare a voler aiutare e salvare le persone? Ancora oggi alle soglie del Duemila si continua una linea obsoleta e violenta , si continua a operare sulle basi di un sistema vacillante e fallato come quello della vecchia psichiatria manicomiale , statica, dannosa, pericolosa autoreferenziale, dove non esistono vere tutele e legislazioni a favore dei diritti delle persone soggette ai servizi psichiatrici . Non sono mai esistiti. L’indifferenza è un crimime che uccide parimente. Nel PROGETTO DI LEGGE PER LA TUTELA SALUTE MENTALE approvato dalla Camera dei dep. Il 15 dicembre 2009, si legge che “Le regioni sono responsabili dell’organizzazione e strategie di intervento dei DSM , stabiliscono i finanziamenti, accreditamenti, istituiscono tribunali per i diritti dei malati…” si parla anche di commissioni di controllo , indici di qualità dei servizi, obiettivi da raggiungere… Punti che si rivelano mai toccati o inesistenti. Si continua a parlare e fondarsi su leggi vecchie e sterili nonché pericolose e profondamente lesive riguardo tutta la sfera degli aspetti comprendenti l’individuo e la persona. Occorre assolutamente affrontare il problema alla radice , rivedere le linee-guida regionali , gli standard procedurali e mettere in atto politiche sociali e sanitarie veramente efficaci e sane istituire commissioni di controllo e di inchiesta sull’operato e le attività del sistema psichiatrico vigilare su reparti ospedalieri e comunità , istituire una figura capace di raccogliere le esigenze e le problematiche delle persone nonché abusi : serve un vero garante dei diritti e richieste dei soggetti cosiddetti” psichiatrici”. Una figura importante e di tutela e riferimento che sappia prendere provvedimenti disciplinari e decisionali in materia di abusi e violenze. Occorre svecchiare la situazione statica perugina, occorre rivedere e mettere in discussione una volta per tutte la questione e le problematiche degli spazi psichiatrici del territorio e strutturare interventi più responsabili incisivi e delineati in rispetto soprattutto alla dignità e libertà dell’individuo. A che cosa servono i vasti consensi suscitati dalla denuncia della violenza manicomiale e la promulgazione della nuova legge sull’assistenza psichiatrica se le mura dei manicomi mantengono ancora modernizzate il loro dominio di sfruttamento?
Eleonora Favaroni
|