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Dieci anni fa moriva Francesco Spitella
(2 gennaio 2007 / 2 gennaio 2017). Una via per della città al Partigiano Francesco Spitella

Francesco Spitella, Partigiano, Croce di guerra al valor militare, ci lasciava la sera del 2 gennaio di 10 anni fa. Scrivemmo allora: “oggi ci hai lasciato ma portiamo con noi c’ho che ci hai insegnato, con i tuoi ideali vissuti con coraggio e rettitudine, con coerenza e severità, con sdegno verso i politicanti, gli arrivisti, gli opportunisti di sempre che stanno consumando la libertà che tu e i tuoi compagni ci avete dato”.

Non molto tempo dopo la sua morte la città di Spoleto attraverso il Sindaco Brunini prendeva l’impegno di dedicare una via della città, a questo suo figlio coraggioso. La nostra proposta, come gruppo consiliare, fu di scegliere l’attuale via delle Mura, dove dal dopoguerra Spitella aveva  sempre vissuto, fino alla morte.

La burocrazia impose allora di attendere 10 anni, così come la legge dettava. Ora i 10 anni sono trascorsi e siamo quindi a chiedere come Associazione culturale cittadina, la realizzazione dell’impegno che la città prese allora.

Per i giovani che non l’hanno conosciuto, vogliamo ricordare chi era Francesco Spitella.

Nato nel 1923, appena ventenne nel settembre del 1943 è fra i primi a salire sulle montagne dello Spoletino e della Valnerina per dare vita alla Resistenza. Partecipa allo scontro a fuoco di Patrico e successivamente a quello di Sant’Anatolia di Narco contro i tedeschi. Arrestato il 19 novembre, la notte del 26 organizza una rocambolesca fuga dal carcere della Rocca, calandosi con le lenzuola dalla torre più alta. Porta con se 13 compagni e si dirige sulle montagne intorno a Cascia per unirsi col battaglione “Tito”, comandato da Tozo Svetozar. Partecipa alla battaglia di Mucciafora , dove caddero 16 uomini, tra partigiani e civili fucilati dai nazi-fascisti. Di nuovo arrestato insieme al soldato americano MC Enney a Pompagnano il 19 gennaio del ’44, su ordine del Prefetto Rocchi viene portato a Perugia per essere fucilato. Lo salvano un giudice coraggioso, Mattioli, che nasconde le carte processuali e Otello Loreti che impone uno scambio, “vita per vita”, ai fascisti spoletini già allo sbando. Il 13 giugno del ’44 si riprende la libertà con una nuova evasione dal carcere di Perugia. Il giorno dopo, alla fine di un lungo camino, giunge a Spoleto e partecipa alle ultime fasi della liberazione.

DOMANI 2 GENNAIO INOLTREREMO AL SINDACO CARDARELLI, ALLA SUA GIUNTA, A TUTTI I GRUPPI CONSILIARI, LA LETTERA CHE SEGUE, PER RICORDARE LORO QUESTO IMPEGNO DELLA CITTA’ CHE VIENE A SCADERE OGGI. ATTENDIAMO (SPOLETO ATTENDE) LA CONFERMA DELL’IMPEGNO DI ALLORA CHE IL GOVERNO DELLA CITTA’, SIAMO CERTI, NON VORRA’ TRADIRE.

 

 

 Al Sindaco del Comune  di Spoleto

All’Assessore alla Cultura

All’Assessore alla Pubblica Istruzione

Alla Giunta

Ai Gruppi consiliari

 

L’Associazione Culturale Casa Rossa, nel giorno del 10° anniversario della morte di Francesco Spitella, si rivolge al Sindaco della città di Spoleto, agli Assessori alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, ai membri della Giunta, ai Gruppi consiliari, perché sia dato adempimento all’impegno preso dalla precedente Giunta Brunini, in sede di Consiglio, per voce dello stesso Sindaco, di dedicare una via , Croce di Guerra al Valor Militare, e segnatamente la strada che oggi porta il nome di via delle Mura, sulla quale si affaccia l’abitazione in cui Spitella abitò dal dopoguerra fino alla morte.

L’impegno venne preso dalla Giunta poco tempo dopo la morte di Spitella, contestualmente ad altri simili, come quello di dedicare una via ai militari italiani morti nella guerra irachena a Nassyria ( preso lo stesso giorno), con la promessa di assolverli quanto prima, a partire dal momento in cui sarebbero riprese le intitolazioni. In seguito con l’assessore Cerasini venne individuato l’iter previsto dalla legge,  che portava fino ad oggi.

Siamo quindi a ricordare quell’impegno e a chiedere quanto prima ( non sono certo materie complesse, ne scelte economicamente costose ) che si proceda all’atto conseguente a quella manifestazione di volontà.

Rimaniamo in attesa di una Vostra risposta, certi che quella volontà allora espressa dalla Giunta Brunini, di dare il giusto rilievo, nel ricordo della città, ad una delle figure che più si impegnarono per la libertà, pagando con la galera e il rischio della fucilazione  il proprio atto di coraggio, oggi non è venuta meno.

 




Inserito martedì 3 gennaio 2017


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