25/04/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Villaggio dell'Orgoglio Perugia: si scrive laico, si legge libero
Nota stampa sulle polemiche relative al Villaggio dell'Orgoglio Perugia


E come ogni anno, all’approssimarsi della stagione dei giorni dell'Orgoglio, un’ondata di critiche e polemiche torna ad invadere giornali e social di tutto il paese. Si dibatte animatamente sull’opportunità di manifestazioni che hanno una lunga e importante storia e un ruolo ben preciso, che forse ancora in pochi conoscono.

Quella notte del 28 giugno 1969, allo Stonewall Inn di New York, la comunità Lgbti si ribellò ai tanti soprusi di una società che l’aveva relegata al proprio margine. Da allora i nostri pride sono continui atti di ribellione, momenti di riflessione prorompente, che non possono essere ignorati. I nostri pride hanno il preciso scopo di rivendicare e portare in piazza ciò che la società ancora non vuole accettare, ponendo con forza temi e discussioni anche con metodi non convenzionali e provocatori. I nostri pride scandalizzano, irritano, destabilizzano. E lo fanno di proposito.

E allora ecco che anche l’omofobia più nascosta, il pensiero discriminatorio che spesso si pensa di aver superato, viene smascherato con un po’ di trucco e uno scatto fotografico ben fatto. Ci si scandalizza alla percezione di qualcosa di sacro accostato a qualcosa che si ritiene sbagliato, non degno di rispetto. Dimostrando nei fatti che ciò che di sbagliato si vede sono semplicemente le nostre drag queen, le nostre persone transessuali, i gay, le lesbiche o le persone intersex. E così come per le vignette satiriche e provocatorie di Charlie Hebdo o per le raffigurazioni del Gesù migrante con la pelle nera. Tutte gabbie che si costruiscono attorno a ciò che viene ritenuto accettabile in nome di un credo religioso, obbligando l’intera società a conformarcisi.

Viviamo in un paese che si dice laico, ma in cui l'opinione di un'istituzione religiosa è capofila di ogni telegiornale. Un paese in cui la discussione sui diritti umani deve passare attraverso un contraddittorio di persone che seminano odio in virtù di un credo. Un paese nelle cui scuole i simboli di culto sono difesi in nome della tradizione e di una storpiata libertà d’espressione, e rimangono lì, appesi, saldamente ancorati a quegli stessi muri che poi negano un’educazione rispettosa di tutte le differenze.

In questa quinta edizione del Villaggio dell'Orgoglio Perugia, ci troviamo ancora una volta a fare i conti con istituzioni che legittimano l’opinione di una religione più del rispetto delle identità e di diritti uguali per tutte le persone. È il momento che il movimento Lgbti e la società tutta diventino bandiere di un pensiero libero e laico, in cui atei e credenti di ogni religione trovino la capacità di separare la devozione individuale dalla discriminazione.

Il 23-24-25 giugno 2017, in Corso Cavour e Borgo XX Giugno, dove la nostra città ha lottato per la libertà e si è trasformata in resistenza dal potere della Chiesa, il Villaggio dell'Orgoglio Perugia torna a scardinare le gabbie di odio che opprimono le nostre identità.

Villaggio dell'Orgoglio Perugia: si scrive laico, si legge libero.





Inserito sabato 17 giugno 2017


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