UmbriaMiCo: festival del mondo in comune
Un’iniziativa di solidarietà con il POPOLO PALESTINESE: Cornamuse di pace
Sabato 29 luglio è stato organizzato un EVENTO SPECIALE da parte della Ong perugina TAMAT e di ULAIA ArteSud di Roma, presso l’Agriturismo Poggiolo ed a cura di “Pintór Trattoria Culturale”, consistito in un Apericena di solidarietà cui è seguito un brillante ed emozionante concerto del gruppo di ragazzi palestinesi “SOUMUD GUIRAB”. È stata la penultima performance italiana relativa al 2017 (14 luglio – 31 luglio) di questo gruppo, costituito da una quindicina di giovani che vivono in un campo profughi palestinese, il Burj al Shemali camp, a Tyr in Libano. La manifestazione perugina è stata una sorta di anteprima di quanto TAMAT, con altri sponsor anche importanti, sta allestendo per il giugno 2017: una settimana di eventi in altrettante città umbre per e con “tutto ciò che ci lega al mondo”. Una stimolante iniziativa culturale, sociale, di solidarietà, nuova e viva, cui non dobbiamo mancare (www.umbriamico.com). Il Tour Italia 2017 CORNAMUSE DI PACE è stata così presentato da Olga Ambrosiano, presidente ULAIA (www.ulaia.org): «Se la nostra percezione della cornamusa come strumento “bellico” è cambiata, non potrà forse cambiare anche la percezione del popolo palestinese, che il mondo si ostina a considerare con uno sguardo ostile? Da questo auspicio nasce il titolo del secondo tour in Italia della Sumoud Guirab, la formazione palestinese di musicisti di cornamuse del campo profughi di Burj al Shemali, situato nel Sud del Libano, a pochi chilometri dai Territori della Palestina occupata. A contatto con questi ragazzi durante i lunghi periodi di permanenza nel campo, ciò che la loro vita quotidiana mi suggerisce, e che si impone, è il profondo desiderio di diritti e di Pace. Non è bello sentirsi, a 70 anni, ospite del Paese in cui sei nato ma che non ti vuole e te lo dimostra in ogni circostanza: dal vietarti di esercitare tante professioni e mestieri al non riconoscerti il diritto di proprietà, dal concederti di vivere, certo, ma in un campo profughi istituito su 1 kmq e rimasto sempre lo stesso per una popolazione cresciuta a dismisura. Una miscela che produce, necessariamente, basso tenore di vita, precarietà, aspettative ed aspirazioni ridotte al minimo. È questo il tessuto in cui si inseriscono i nostri progetti in Libano rivolti ai giovani, accanto all’ONG Beit Aftal AssUmoud, che da anni si spende per i bambini, i giovani e le donne dei numerosi campi sparsi nel Paese. L’invito all’estero rivolto ad alcuni ragazzi della GUIRAB, se da un lato dona un risvolto internazionale alla loro esistenza come musicisti e come palestinesi, colma dall’altro il loro desiderio di una vacanza mai fatta e che forse, come è già accaduto nella precedente edizione, trasmetterà a qualcuno di loro la forza di farsi largo nella vita nonostante il battesimo da rifugiato…». GUIRAB (National Institution of Social Care and Vocational Training) Creata nel 1976, inizialmente per avere cura degli orfani dell’eccidio del campo di Tall al-Za’atar, la National Institution of Social Care and Vocational Training, meglio nota come BEIT AFTAL ASSUMOUD, ha successivamente ampliato la sua funzione verso i giovani rifugiati di tutti i campi del Libano attraverso le attività culturali, educative e sportive ad essi destinate. Ed è nel quadro di queste attività che è stata fondato nel 1989 il gruppo musicale GUIRAB (in arabo significa cornamusa), gruppo misto composto da una quarantina di musicisti, che promuove la diffusione dell’arte di questo strumento musicale tra i palestinesi in Libano. “Secondo alcune fonti la cornamusa sarebbe stata introdotta in Europa dai crociati di ritorno dalla Palestina. Con il trascorere del tempo lo strumento è andato in disuso presso i pastori arabi della Palestina e solo al principio del XX secolo è stato reintrodotto con il mandato britannico. Quest’arte musicale per così tanto tempo dimenticata nella regione è stata così nuovamente trasmessa alla popolazione locale da Sir John Glubb che era al comando del corpo beduino della Giordania. Tramandata di generazione in generazione la cornamusa è arrivata nei campi profughi palestinese in Libano negli anni ‘70”. Per ulteriori informazioni: www.socialcare.org. Il sottoscritto, che quarant’anni fa ebbe modo di operare come medico di base presso gli ambulatori dei campi profughi palestinesi in Libano e a Tiro, e che circa otto anni fa venne inviato dalla Cooperazione Italiana del MAE a Ramallah presso il National Public Laboratory Service per un Corso formativo in campo parassitologico, non può non sentirsi vicinissimo a tale realtà, a tale problematica, a tali persone di una umanità unica al mondo. In ogni caso, i siti che ho fornito in queste note possono farvi conoscere meglio quanto qui soltanto accennato. Tornando a noi, a Perugia, alla nostra Regione, pensiamo sin da ora a sostenere concretamente questo progetto di UMBRIAMICO, che, appena decollato, vedrà la luce nel giungo dell’anno a venire. Buona partecipazione a tutti, sin da ora. Daniele Crotti
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