19/04/2024
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Ius soli, capolinea finale: la legge non si farà
L'esame del disegno di legge sullo ius soli si ferma al Senato per mancanza di numero legale e il presidente Grasso manda tutti in vacanza: ci si rivede il 9 gennaio, ma è ormai troppo tardi per qualsiasi ulteriore tentativo. Calderoli: "E' morto e sepolto". Unicef Italia: "Inutili dieci anni di discussione, siamo indignati"


L'esame del disegno di legge sullo ius soli si è bloccata al Senato per mancanza di numero legale. Dopo il sì alla manovra, l'Aula ha iniziato la discussione sul provvedimento con l'esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Su richiesta del senatore Roberto Calderoli, però, il presidente Pietro Grasso ha proceduto alla verifica del numero legale dei presenti in Aula. Accertata la mancanza dei requisiti necessari, Grasso ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio. Erano assenti 29 esponenti del Pd, insieme a molti centristi, tutto il Movimento Cinque Stelle, molti senatori delle altre opposizioni.

Di fatto, è l'arresto definitivo al provvedimento: il testo sulla cittadinanza approvato alla Camera dei Deputati non sarà esaminato dal Senato, e con la imminente fine della legislatura ciò significa che la legge resta ferma al palo. Sarà il prossimo Parlamento, eventualmente, a ritornare sul tema.

Che non ci siano tempi supplementari è chiaro anche dalle reazioni politiche. Esulta il  vice-presidente del Senato e leader leghista Roberto Calderoli, che parla di "provvedimento morto e sepolto": "Sulla mia pregiudiziale di costituzionalita' sullo ius soli, e sulla mia richiesta di verifica del numero legale - si legge in una nota - nell'aula del Senato è mancato il numero legale e lo ius soli, come avevo già annunciato ieri, è definitamente naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me è una grande vittoria, perché sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd. E ora tutti quelli che a sinistra fingevano di digiunare per lo Ius soli, saltando il pranzo ma non la cena, possono anche tornare a mangiare, anche se temo che il panettone stavolta gli andrà di traverso..."

Sono molto diverse, fuori dal Parlamento, le parole di Unicef Italia. "Doveva essere un gesto di civiltà come qualcuno ha detto tempo fa invece si chiude nel modo più incivile possibile, lo ius soli non verrà approvato, basta ipocrisie elettorali", dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. "È un atteggiamento davvero inaccettabile - ha aggiunto - quando si tratta di bambini e ragazzi. L'Italia ha violato l'art. 2 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza in materia di non discriminazione, è un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu". "In tanti però - osserva il portavoce di Unicef Italia - si sono spesi per questa causa. Esiste una buona Italia che come sempre sopperirà alle assurdità dei calcoli elettorali. Saranno quei cittadini della società civile e delle associazioni che continueranno a lavorare seriamente ogni giorno per arginare i danni di questo ennesimo scempio parlamentare e faranno capire a questi 800mila minori quanto essi contino per gli adulti responsabili del Paese. È una brutta pagina della nostra storia repubblicana quella che si consumerà allo sciogliersi delle Camere dopo natale che sul tema della cittadinanza si ripete tristemente oramai da dieci anni. Siamo indignati".

23 dicembre 2017

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Inserito sabato 23 dicembre 2017


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